14/10/2025
I dolori neuropatici e la medicina energetica.
Il dolore neuropatico è uno di quei dolori che non sono per niente semplici da capire. Non si tratta infatti nè del dolore di una ferita, che prima o poi guarisce, né del dolore di un muscolo contratto dopo uno sforzo. È un dolore che si radica nei nervi stessi, che si accende all'improvviso come un fuoco senza una fiamma, che pulsa dentro di noi anche quando tutto intorno sembra tranquillo e fermo.
In medicina occidentale, viene descritto come una condizione causata da una lesione o da un malfunzionamento del sistema nervoso periferico o centrale. Un danno che può nascere da traumi, infezioni, patologie metaboliche come il diabete, degenerazioni croniche, o anche da trattamenti farmacologici e chirurgici.
Il dolore neuropatico viene definito spesso con parole simili a: bruciore, formicolio, scossa elettrica, freddo pungente.
La medicina occidentale, nel suo linguaggio preciso, parla di “iperattività neuronale”, di “sensibilizzazione centrale”, di “perdita di inibizione dei circuiti spinali”. In sostanza: i nervi diventano ipersensibili, comunicano male, e il dolore diventa cronico, indipendente dalla causa iniziale.
La Medicina complementare e alternativa guarda questo stesso fenomeno con occhi diversi: se la medicina occidentale osserva i nervi e i neurotrasmettitori, la medicina energetica ascolta i flussi energetici nei principali centri psichici e nei meridiani.
Il dolore neuropatico infatti è un po' come un fiume che dovrebbe scorrere limpido e tranquillo e che invece trova un ostacolo imprevisto ed improvviso: l’acqua (energia) si accumula, ristagna, o scorre in modo irregolare, generando vortici e correnti imprevedibili. È il Qi (energia vitale) che non circola correttamente o che circola troppo velocemente, senza armonia.
La sua natura di dolore bruciante ricorda il Fuoco e l’eccesso di Yang, mentre le sensazioni di freddo pungente richiamano il Vuoto di Yang e l’invasione del Freddo. Il formicolio e le scosse elettriche rimandano al Vento interno, che agita e scuote i meridiani.
Dal punto di vista simbolico, il dolore neuropatico è un messaggio che il nostro corpo ci da in seguito ad una frattura tra ciò che fluisce e ciò che resta bloccato.
Nella visione "sottile", è come se il corpo ci dicesse: “Ho perso la mia musica interiore. Aiutami a ritrovare il ritmo”.
Il primo passo è quello di ripristinare la circolazione armoniosa del Qi e del Sangue nei meridiani. La medicina energetica suggerisce di calmare il Fuoco (eccesso energetico localizzato sul plesso solare), eliminare il Vento (tonificare meridiani del polmone e dell'intestino), e nutrire lo Yin (Irradiando vescica e reni) a seconda della radice del problema.
La sofrologia, la pranoterapia, l'agopuntura, e la fitoterapia, diventano strumenti preziosi per sciogliere i nodi energetici e ridare omogeneità al fisiologico flusso energetico.
I meridiani più coinvolti, invece, risultano Essere:
Meridiano del Fegato, Meridiano del Rene,
Meridiano della Vescica Urinaria, Meridiano del Cuore e del Pericardio.
Cinque punti chiave da trattare per i dolori neuropatici:
GB34 – Yanglingquan (Sorgente del Collaterale del Fegato, sul lato esterno del ginocchio)
Motivo: favorisce il libero fluire del Qi del Fegato e calma gli spasmi muscolari. Indicato nei dolori migranti e nelle neuropatie periferiche.
LI4 – Hegu (Unione delle Valli, tra pollice e indice)
Motivo: punto maestro per alleviare il dolore, mobilizza il Qi e il Sangue in tutto il corpo. È un punto che “apre le porte” e scioglie i blocchi.
LV3 – Taichong (Grande Assalto, sul dorso del piede)
Motivo: lavora in coppia con LI4 per regolare energia e sangue. Calma il Vento interno e riduce la tensione nervosa.
KI3 – Taixi (Grande Ruscello, dietro il malleolo interno)
Motivo: tonifica il Rene, nutre lo Yin, calma i dolori cronici che si radicano nella debolezza profonda.
BL60 – Kunlun (Montagna Kunlun, dietro il malleolo esterno)
Motivo: potente punto analgesico, usato per dolori lungo tutta la colonna e per le neuropatie degli arti inferiori.
Se la medicina occidentale cerca di spegnere il dolore neuropatico con farmaci che modulano i neurotrasmettitori (antiepilettici, antidepressivi, oppioidi), la medicina complementare cerca di ristabilire l’armonia energetica del corpo stesso. Sono due approcci che non si escludono, ma che possono intrecciarsi come fili di un unico tessuto: la precisione farmacologica e la saggezza millenaria dei principali circuiti energetici possono collaborare.
Il dolore neuropatico quindi non è visto solo come un sintomo, ma diventa quasi un maestro severo che ci obbliga a fermarci, ad ascoltare.
La medicina occidentale ci mostra il suo lato fisiologico, la mappa dei nervi in fiamme. La medicina energetica ci invita a guardare oltre: ci parla di energia bloccata, di correnti interiori che chiedono di essere rimesse in movimento. Aiutare un dolore neuropatico significa non solo ridurne gli effetti, ma restituire al corpo la sua danza, al Qi il suo canto, all’essere umano la possibilità di sentirsi nuovamente intero.