Daniela Boaretto - Fisioterapista

Daniela Boaretto - Fisioterapista Dr.ssa in Fisioterapia
- RIABILITAZIONE POSTURALE metodo Mézières
- DRENAGGIO LINFATICO MANUALE a

13/11/2025
13/11/2025
13/11/2025

🎉 È di nuovo giovedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di “Muscolandia: esplorando la mappa dei muscoli!” 🎉

Oggi scendiamo a livello della gamba per incontrare un muscolo fondamentale per il passo, la postura e l’equilibrio del piede: il tibiale posteriore.

Dettagli anatomici

Il tibiale posteriore è un muscolo profondo della gamba, situato nella loggia posteriore profonda, tra il flessore lungo delle dita e il flessore lungo dell’alluce.

Origina dalla faccia posteriore della tibia, della fibula e della membrana interossea, inserendosi sulla tuberosità dell’osso scafoide e in parte su cuneiformi, cuboide e basi dei metatarsi 2–4

Innervazione: nervo tibiale (L4–L5)

Funzioni principali

Inversione del piede, sostegno dell’arco plantare mediale, leggera flessione plantare
e stabilizzazione del retropiede durante l’appoggio.

Tipi di dolore

Il tibiale posteriore è spesso coinvolto in disfunzioni dell’arco plantare e in condizioni di iperpronazione.

Tendinopatia del tibiale posteriore (dolore lungo il decorso tendineo, soprattutto dietro il malleolo mediale), collasso dell’arco plantare (piede piatto acquisito dell’adulto), instabilità del piede e della caviglia, tensioni posturali da iperattivazione compensatoria (soprattutto in caso di piede cavo o instabilità dell’avampiede) e dolore riferito alla regione mediale della caviglia o del piede.

Funzione quotidiana

Il tibiale posteriore lavora ogni volta che cammini o stai in piedi, anche se non te ne accorgi: stabilizza l’arco plantare in stazione eretta, protegge il piede dal collasso durante la fase di carico, aiuta a spingere via il suolo nella fase propulsiva del passo e lavora come correttore invisibile in tutti i gesti con appoggio monopodalico.

🧘 Esercizio di allungamento (Stretching in eversione passiva)

1. Siediti o sdraiati, con la gamba rilassata.
2. Afferra il piede e spingilo verso l’esterno (eversione) e in dorsiflessione.
3. Mantieni lo stiramento per 30 secondi, senza forzare.
4. Ripeti 2-3 volte per lato.

Aiuta a ridurre tensioni e migliorare la mobilità del piede e della caviglia.

🏋️ Esercizio di rinforzo (Inversione contro resistenza elastica)

1. Siediti con il piede sospeso o appoggiato su un asciugamano.
2. Fissa una banda elastica a un oggetto stabile, e all’altra estremità il tuo piede.
3. Parti da una leggera eversione, poi ruota lentamente il piede verso l’interno (inversione), contro la resistenza.
4. Esegui 10-15 ripetizioni per 2-3 serie.

Rinforza il tibiale posteriore in modo selettivo, utile nella prevenzione del piede piatto.

🔬 Curiosità scientifica

Il tendine del tibiale posteriore è uno dei più soggetti a degenerazione negli adulti sedentari o sovrappeso. Quando perde funzione, l’arco plantare collassa lentamente, portando a deformità del piede e dolori persistenti.

Una valutazione ecografica o RMN precoce può evidenziare segni iniziali di sofferenza tendinea anche in soggetti asintomatici!

Conclusione

Il tibiale posteriore è un muscolo discreto, ma strategico. Senza di lui, l’arco cede, la postura vacilla e il cammino si trasforma in compensazione.

Allenarlo e proteggerlo significa salvaguardare la nostra base di appoggio e prevenire una lunga serie di problemi a catena.

Ci vediamo giovedì prossimo per un nuovo episodio di Muscolandia.. dove anche il passo più semplice nasconde un grande lavoro muscolare! 🤗

13/11/2025

Rettilineizzazione del rachide lombare (ipolordosi).
Ma come si arriva a perdere la curva lombare fisiologica? Con lo stile di vita attuale, della maggior parte della popolazione, non è così difficile.

Ore e ore passate da seduti tra lavoro, casa, auto... posture errate mantenute nel tempo, stress cronico, chiusura emotiva e caratteriale, debolezza, carenza di trofismo muscolare, infortuni, compenso posturale, dolore cronico, schemi motori alterati, mancanza di attività sportiva...

Sono tanti i motivi per cui si può arrivare perdere la lombare, ma bisogna affrontare il problema e non sperare che si risolva da solo.

Innanzitutto, bisogna smettere di sfondarsi di addominali, soprattutto se è già presente un atteggiamento cifotico. Eseguire ulteriori flessioni del busto in queste situazioni non è sicuramente una scelta intelligente. Senza contare poi se si è già sofferenti in zona collo-spalle (altro che crunch e sit-up). Probabilmente gli addominali andrebbero allungati (sono già in tensione).

Inoltre, in questa situazione posturale non si riuscirà mai ad attivare correttamente il gluteo, anche facendo tutti gli squat del mondo e si continuerà a convivere con il c**o piatto da zia Pina.

Cercare di lavorare sul ripristino delle normali curve fisiologiche (ovviamente dipende anche dalle cause) quindi sull’iperestensione della colonna.

Servono alcuni semplici e ripetitivi esercizi di allungamento e mobilizzazione del rachide: classico esercizio del gatto, pelvic tilt su fitball, lavori con cuscino sotto la zona lombare (associato magari a respirazione diaframmatica) e altri esercizi di stretching specifici e PERSONALIZZATI.

Ci vuole tempo e pazienza. E dipende anche da quanto è "appiattita" la colonna e dal tono degli altri muscoli sinergici.

La cosa più importante è attivare in modo riflesso la muscolatura profonda e abituarla a posizionarsi nel modo corretto.

La soluzione migliore è sicuramente quella di rivolgersi ad un bravo specialista (fisioterapista, osteopata, trainer posturale) per un'attenta e approfondita valutazione posturale e funzionale e farsi assegnare il lavoro più adeguato e personalizzato in base alle singole esigenze.
muscolarmente.com

12/11/2025
12/11/2025
12/11/2025
12/11/2025
12/11/2025
12/11/2025

Tutti credono che il dolore laterale dell’anca sia solo una borsa infiammata.

Falso.

Quasi sempre è il modo in cui il corpo segnala che quella zona lavora per tutti gli altri.

Guarda l’immagine: la borsa trocanterica, quel piccolo cuscino che separa i tendini dal femore, non è nata per infiammarsi. Si infiamma solo quando fa gli straordinari.

Lo psoas dorme, i glutei lavorano male, il bacino perde simmetria, e allora quel cuscinetto cerca di proteggere tutto.. finché non cede.

Per chi non è del mestiere

Quando senti dolore sul fianco dell’anca (soprattutto se peggiora di notte o quando dormi su quel lato), non dare la colpa alla “borsite”. È come prendersela col pompiere che arriva per spegnere l’incendio. La borsa non è il problema: è la vittima del disordine posturale.

Per i colleghi clinici

Sindrome dolorosa laterale d’anca (Greater Trochanteric Pain Syndrome): tendinopatia del gluteo medio/piccolo e compensi da pattern anteriore. Spesso associata a ridotto controllo pelvico in appoggio monopodalico, deficit di rotazione interna e debolezza funzionale dei glutei.

La borsa è solo il “bersaglio finale” di una catena che parte dalla lombare e dal bacino.
Approccio: retraining lombo-pelvico, de-tensioning fasciale laterale e rieducazione del carico in asse.

E quindi?

Non chiederti “come disinfiammo la borsa”.
Chiediti “perché il corpo la sta usando come scudo”.
Il dolore non è un nemico: è un tentativo di protezione.

Prova questo. Mettiti su una gamba sola davanti allo specchio.
Riesci a restare fermo senza che il bacino crolli da un lato?
Se no, il tuo corpo ti sta già avvisando.

La borsa trocanterica non ti odia.
Sta solo chiedendo ferie dopo mesi di lavoro per i muscoli pigri di bacino, colonna e gambe.

Post divulgativo a scopo educativo.
Non sostituisce la valutazione fisioterapica personalizzata.

12/11/2025
11/11/2025

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