25/11/2025
Oggi tutti parleranno di violenza. Vedrete fiumi di retorica e scarpe rosse. Ma se vogliamo onorare davvero le donne, dobbiamo avere il coraggio di guardare l'abisso in faccia, senza ipocrisie e senza il filtro del politicamente corretto.
La violenza sulle donne non è solo l'aggressione fisica o il femminicidio, punte drammatiche di un iceberg sommerso. È un sistema globale che sfrutta la vulnerabilità per profitto.
🛑 La violenza è l'Utero in Affitto (Gpa). Non chiamatela "gesto d'amore". È la forma più cinica di neocolonialismo. Come documentiamo da anni con Steadfast e come confermato dai nostri dossier, la maternità surrogata transnazionale sfrutta donne vulnerabili in paesi in via di sviluppo, riducendole a "mezzi di produzione" per soddisfare i desideri di committenti ricchi. Strappare un neonato al petto di chi lo ha portato in grembo per contratto è una violenza inaudita. È mercato, non diritto.
🛑 La violenza è il Caporalato e la Schiavitù nei Campi. Non ci sono solo uomini nei campi. Ci sono donne piegate sotto il sole, spesso migranti invisibili, schiavizzate dal caporalato. Il rapporto globale sulla schiavitù moderna ci sbatte in faccia la realtà: nel settore agricolo, il 31% delle vittime di lavoro forzato è intrappolato tramite la servitù per debiti. Sono donne costrette a lavorare "dalle 5 del mattino alle 11 di sera", senza paga, sotto la minaccia costante. Questa è la "filiera sporca" che il mondo finge di non vedere mentre riempie il carrello.
🛑 La violenza è la Tratta e la Prostituzione. I dati delle Nazioni Unite sono una sentenza: la maggior parte delle vittime di tratta rilevate a livello globale sono donne e ragazze, trafficate principalmente per sfruttamento sessuale. Parliamo di ragazzine nigeriane ingannate con il juju, violentate lungo le rotte migratorie e gettate sulle nostre strade. Chi parla di "lavoro sessuale" normalizza le catene di queste schiave.
🛑 La violenza è la Persecuzione Religiosa. Il nostro pensiero va alle donne cristiane in Nigeria e nell'Africa Subsahariana. Rapite da Boko Haram, stuprate dai pastori Fulani, costrette a matrimoni forzati e conversioni violente solo per la loro fede. Sono le martiri silenziose, doppiamente vulnerabili in quanto donne e in quanto cristiane, di cui l'Occidente si dimentica troppo spesso.
Emmanuele Di Leo, Presidente di Steadfast: "Non servono panchine rosse se poi accettiamo che l'utero di una donna abbia un prezzo di listino o che la sua dignità venga calpestata nei campi. La mia promessa è di non fermarci all'indignazione di un giorno. In Steadfast lavoriamo instancabilmente non solo per salvare chi è in pericolo, ma per ribaltare questa cultura del possesso e costruire, dal basso, una civiltà basata sul rispetto autentico e sulla sacralità della persona. Perché la violenza si sconfigge educando al valore inestimabile della vita, non rendendola una merce."
Non siate complici con il vostro silenzio. Aprite gli occhi.
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