Studio di Psicologia e Psicoterapia Il Giglio

Studio di Psicologia e Psicoterapia Il Giglio diagnosi e trattamento di problematiche psicologiche Lo studio offre interventi psicologici rivolti sia all’età adulta che all’età evolutiva.

Lo Studio “Il Giglio” nasce dal desiderio di quattro colleghe psicologhe di unire le proprie specifiche professionalità, con lo scopo di fornire alla persona una risposta completa ed efficace alla sua richiesta. Il lavoro consiste nel comprendere, con la collaborazione attiva del paziente, il significato dei sintomi riferiti. In un seconda fase, ci si propone di aiutare il paziente ad individuare strategie funzionali per fronteggiare le sue difficoltà e gestire gli stati emotivi problematici che ne conseguono. Lo staff condivide un approccio ad orientamento cognitivo-comportamentale che prevede un trattamento strutturato e di breve durata tra i più diffusi e di comprovata validità per la cura di diversi disturbi psicopatologici (in particolare dei disturbi d’ansia e dell’umore). Si basa su un metodo scientifico-sperimentale e la sua efficacia in numerosi disturbi è stata convalidata empiricamente. Lo studio “Il giglio” si occupa della diagnosi e del trattamento di una vasta gamma di disturbi psicologici: disturbi dell'umore (depressione, etc), disturbi d'ansia (attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo,disturbo da stress post-traumatico, fobie, insonnia, etc), disturbi del comportamento alimentare, disfunzioni sessuali, disturbi psicologici dell’età evolutiva. Oltre al sostegno psicologico, offre consulenze genitoriali, consulenze di psicologia scolastica, consulenze di psicologia e neuropsicologia forense, diagnosi e riabilitazione neuropsicologica, diagnosi e trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento. Propone inoltre percorsi di gruppo per chi soffre di stress, disturbi psicosomatici, sintomi d’ansia, depressione, con l’utilizzo di tecniche specifiche di rilassamento ed esercizi volti ad aumentare la consapevolezza di sè. Si riceve previo appuntamento telefonico. Il primo colloquio ha valore conoscitivo, non è vincolante ed è pertanto gratuito. Le quattro professioniste che compongono lo staff hanno specializzazioni diversificate e tra loro complementari. Mariagrazia Brun: psicologa clinica e dell’età evolutiva, ha conseguito la qualifica a.i.e.s. per l’educazione socio-affettiva-sessuale e un attestato di formazione in disturbi specifici dell’apprendimento. Attualmente collabora come psicologa presso una comunità di accoglienza mamma-bambino di Rovereto; ha esperienza nella conduzione di gruppi di supporto per adulti sulla gestione dello stress e di gruppi psicoeducativi nelle scuole sul tema delle emozioni. Anna Marchesoni: psicologa clinica specializzata in neuroscienze, è esperta in Neuropsicologia Clinica (Master di II livello). Collabora da anni come psicologa con l’associazione Parkinson di Trento e Rovereto, presso la quale si occupa della gestione di gruppi di sostegno psicologico per pazienti e familiari. Stefania Pellegrini: psicologa clinica specializzata in neuroscienze, è esperta in psicopatologia e neuropsicologia forense (master di II livello); attualmente svolge attività di psicologa forense come consulente di parte (CTP) in ambito penale e civile; inoltre collabora come psicologa con l’associazione Prospettive.

5 menti e 5 cuori in sinergia per seminare una genitorialità consapevole
02/10/2025

5 menti e 5 cuori in sinergia per seminare una genitorialità consapevole

09/06/2025

Amare un genitore che non sa amare
di Claudia Scarpati

Lo amavi perché è tua madre (o tuo padre): non avevi scelta.

L'amore per un genitore non si decide, si vive, è biologico, istintivo, inevitabile.

Anche quando loro non sanno ricambiarlo, anche quando il loro amore era vuoto, ma tu eri un bambino e i bambini amano i loro genitori, sempre, anche quando sono mostri.

Anche quando i loro genitori non sanno amare.

Da bambino non puoi permetterti di non amarli: dipendi da loro per sopravvivere.
Il tuo cervello deve convincersi che quell'amore freddo sia normale, che quelle briciole siano un banchetto.

Non hai alternative.

O li ami o muori dentro.

E così scegli di amarli ogni singolo giorno.

Il paradosso più crudele: più loro sono incapaci di amarti, più tu ti sforzi di meritare il loro amore.

Diventi perfetto/a, invisibile, silenzioso/a.

Se solo fossi più bravo/a (pensi) forse mi amerebbero!

Ma non puoi insegnare l'amore a chi non ha mai imparato cosa significhi.

E così cresci diviso in due: una parte di te (il Bambino/a che sei stato) ama disperatamente; l'altra parte sa la verità... che il loro amore è come una stanza vuota.

Ma, ammettere che loro non ti amino davvero, significa ammettere di essere solo/o al mondo.

E' troppo. Troppo.

Così da adulto impari a vivere nel paradosso: ad amare chi ti ferisce, a cercare calore nel ghiaccio, a vedere amore dove c'è solo dovere, o peggio, indifferenza. Impari che amare significa soffrire in silenzio; che essere amati è un lusso che non ti puoi permettere.

Ma il tuo corpo ricorda: quando qualcuno ti tratta con freddezza ti senti a casa, quando qualcuno è emotivamente assente, lo riconosci come amore.

E' il paradosso che ti porti dentro: cerchi negli altri lo stesso vuoto che ti ha cresciuto/a, perché è l'unico amore che il tuo sistema conosce.

C'è una responsabilità dolorosa da riconoscere: scegli chi conferma la tua storia; i partner emotivamente assenti non capitano per caso, li riconosci, li selezioni, li tieni perché l'intimità vera terrorizza chi non l'ha mai conosciuta.

Meglio il vuoto familiare che il pieno sconosciuto.

Riconosci l'amore disfunzionale come un segugio, lo fiuti nell'aria, lo vedi in come non ti guardano, in come ti sfamano a briciole, non per masochismo, ma perché il tuo sistema sa navigare il rifiuto, non la presenza: è una competenza traumatica.

Claudia Scarpati

Illustrazione: Chrysula 75 ART
repost

02/06/2025

"Se una ragazza interrompe una relazione, è suo diritto farlo. E questo va accettato. Sempre."

Quanto accaduto a Martina Carbonaro, 14 anni, non è un’eccezione.
È l’ennesimo tragico segnale di una violenza che attraversa tutte le età. Anche le più giovani.

👉 “Martina interrompe la relazione perché le procura malessere. Lui non accetta di essere lasciato. Non è un raptus, non è malattia mentale: è possesso, cultura patriarcale.”: questo l'intervento di Elisabetta Camussi, psicologa sociale, Università Bicocca e presidente Fondazione Ossicini

Come Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, sappiamo che la prevenzione non può più attendere.
Serve educazione alle relazioni, all’affettività, al rispetto. Fin dalle scuole.

"Dobbiamo farci carico della sofferenza e del disagio dei giovani. Avremmo potuto fare di più, ma non lo abbiamo fatto. Ora però dobbiamo lavorare con la scuola per promuovere l'educazione alle relazioni, che significa educazione ai sentimenti tra pari", continua la D.ssa Camussi.

Proteggere il diritto a dire “no” è responsabilità di tutti.
Per Martina. Per chi verrà dopo di lei.

02/06/2025

🕊️ “Sanitari per Gaza”: il CNOP sostiene l’appello per la pace e i diritti umani.

Il CNOP aderisce e invita tutte le psicologhe e gli psicologi italiani a sottoscrivere la Lettera “Sanitari per Gaza”, un’iniziativa che unisce professionisti della salute nel chiedere a tutte le Istituzioni di schierarsi per richiedere un immediato e permanente cessate il fuoco e l’ingresso urgente di aiuti umanitari e di cibo a Gaza.

Siamo chiamati, come professionisti della salute psicologica e mentale, a non restare in silenzio di fronte a una violazione sistematica dei diritti umani fondamentali.

✍️ Aderisci ora: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScMqK4cbLSRoDp-4x_W6QjFaIEROZWiwi92hz9lYa33wIFZug/viewform

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02/06/2025

Il 2 giugno 1946 nasceva la Repubblica Italiana.
Un progetto che vive solo se ogni persona può sentirsi libera, accolta, riconosciuta.
La giustizia sociale comincia dalla possibilità di essere pienamente se stessi, anche nei momenti di fragilità. La psicologia, ogni giorno, lavora anche per questo.

24/05/2025

“La barbarie della guerra non ha abbandonato il nostro mondo”, ha ricordato il Presidente Mattarella.
E noi, come comunità professionale, non possiamo tacere davanti a ciò che accade in Palestina, in particolare nella Striscia di Gaza, da un tempo che pare tragicamente infinito.

Ogni giorno, il genocidio di civili inermi, bambini, donne, famiglie è di una violenza disumana che devasta corpi e menti. I traumi della guerra non si esauriscono con le armi. Restano, si trasmettono, segnano generazioni.

Come psicologi, sappiamo che la guerra distrugge anche l’identità, il senso del sé, la speranza. La Pace va costruita, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone partendo dalle macerie che tutto il mondo osserva dal 7 ottobre 2023.

Questo è il tempo del coraggio e della coscienza.
Perché la pace non accade. Si sceglie.

📎 Leggi il comunicato completo su https://www.psy.it/gli-psicologi-dicono-basta-alla-morte-che-vive-a-gaza/

15/03/2025

“Adulto è colui che ha preso in carico il bambino che è stato, ne è diventato il padre e la madre.

Adulto è colui che ha curato le ferite della propria infanzia, riaprendole per vedere se ci sono cancrene in atto, guardandole in faccia, non nascondendo il bambino ferito che è stato, ma rispettandolo profondamente riconoscendone la verità dei sentimenti passati, che se non ascoltati diventano, presenti, futuri, eterni.

Adulto è colui che smette di cercare i propri genitori ovunque, e ciò che loro non hanno saputo o potuto dare.

E’ qualcuno che non cerca compiacimento, rapporti privilegiati, amore incondizionato, senso per la propria esistenza nel partner, nei figli, nei colleghi, negli amici.

Adulto è colui che non crea transfert costanti, vivendo in un perpetuo e doloroso gioco di ruolo in cui cerca di portare dentro gli altri, a volte trascinandoli per i capelli.

Adulto è chi si assume le proprie responsabilità, ma non quelle come timbrare il cartellino, pagare le bollette o rifare i letti e le lavatrici.

Ma le responsabilità delle proprie scelte, delle proprie azioni, delle proprie paure e delle proprie fragilità.

Responsabile è chi prende la propria vita in carico, senza più attribuire colpe alla crisi, al governo ladro, al sindaco che scalda la poltrona, alla società malata, ai piccioni che portano le malattie e all’insegnante delle elementari che era frustrata e le puzzava il fiato.

Sembrano adulti ma non lo sono affatto.

Chi da bambino è stato umiliato, chi ha pensato di non esser stato amato abbastanza, chi ha vissuto l’abbandono e ne rivive costantemente la paura, chi ha incontrato la rabbia e la violenza, chi si è sentito eccessivamente responsabilizzato, chi ha urlato senza voce, chi la voce ce l’aveva ma non c’era nessuno con orecchie per sentire, chi ha atteso invano mani, chi le mani le ha temute.

Per tutti questi “chi”, se non c’è stato un momento di profonda rielaborazione, se non si è avuto ancora il coraggio di accettare il dolore vissuto, se non si è pronti per dire addio a quel bambino, allora “l’adultità” è un’illusione.

Io ho paura di questi bambini feriti travestiti da adulti, perché se un bambino ferito urla e scalcia, un adulto che nega le proprie emozioni è pronto a fare qualsiasi cosa.

Un bambino ferito travestito da adulto è una bomba ad orologeria.

L’odio potrebbe scoppiare ciclicamente o attendere a lungo per una sola e violenta detonazione, altri preferiscono implodere, mutilando anima e corpo, pur di non vedere.

Ciò che separa il bambino dall’adulto, è la consapevolezza.

Ciò che separa l’illusione dalla consapevolezza è la capacità di sostenere l’onda d’urto della deflagrazione del dolore accumulato.

Ciò che rimane dopo che il dolore è uscito è amore, empatia, accettazione e leggerezza.”

Emily Mignanelli

09/02/2025
07/02/2025
07/02/2025

SCHEMA THERAPY (ba) IN PILLOLE

07/02/2025

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