16/11/2022
La fatica e la forza di ammettere a se stessi e agli altri la verità..
Si impara fin da piccoli, ma è fondamentale trovare attorno un clima di accoglienza e comprensione per poter sentirsi liberi di esprimersi 🌱❤️
😇 “Chi è stato?”
Poter dire la verità.
Un libro abbandonato sul pavimento con la copertina staccata... lo raccolgo in silenzio e col suono di una campanella riunisco i bambini in cerchio.
“Bambini, ho visto che uno dei nostri libri si è rotto... guardate ... la copertina si è staccata. Chi è stato?”
“Io no!”
“Io no!”
“Io no!”
Non che mi aspettassi risposte diverse...avrei potuto aggiustarlo e chiuderla lì ... ma c’era un’occasione educativa da cogliere.
Silenzio. Il libro rotto in mezzo al cerchio.
“Adesso bambini ci serve tanta forza, chi di voi si sente forte ?”
“Io!”
“Io!”
“Io!”
“Ci serve la forza per dire la verità, che non è la forza dei muscoli, è una forza diversa, è la forza del cuore.”
Una 50ina di occhioni sbarrati.
“Chi è stato? A volte capita di sbagliare, a volte sappiamo di aver combinato qualcosa e ci vergogniamo, a volte ci sentiamo in colpa o abbiamo paura ... e sapete capita a tutti di sbagliare, anche ai grandi, anche alle maestre…“
Silenzio.
Li guardo a uno a uno negli occhi. In quel cerchio c’è un’atmosfera quasi solenne.
Ad un tratto una vocina: “Sono stato io...”
Sorrido e dico: “Grazie”.
Ringrazio per la fatica fatta, perché si fa fatica ad ammettere di aver fatto qualcosa di sbagliato, il più delle volte senza la volontà di farlo.
Dico al bimbo che so che ora il suo cuoricino si sente più leggero, e che avremmo trovato insieme la soluzione.
Il problema vero è rompere la convinzione di fondo che si crea già nell’età dell’infanzia: la paura di ammettere un errore, il panico della punizione, il doversi nascondere tenendosi dentro il peso.
Cosa succede invece se ci si può raccontare, se si può uscire dal senso di colpa taciuto, se si può trovare un rimedio e risolvere il problema? Si può crescere insieme agli altri con fiducia?
Il libro è stato aggiustato a casa con lo scotch e l’aiuto della mamma e riportato a scuola il giorno seguente.
L’obiettivo è quello di creare un ambiente umano in cui l’errore venga visto come occasione di apprendimento, un ambiente umano in cui tra coetanei ci si aiuti a trovare soluzioni per tutti, in cui chi dice “sono stato io” non venga visto come un colpevole ma come qualcuno che usa la forza del cuore.
Ora quel libro racconta due storie: quella scritta dall’autore e quella che vi ho raccontato, che ci ha insegnato a poter dire “sono stato io“ senza paura.
Laura Mazzarelli
📚www.ilcamminopedagogico.it
⚜️ Approccio comunicativo su cui si basa il libro : “Invece di dire… prova a dire”, OscarMondadori: https://amzn.eu/d/fTz4Mfs