06/04/2023
Si rimane sbalorditi di fronte alla notizia della scomparsa di Piero Rattalino. L’energia con la quale si accaniva nel cercare di raccontare la musica a tutti, di spiegare che si tratta di un Bene Comune a disposizione di chiunque, di una ricchezza da condividere era inesauribile. Insegnando pianoforte (sul quale, per Mario Bortolotto, era “omnisciente”), scrivendo libri e articoli e realizzando programmi televisivi e conferenze-concerto (che a Santa Cecilia non mancavano mai, con la complicità di una pianista sensibile e intelligente come sua moglie Ilia Kim) Rattalino ha cercato di riavvicinare il pubblico non solo al fatto musicale ma alla magia della musica, alla musica che si fa Mito, al rito del concerto. Musica come pensiero, struttura e forma ma anche come racconto, drammaturgia sonora, palcoscenico della commedia della vita che mescola Arte, biografia, memoria, ed emozione. Proprio sul modo di rivelare al musica agli altri si erano concentrati gli sforzi di Rattalino in questi ultimi anni, con i risultati incantatori che il pubblico che lo ha letto e seguito non ha mancato di riconoscergli. Ci mancheranno questi appuntamenti, ci mancheranno i programmi di sala che scriveva per noi (l’ultimo per il concerto di pochi giorni fa di Sokolov), come ci mancherà la sua ironia, il suo grado di confidenza quasi fraterna con una cultura che non conosceva dai libri ma dalla esperienza diretta, dal confronto sul campo sviluppato in anni di pratica musicale, docenza, direzione artistica, scrittura. Purtroppo, la Musica ha perso uno dei suoi paladini più generosi e tutti noi un amico.
Michele dall'Ongaro
Presidente Sovrintendente dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia