Angela Fuso-Psicologa

Angela Fuso-Psicologa Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale ad indirizzo neuropsicologico

11/11/2025

Secondo me, la gentilezza è il miglior accessorio: sta bene su tutto! Siete d’accordo con me?

03/10/2025
Ricordo che da bambina, ovunque andassi, sentivo intorno a me tenerezza. Un sorriso della cassiera, una carezza da un an...
01/10/2025

Ricordo che da bambina, ovunque andassi, sentivo intorno a me tenerezza. Un sorriso della cassiera, una carezza da un anziano in fila, una parola dolce da uno sconosciuto incontrato per strada. Era come se l’infanzia fosse accolta da una comunità intera, non solo dai propri genitori.
Oggi quella tenerezza sembra svanita. I bambini vengono tollerati a fatica, come se la loro semplice presenza fosse un disturbo.
E non credo che sia colpa dei genitori di oggi, non credo che siamo meno attenti o più permissivi di un tempo. Piuttosto è la società che sembra aver perso la capacità di accogliere l’infanzia.
Un bambino piange, esplora, tocca, fa rumore: è il suo modo di crescere e comunicare. Non è maleducazione, è sviluppo.
Mi capita spesso di passare vicino alle scuole e sentire urla rivolte ai bambini. Minacce, note disciplinari, divieti sulle cose che amano di più, come uscire, giocare, esplorare. Ma cosa stiamo davvero trasmettendo? Stiamo insegnando la regola? L’amore? O stiamo insegnando che chi è più forte può imporre la sua autorità con la paura?
Giorni fa, in un negozio, mia figlia stava semplicemente scegliendo degli oggetti, quindi li osservava, li toccava, come farebbe qualsiasi adulto. All’improvviso, senza alcun motivo, la proprietaria ha iniziato a urlarle di non toccare, aggiungendo che i bambini non li sopporta. Le urla sono state scioccanti, sproporzionate perché non era caduto nulla, non si era rotto nulla, stavamo solo scegliendo.
In quel momento ho compreso qualcosa che da bambina non avrei potuto immaginare: il diavolo non ha le corna come ce lo raffigurano i cartoni. Si manifesta nei comportamenti disumani, ingiusti, privi di gentilezza e di tenerezza. In ogni gesto che rifiuta la vita, la fragilità e l’innocenza dei piccoli.
Gesù diceva: “guardatevi dal disprezzare qualcuno di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre mio che è nei cieli”. E ancora: “in verità io vi dico: se non cambiate e non diventate come i piccoli fanciulli, non entrerete affatto nel regno dei cieli. Chi, pertanto, si abbasserà come questo piccolo fanciullo, è lui il maggiore nel regno dei cieli. E chiunque accoglie un bambino come questo nel nome mio, riceve me. Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare”.
Oggi noto che molte persone sono più predisposte a tollerare un cane che un bambino. Non c’è nulla di male nello scegliere di avere un animale o di non avere un figlio, è una scelta personale.
Quello che non posso accettare è quando si arriva a dire che i cani siano migliori dei bambini. Questo, per me, è un segnale di decadimento, significa rifiutare l’essere umano nella sua fase più fragile, e rifiutare la nostra stessa infanzia.
I bambini meritano rispetto sempre, anche da chi non ne ha o non ne vuole, perché ogni bambino è un essere umano, portatore di futuro, di vita e di speranza.
Ogni volta che scegliamo la gentilezza, la pazienza e la tenerezza verso un bambino, scegliamo di stare dalla parte della vita.

26/09/2025

Ciao a tutti! 🌟

Ogni volta che vedete l'icona di Stars, significa che potete inviarmi stelle!

26/09/2025

La psicoterapia va ben oltre l’idea comune di “parlare dei problemi”.

26/09/2025

Non è difficile esserci quando tutto è sereno.
La vera prova arriva nel dolore, quando sarebbe più facile scappare.
E nella gioia, quando la luce dell’altro ci punge d’invidia e accende le nostre ombre.
Chi resta in entrambi i momenti sa davvero amare, ed è chi voglio accanto a me.

In un tempo in cui l’apparire spesso prevale sull’essere, vale la pena ricordare che l’autenticità è la vera conquista.E...
05/08/2025

In un tempo in cui l’apparire spesso prevale sull’essere, vale la pena ricordare che l’autenticità è la vera conquista.
Essere richiede sacrificio, impegno costante ed una buona dose di coerenza. Non si tratta di brillare agli occhi degli altri, ma di essere di valore per noi stessi.
Non bastano risultati rapidi o successi velleitari che gettano fumo negli occhi, servono obiettivi costruiti nel tempo, radicati in valori autentici; non in proclami passeggeri che non lasciano radici, destinati a svanire.
Perché ciò che conta davvero non è l’immagine che si mostra, ma la verità che si vive, ogni giorno. Ed è lì che lasce la vera pace interiore.

Per tutti quelli che: “lasciali piangere, così si viziano”.
31/07/2025

Per tutti quelli che: “lasciali piangere, così si viziano”.

I neonati piangono perché è il loro principale mezzo di comunicazione, utile per esprimere bisogni e disagio. Ignorare sistematicamente questi segnali può avere conseguenze profonde sullo sviluppo del bambino. Quando un neonato non viene consolato, il suo corpo rilascia grandi quantità di cortisolo, l’ormone dello stress. Se questo avviene di frequente, può alterare lo sviluppo del cervello, del sistema nervoso e del sistema immunitario—a un livello che gli scienziati definiscono “impronta biologica”.
Lo stress cronico nei primi anni di vita può cambiare la struttura del cervello, soprattutto nelle aree che regolano emozioni, memoria e autocontrollo. Studi su bambini trascurati mostrano un aumento del volume dell’amigdala (legata alla paura), riduzione della sostanza bianca (importante per l’apprendimento) e rallentato sviluppo della corteccia prefrontale, che gestisce le decisioni e le emozioni.

Anche il legame affettivo ne risente: i bambini che vengono regolarmente consolati imparano a fidarsi e sviluppano un attaccamento sicuro. Al contrario, chi viene lasciato a piangere ripetutamente può sviluppare un attaccamento insicuro, diventando più ansioso, emotivamente distaccato o incapace di gestire lo stress.
Le conseguenze non sono solo psicologiche. Lo stress precoce può alterare l’equilibrio ormonale e indebolire le difese immunitarie, aumentando il rischio, da adulti, di patologie come depressione, malattie cardiache e diabete. A livello comportamentale, questi bambini sono più soggetti ad ansia, aggressività, difficoltà di attenzione e rendimenti scolastici inferiori, soprattutto in linguaggio e problem-solving.
In sintesi: rispondere al pianto di un bambino non è viziarlo, ma fornire una base sicura per il suo sviluppo emotivo, cognitivo e fisico. Ogni gesto di conforto aiuta a costruire il cervello e la salute futura del bambino.

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