02/08/2025
S*X. O. S.
L'emergenza leggerezza investe anche il “proibito”.
Ora proviamo a parlare finalmente di questo “proibito”.
Che in realtà, di “proibito” non ha proprio nulla...
Non so se è capitato anche a voi, a me è capitato e mi capita talvolta di ascoltare discorsi di persone più o meno giovani sull'argomento della sessualità, che da sempre ha destato parecchie curiosità e vergogne.
Proprio queste vergogne ed il senso del proibito hanno fatto perdere progressivamente la necessaria cultura della sessualità
Oggi, per ogni cosa, si bada molto alla quantità e poco alla qualità.
Anche in merito alla sessualità, trovo che questa nostra società uniforma gli obiettivi gestendo una sorta di competizione.
Oggi si deve stupidamente competere per tutto ed in tutto.
Pazzesco, quanto pericoloso ed infelice.
Si parla di Squirting, Orgasmi fantasmagorici, Numeri da pallottoliere, Contrazioni cosmiche sincronizzate.
Ma… riusciamo a darci una calmata?
La spettacolarizzazione della sessualità ci ha fatto cadere in un tranello subdolo:
che tutto debba essere WOW, potente, allucinante…
altrimenti non funziona, non vale.
Come se dovessimo “arrivare primi classificati” anche lì, come se anche il sesso dovesse essere produttivo, fornire un utile da spendere.
Come se fare l’amore fosse diventata una gara a chi performa o produce di più.
- Orgasmare 10 volte di fila.
- Squirtare come un fuoco d’artificio.
- Dare spettacolo, sempre.
E tutto questo, sai cosa rivela?
- Una mancanza profonda di connessione.
- La paura di “sentire” davvero.
- Il distacco dal corpo proprio quando dovremmo abitarlo, sentirlo, assecondarlo.
- La tendenza a usare il partner come toy, specchio, conferma.
E intanto…
Tante donne iniziano a sentirsi colpevolmente inadeguate.
- Perché non hanno mai squirtato (o non se ne sono mai accorte, argomento che necessiterebbe di approfondimenti importanti).
- Perché non vivono orgasmi “esplosivi”.
- Perché non vengono sette volte consecutive.
Ma è proprio necessario trasformare il piacere in un talent show?
La verità è che “sentire”, “percepire” ormai fa paura.
Non è scritto su internet o sui social, perciò non conta.
È molto più facile fare, esagerare, ostentare, esibire, controllare…
piuttosto che lasciarsi andare davvero.
Ma, nella realtà, quello di cui siamo affamati, nel profondo, è tutt’altro:
- Connessione
- Respiro condiviso
- Lentezza
- Gesti imperfetti ma veri
- Intimità che ci spoglia anche l’anima
Raccontiamolo ai ragazzi, ai nostri figli, che la sessualità è una cosa meravigliosa che andrebbe scoperta ed affrontata con lentezza e consapevolezza.
Ma oggi si bruciano le tappe, e non c'è spazio per la poesia.
Ma ricordiamo invece, che è solo la poesia che può trasformare il sesso in amore.