19/09/2025
IL ROMANZO “DOPPIO SOGNO” TRA FREUD E JUNG
“Doppio sogno” è un romanzo pubblicato nel 1926 dallo scrittore e medico austriaco Arthur Schnitzler. Si tratta di un racconto molto breve ma dal grande impatto emotivo, capace di immergere il lettore in atmosfere suggestive, oniriche e misteriose.
Questo romanzo mette al centro l’evoluzione della vita di coppia e sentimentale in un’epoca di profonde trasformazioni: i due protagonisti, due giovani borghesi, hanno una vita apparentemente ordinaria e tranquilla; alcuni episodi, tuttavia, metteranno alla prova la sincerità dei due e la loro unione.
Il giovane medico Fridolin incontra un vecchio amico ed una giovane pr******ta che lo condurranno in un luogo segreto, nel quale ha luogo un’inquientante festa in maschera. Tutti i partecipanti possono accedere solo conoscendo una parola segreta.
Fridolin viene alla fine scoperto come un estraneo dai lussuriosi partecipanti mascherati; gli viene chiesto di rivelare la propria identità e corre il rischio di essere persino ucciso.
La giovane pr******ta, che Fridolin stava inseguendo, si sacrifica proprio per salvargli la vita e il giovane medico viene cacciato. Una volta tornato a casa, la moglie Albertine racconta un lungo ed inquietante sogno nel quale si ripete una scena molto simile a quella che Fridolin ha vissuto proprio quella stessa notte.
Il giovane medico, disperato, si lancerà in una ricerca senza esito per scoprire chi fosse quella donna che ha sconvolto la notte precedente e forse la sua vita.
Questo romanzo, pubblicato a puntate nei primi anni 20, è stato letto da Sigmund Freud che in una lettera Schnitzler scrive:
“Il Suo determinismo come il Suo scetticismo – che la gente chiama pessimismo – la Sua penetrazione delle verità dell'inconscio, della natura istintiva dell'uomo, la Sua demolizione delle certezze convenzionali della civiltà, l'adesione dei Suoi pensieri alla polarità di amore e morte, tutto ciò mi ha commosso come qualcosa di incredibilmente familiare.”
Vero e proprio testimone dell’evoluzione della coscienza del proprio tempo, Schnitzler osserva:
“Non è nuova la psicoanalisi, ma Freud. Così come non era nuova l'America, ma Colombo”
Da un punto di vista freudiano, il romanzo mette in scena il conflitto intrapsichico tra la coscienza e le difese dell’Io, che si oppongono all’emergere dell’inconscio. Come osserva lo stesso Schnitzler, il romanzo ha luogo in:
“una specie di territorio intermedio fluttuante tra conscio e inconscio. […] Tracciare quanto più decisamente è possibile i limiti fra conscio, semiconscio e inconscio, in ciò consisterà soprattutto l'arte del poeta.”
Il desiderio di sapere del giovane medico, simbolo della coscienza e della ragione, viene frustrato dall’incontro mortale con le difese, simbolizzate dalle figure mascherate, pronte a tutto pur di impedire il contatto diretto tra conscio ed inconscio.
L’emergere dei desideri più inquietanti dell’animo umano è ostacolato dalle difese per impedire l’impatto traumatico con il magma dell’inconscio.
L’apparenza ordinaria e formale della famiglia borghese viene quindi tutelata dalla separazione e dalla maschera come elemento che cela l’identità del soggetto, proteggendolo dal fare i conti con i propri desideri repressi.
Il rapporto tra i due protagonisti, Fridolin e Albertine, si consolida a partire dalla promessa di confessarsi tutto, compresi i propri sogni: è evidente che i due adottino una regola molto simile a quella che Freud chiamava “regola fondamentale dell’analisi”, cioè riferire ogni pensiero senza censurarlo.
L’elemento centrale del racconto è la maschera, fondamentale per celare l’identità di coloro che partecipano alla festa segreta, permettendo l’emergere dei desideri più scabrosi.
Carl Gustav Jung sottolinea quanto nella vita ordinaria ognuno indossi una sorta di maschera per vivere la propria esistenza senza svelare completamente la propria intimità. Quanto nascosto dalla maschera risulta inconscio al soggetto stesso. Nel romanzo la maschera permette l’emergere dei desideri più inquietanti, nella vita ordinaria servirebbe per nasconderli.
Per questo, scopo dell’analisi sarebbe liberarsi della maschera inconscia che indossiamo per incontrare il vero animo che ci caratterizza.
Il romanzo doppio sogno di Schnitzler è stato a lungo studiato dal regista Stanley Kubrick per realizzare il film “Eyes Wide Shut” (1999), con protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman.
L’articolo completo è disponibile sul sito.
Per approfondire
Art Schnitzler – “doppio sogno”;
Salomon Resnick – “il teatro del sogno”;
Menarini – “Nuovi orizzonti della psicologia del sogno e dell’immaginario collettivo”.