27/04/2020
Pubblico un post di una mia carissima collega dott. Ssa Silvia De Poli
Covid-19 fase 2. Uso delle mascherine spiegato ai bambini. Ecco come fare
Con la graduale ripresa delle attività dopo il lockdown le mascherine serviranno a proteggere la comunità in cui vivono ancora persone infettate dal Covid-19 ma asintomatiche e capaci di diffondere il virus con tosse e starnuti a un metro di distanza, fino a circa due metri. Da qui le raccomandazioni dell'Associazione culturale pediatri (ACP) volte a informare le famiglie sull'utilizzo delle mascherine alla luce delle recenti raccomandazioni di società scientifiche internazionali come l'American Academy of Pediatrics (AAP), il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). «I bambini con più di 2 anni possono indossare la mascherina, che deve coprire bene naso e bocca e raccordarsi all'orecchio, lavando prima le mani per almeno 20 secondi. Viceversa, non va indossata sotto i 2 anni, in caso di difficoltà respiratorie o di incapacità a toglierla da soli rimuovendo prima il raccordo dietro le orecchie. In casa, se non ci sono malati, non serve indossarla, così come giocando all'aria aperta e mantenendo una distanza di almeno 2 metri dagli altri» si legge nella nota dell'ACP, che precisa come la mascherina debba invece essere indossata nell'impossibilità di rispettare una distanza di sicurezza, come in farmacia, nei negozi o dal dottore. Ma non solo: i bambini fragili perché affetti da malattie croniche e ad alto rischio dovrebbero a indossare una mascherina particolare, non la chirurgica o di stoffa, ma le cosiddette Ffp2, nate per proteggere loro stessi dalla infezione. I familiari di questi bambini, se malati, devono indossare le mascherine chirurgiche, che invece proteggono gli altri. E le dimensioni? Negli adulti sono circa 15x30 cm, mentre nei bambini 12x25 cm. «L'ACP si rivolge ai decisori politici in previsione della sospensione del lockdown e della, seppur graduale, ripresa di una quotidianità per i bambini e i genitori. Per uscire dall'emergenza è necessaria una seria riorganizzazione delle cure territoriali che ha come primo passo necessario la diffusione di una accurata e rigorosa attività di informazione e prevenzione nei confronti della malattia» afferma Stefania Manetti, pediatra Acp.