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Counselor Professional
Operatore Olistico
" Il primo passo non ti porta dove vuoi ma ti toglie da dove sei" Alejandro Jodorowsky✨️
16/11/2025
Da una giornata intensa di Costellazioni oltre alla tanta energia e consapevolezza mi sono portata a case questa frase che mi ha accolto in una piccola e accogliente stanza🌟..
"C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da se stessi non si può fuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l'uomo deve poter viaggiare".
Andrej Tarkovskij, Tempo di viaggio.
12/11/2025
La sofferenza ha due strade :
Perdersi o Trovarsi. L'errore è sperare di Ri-trovarsi.
Rii-trovarsi è nuovamente riattivare un ciclo di dolore.
Non a caso l'etimologia della parola depressione è composta dalla radice latina de( abbassamento) e pressione, premere.
L'anima fa " pressione" al personaggio messo su per sopravvivere e chiede di sbocciare. Quindi "preme" quello che non è, per essere finalmente ciò che è.
Se ascoltata e capita , la sofferenza è una Benedizione.
11/11/2025
IL BAMBINO CHE SENTE TUTTO
e che guarisce intere generazioni.
Il dolore è transgenerazionale.
Si tramanda di famiglia in famiglia.
Silenziosamente.
La strategia più usata?
L’evitamento. Il distacco.
Non si sente niente.
Si va avanti.
"Quello che è stato è stato."
Finché un giorno…
nasce un bambino capace di sentire tutto.
Troppo.
Quel bambino oggi ha un’etichetta.
Spesso medicalizzato.
Dicono che non si adatta.
Che è iperattivo.
Che non sa gestire le emozioni.
Che è “strano”.
Che è diverso, che non ascolta, che provoca, si ribella, non rispetta i turni .
Ma quel bambino è il portavoce delle emozioni negate di intere generazioni.
È il primo che non si anestetizza.
Il primo che non può più fingere.
E da adulto?
Si trasforma.
Cerca di adattarsi.
Soffoca la sua natura.
Per non sentirsi ancora una volta “di troppo”.
Ma quel sentire…
è il dono prezioso per la liberazione di ciò che non è mai stato detto, elaborato, guarito.
Forse anche tu sei stato quel bambino.
E stai iniziando ora a capire che non sei mai stato sbagliato.
Hai solo portato nel mondo il peso (e la luce) della verità che nessuno voleva vedere.
Rosy Cortese
10/11/2025
E se l’ADHD non fosse solo una “disfunzione” neurobiologica, ma anche l’espressione di un copione transgenerazionale?
L’ADHD, con la sua iperattività, impulsività e difficoltà di attenzione, potrebbe essere letto – oltre che in termini medici – anche come un linguaggio del sistema familiare.
Un bambino o un adolescente con ADHD potrebbe, inconsapevolmente, incarnare un adattamento profondo a dinamiche irrisolte, emozioni non espresse o ruoli familiari tramandati.
Possibili tracce del copione:
1. Agire per esistere – In famiglie dove l’amore era condizionato all’essere performanti, un bambino potrebbe sviluppare un’iperattività come modo per "meritare" attenzione o riconoscimento.
2. Caos per proteggere– Il disordine mentale può diventare una forma di resistenza inconscia verso un sistema familiare rigido, freddo o anaffettivo. Il bambino “scardina” le regole per rompere il silenzio emotivo.
3. Vivere tutto, subito – Se nella linea familiare ci sono stati traumi, perdite improvvise, instabilità, può nascere un impulso a "non perdere tempo", a vivere di corsa per non rischiare di non vivere affatto.
4. Essere il sintomo che svela – In certi casi, il bambino con ADHD può diventare il portavoce della fatica emotiva di generazioni che non hanno avuto voce.
Sbloccare il copione non vuol dire “curare” l’ADHD, ma liberare energie bloccate, dare senso e offrire nuovi strumenti di integrazione tra neurodiversità e identità profonda.
👉 È in questi spazi che il lavoro terapeutico, corporeo ed emotivo può trasformare un’etichetta in un percorso di consapevolezza e libertà.
06/11/2025
05/11/2025
“Non c’è cura se non si affronta la propria miseria.” . Basaglia
Viviamo in un’epoca in cui tutto deve essere subito risolvibile, presentabile, positivo.
Non si guarisce anestetizzando...
con un farmaco, con qualsiasi forma di dipendenza da cose o persone, compresi i terapeuti e nemmeno con tutto ciò che diventa compulsivo mascherato da " buono". Un pò come il diavolo travestito da angelo.
Così ti allontani da ciò che senti o da ciò che non vuoi vedere.Allora diventi troppo sportivo, troppo vegano, troppo a dieta perfetta, troppo mamma perfetta con la disciplina dolce, troppo saggio con le citazioni, troppo spirituale, etc.etc.Quando è troppo non è mai equilibrio. L'equilibrio cura, il troppo anestetizza o uccide .
Non si guarisce nascondendo il dolore sotto il tappeto della spiritualità, della produttività ,della motivazione, della crescita personale, del successo.
La vera cura inizia quando trovi il coraggio di guardare in faccia la tua parte più scomoda.
La miseria non è vergogna. È il luogo dove hai imparato a sopravvivere.
È lì che si annida la paura di non valere, la rabbia mai espressa, il senso di inadeguatezza che ti zittisce o la paura della fine..Di quella parte obsoleta di te che tanto conosci che ti ha protetta per molto e che non riesci a lasciare andare. Lasciare andare è vedere morire parti di se e questo fa paura. Abbiamo paura della fine. Di qualsiasi fine così come ce l'hanno raccontata. Fine e non passaggio.
È lì però che devi tornare. Non per restare, ma per capire.
Perché non puoi guarire qualcosa che non hai mai voluto vedere.
La cura non è aggiustare.
È attraversare.
E solo chi ha il coraggio di farlo, smette davvero di sentirsi rotto.Smette di voler aggiustare, togliendo, mettendo, adattando ma iniziando ad integrare.
Non trasformare, non eliminare ma integrare. Ciò che riesci ad integrare, quella parte che tanto non ti piace è il tuo dono prezioso, da lì può emergere il tuo talento.
Lo stavi forse cercando?
Buon attraversamento ai coraggiosi.❤️
04/11/2025
Ill corpo non mente mai. È la mente che si inventa storie per non ascoltarlo.
Alice Miller
02/11/2025
LO SMARRIMENTO È EVOLUZIONE
Non sempre quando ti perdi… ti stai spegnendo.
Ti stai trasformando.
Ecco 7 segni che sembrano confusione, ma sono invece passaggi evolutivi:
1. Non ti riconosci più.
I vecchi ruoli ti stanno stretti. Le maschere cadono. Ti senti nuda, ma finalmente vera.
2. Le cose che ti facevano stare bene… ora non ti bastano.
Non è apatia. È che stai cercando un senso più profondo, non solo piaceri momentanei.
3. Ti isoli più spesso.
Non è fuga. È bisogno di silenzio per sentire chi sei, lontano dal rumore del mondo.
4.Metti in discussione tutto.
Non è instabilità. È lucidità. È l’inizio del tuo pensiero libero, non più ereditato.
5. Hai paura.
Sì, perché il cambiamento non bussa con delicatezza. Ma la paura è il confine della tua zona conosciuta… dopo viene la crescita.
6. Ti senti in colpa a scegliere te stessa.
È normale. Se sei sempre stata “per gli altri”, amare te stessa sembrerà egoismo. Non lo è. È rinascita.
7.Hai voglia di piangere senza motivo.
In realtà un motivo c’è: stai lasciando andare. Vecchie parti, vecchie storie. Le lacrime sono il segno che stai guarendo.
Non confondere lo smarrimento con la fine.
Spesso è il modo in cui la tua anima ti chiama a casa.
Stai fiorendo.
Anche se ora sembra buio.❤️
“Nessun fango, nessun fiore di loto.”
Thich Nhat Hanh
30/10/2025
«Quando un’emozione non viene espressa, il corpo parla. Ogni blocco emotivo si trasforma in un blocco energetico, e ogni blocco energetico, col tempo, diventa sintomo.» Luigi Mazzarri
«Il corpo non mente mai. Le tensioni muscolari croniche sono la storia delle nostre emozioni non vissute.»
Alexander Lowen – Il linguaggio del corpo (The Language of the Body, 1958)
«Il corpo parla con il linguaggio dei sintomi quando l’anima non trova il modo di esprimersi.»
Gabor Maté – Quando il corpo dice no (2003)
E se il sintomo non fosse qualcosa da eliminare, ma un messaggio da ascoltare?
Se l'ansia, il panico, le contratture ricorrenti, le cefalee volessero comunicarti qualcosa?
👉 Spesso il corpo parla quando la mente non trova le parole.
Con EFT (Emotional Freedom Techniques) possiamo imparare a leggere il linguaggio del corpo in modo nuovo.
Nata negli anni ’90 in California, EFT fa parte della psicologia energetica e unisce scienza, consapevolezza e energia vitale.
Attraverso una leggera stimolazione di punti specifici del corpo, si sciolgono blocchi emotivi e si ritrova un senso di equilibrio profondo.
💧 Non è solo una tecnica, ma un viaggio di ascolto e liberazione.
💫 Un modo dolce e naturale per comprendere il significato dei sintomi e trasformarli in alleati.
Se senti che il tuo corpo ti sta “parlando”,
forse è il momento di scoprire cosa vuole dirti davvero.
🌙 Ogni sintomo è un messaggio d’amore: possiamo imparare ad ascoltarlo insieme.
👉 Prenota un incontro di Counseling con EFT e inizia un percorso di ascolto e liberazione profonda.
(Disponibile in presenza o online – spazio sicuro, accogliente e rispettoso del tuo ritmo.)
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Ho iniziato il mio percorso in un momento particolare della mia vita in cui sentivo di non esprimermi a pieno, mi sentivo " bloccata" come donna, lavoratrice e soprattutto come mamma. Ero inserita , se pur con buone soddisfazioni , in un contesto lavorativo che non mi rispecchiava e che non sentivo mio. Il mio ruolo di mamma era sempre messo in discussione e sentivo un senso di inadeguatezza di fondo , i figli ci fanno sempre da specchio! .
La nascita di mio figlio Leonardo infatti ha accelerato molto la voglia del cambiamento, la voglia di star bene veramente. Stavolta non più solo per me ma per lui,pensavo!
Ho capito che quando i nostri figli manifestano un disagio e vogliamo aiutarli veramente dobbiamo partire da noi. Ho capito che prima di cercare gli strumenti giusti per aiutare un figlio dobbiamo cercare gli strumenti giusti per aiutare prima noi stesse. Un po' come ci consigliano in aereo per eventuali cali di pressione, prima di usare la mascherina per tuo figlio usala per te!Solo così non perderai la lucidità per aiutare lui.
Quando ho incontrato EFT, associandolo alle tecniche apprese durante il percorso di counseling, e di Nuova Pedagogia ho iniziato a "lavorare"sulle credenze limitanti e per me "paralizzanti", sull'ansia, sullo stress, sui blocchi e sulle dinamiche che si ripetevano secondo schemi ben precisi,sull'autostima,e sul mio essere prima di tutto donna con dei bisogni e poi mamma.
Da completa scettica ho "testato" EFT su di me giorno dopo giorno sbloccando alcune situazioni da tempo ferme ed è nata in me l'esigenza di approfondire la Tecnica per farla conoscere a più persone possibili, bambini compresi.
Il mio impegno è di e accompagnare ,soprattutto le donne, verso uno nuovo stato di benessere acquisito attraverso un percorso personalizzato , attraverso il il teatro, il counseling e le varie tecniche olistiche compreso EFT.
Siamo su questo pianeta per splendere e vivere a pieno tutto quello che ci è donato.
Solo prendendoci al 100% la responsabilità della nostra vita possiamo indirizzarla dove vogliamo e possiamo far in modo che le persone che ci amano soprattutto i nostri figli possano beneficiare della nostra parte migliore!Non a caso mamme felici , figli felici...