Sara Angiolini Psicologa Psicoterapeuta

Sara Angiolini Psicologa Psicoterapeuta Colloqui psicologici. Mediazione familiare. Percorsi di psicoterapia con adulti, adolescenti e coppie

«Buongiorno dottoressa, potrei chiederle un consiglio? Mi serve un collirio per gli occhi secchi!»«…Collirio? Io?!»«Sì, ...
04/11/2025

«Buongiorno dottoressa, potrei chiederle un consiglio? Mi serve un collirio per gli occhi secchi!»
«…Collirio? Io?!»
«Sì, è un medico, no?»
«Certo, ma se le lacrima l’occhio, non posso otturarle la pupilla!»
«Ah, giusto… forse è meglio andare dall’oculista, non dalla dentista.»

Prendersi cura di sé non è un segno di fragilità.
È riconoscere che ogni parte di noi ha bisogno di ascolto, non di scorciatoie.

Non possiamo risolvere tutti i problemi della vita di una persona perché vita e problemi fanno parte dello stesso cammin...
24/10/2025

Non possiamo risolvere tutti i problemi della vita di una persona perché vita e problemi fanno parte dello stesso cammino.

Qui e ora possiamo imparare a muoverci insieme dentro quella complessità.

La vera difficoltà non è avere un problema,
ma non vedere tutta la vita che continua a scorrere mentre cerchiamo di risolverlo.

Ma poi…Che male ci sarebbe stato nel permettersi un week end lungo?Non è stato solo riposo, è stato tempo ritrovato.Temp...
05/10/2025

Ma poi…Che male ci sarebbe stato nel permettersi un week end lungo?
Non è stato solo riposo, è stato tempo ritrovato.
Tempo per noi, per la famiglia, per chi è fragile, per le relazioni.
Un’occasione per sottrarsi all’idea che tutto abbia un prezzo, e per ricordarci che la libertà non si conquista lavorando, ma si difende vivendo.
Forse, con un po’ più di tempo, ci sarebbe anche più pace.

Vabbè..Le polemiche le porta via il vento, e le biciclette..i livornesi.

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Chi semina vento raccoglie tempesta.Chi semina cultura raccoglie libertà.
28/09/2025

Chi semina vento raccoglie tempesta.

Chi semina cultura raccoglie libertà.

Sabato 4 ottobre, presso la sala conferenze del Cred, si terrà un convegno sulla Pedagogia Q***r, rivolto a insegnanti, educator3, personale scolastico, psicologh3, assistenti sociali e cittadinanza.

L'evento è organizzato da Livorno Rainbow _ Coordinamento Lgbtqi e rientra nel progetto "Orizzonti Q***r" finanziato dalla Regione Toscana tramite i fondi della Rete Ready e il patrocinio del Comune di Livorno.

👇 Il programma 👇

⏱️ore 16:30 "Per un inquadramento della pedagogia q***r: dalla ricerca accademica ai contesti educativi" a cura di Antonio Raimondo Di Grigoli

Antonio Raimondo Di Grigoli è borsista di ricerca presso l’Università degli Studi di Siena.
I suoi interessi di ricerca vertono intorno alla costruzione di un’epistemologia pedagogica che consideri l’intersezione tra gli studi critici sugli uomini e sulle maschilità, le teorie q***r, gli studi decoloniali e sulla popular culture.

⏱️ ore 17:30 "Pedagogia trans*-affermativa. Strumenti concettuali e operativi per una scuola che supporta lɜ studenti trans*" a cura di Ale Blu Santambrogio

È possibile costruire una scuola che sia effettivamente attenta allɜ studenti trans*? Partendo da questa domanda, il contributo intende presentare le caratteristiche della pedagogia trans*-affermativa, esplorandone le basi teoriche e le declinazioni pratiche. Guardando al contesto educativo e politico italiano attuale, verranno illustrate strategie di intervento concrete e immediatamente declinabili nell’ambiente scolastico. L’obiettivo è ripensare la classe, la relazione educativa e la didattica ponendo al centro vite e bisogni
educativi dellɜ studenti trans*, presenti e futuri.

Ale Blu Santambrogio è dottorǝ di ricerca in “Processi Educativi nei contesti eterogenei e multiculturali”. I suoi interessi di ricerca si concentrano su infanzia e adolescenza trans*, con particolare attenzione al rapporto tra transidentità e scuola. Il suo lavoro di ricerca è supportato dai contributi delle pedagogie trans e q***r. Lavora inoltre come formatorǝ su tematiche LGBTQIA+, e fa parte di GenderLens.

⏱️ ore 18:30 "Ciò che non si dice: l’invisibilizzazione delle soggettività trans* nei libri di testo scolastici" a cura di Manuela Manera

I manuali scolastici veicolano spesso ancora stereotipi di genere e perpetrano un linguaggio sessista; anche laddove si registri un miglioramento nelle scelte editoriali, non si esce comunque dal solco di un’impostazione fortemente binaria. Non solo non viene mai tematizzato il paradigma eterocispatriarcale, ma si assiste a una vera e propria tabuizzazione delle soggettività trans* e delle loro esperienze: non ci si riferisce mai a persone nonbinarie (disconoscendone così, implicitamente, l’esistenza stessa), non si ritrovano nei libri di Storia le lotte delle comunità LGBTQ+, non si scalfisce in alcun modo l’immaginario straight. Anche negli apparati didattici (esercizi, testi di problemi, esempi: brani ridottissimi che tuttavia si configurano a tutti gli effetti come micro-storie capaci di veicolare messaggi impliciti e agire sugli immaginari), si ripropone una rappresentazione stereotipica e fortemente escludente (e non solo in un’ottica di genere). Che fare?

Manuela Manera, PhD in Italianistica, docente di Lettere nella scuola secondaria di I grado, scrittrice e attivista transfemminista, fa parte del comitato scientifico del CIRSDe – Università di Torino. Come libera ricercatrice si occupa di gender studies, linguistica, comunicazione e diversità. È autrice dei libri: La lingua che cambia. Rappresentare le identità di genere, creare gli immaginari, aprire lo spazio linguistico, Eris, Torino, 2021; Fa differenza. Comunicazione corretta e lotta di classe , Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2024.

Non si muore di solitudine.Si muore di violenza non ascoltata, di segnalazioni ignorate, di atti chiamati “ragazzate” ch...
17/09/2025

Non si muore di solitudine.
Si muore di violenza non ascoltata, di segnalazioni ignorate, di atti chiamati “ragazzate” che invece sono ferite profonde.

Non era diverso.
Era semplicemente sé stesso, e questo gli è costato troppo.

Chi parla in pubblico non può limitarsi a frasi di circostanza: le parole costruiscono il mondo in cui viviamo.
Se da una parte commuovono, dall’altra possono isolare, negare, legittimare lo stigma.

E quando le istituzioni o la politica piangono un ragazzo morto, ma hanno ostacolato strumenti e leggi che avrebbero potuto proteggerlo, quella non è compassione: è ipocrisia.

Non bastano lacrime social o slogan.
Servono azioni concrete:
scuole che prendano sul serio ogni segnalazione,
insegnanti formati per riconoscere e fermare bullismo, omotransfobia e violenza di genere,
istituzioni che parlino un linguaggio che accoglie, non che esclude.

Chi ha responsabilità pubbliche sarà giudicato non dai post pieni di dolore, ma dalle scelte che fa.
E se davvero vogliamo che non ci siano più “ultimi esempi” e “ultime solitudini”, allora servono coerenza e coraggio.
Altrimenti ci saranno ancora funerali da celebrare.

Le parole senza azioni sono immagini sbiadite.
Le azioni senza parole restano fredde.
Ma la parola che diventa azione accende luce dove oggi c’è buio.

Ed è l’unica risposta possibile al silenzio di chi non c’è più.

Profondità, generosità, presenza, profumo di rosa, la tua “leggera” inflessione sarda e persino Xena: ricordi preziosi d...
05/09/2025

Profondità, generosità, presenza, profumo di rosa, la tua “leggera” inflessione sarda e persino Xena: ricordi preziosi della tua umanità unica. È stato un privilegio formarmi con te. Grazie per ciò che sei stato e che continuerai a essere. Ciao Sergio.

🌊 Tempo di marea 🌊Come il mare si ritira con la bassa marea per poi tornare, pieno e vivo, con l’alta, sento il bisogno ...
18/08/2025

🌊 Tempo di marea 🌊
Come il mare si ritira con la bassa marea per poi tornare, pieno e vivo, con l’alta, sento il bisogno di raccogliermi.
Mi concedo una pausa per ritrovare presenza, profondità e respiro, per tornare davvero disponibile all’ascolto.

Riprenderò gli appuntamenti da lunedì 8 settembre. A presto!

“Quando l’inconscio collettivo bussa, a volte lo fa scolpendo”Ieri è accaduta una cosa che ancora oggi risuona dentro di...
16/07/2025

“Quando l’inconscio collettivo bussa, a volte lo fa scolpendo”

Ieri è accaduta una cosa che ancora oggi risuona dentro di me.
Durante una seduta, ascoltando il modo in cui una persona mi raccontava il suo modo di vivere — la sua fatica, la sua forza, la sua tenacia — ho visto un’immagine potentissima emergere: Michelangelo che scolpisce il David.
La lotta con la pietra, la visione interiore, la forza necessaria per liberare la forma dal blocco grezzo. Una metafora viva, quasi scolpita davanti ai miei occhi.

Più tardi, nel pomeriggio, un’altra persona — senza alcun legame con la prima — ha parlato di sé usando la stessa immagine.
In quel momento ho sentito qualcosa muoversi nel campo. Una sorta di magia , o forse, per usare un linguaggio più preciso, una sincronicità.
Due voci diverse, in momenti diversi, hanno toccato lo stesso simbolo archetipico. È come se l’inconscio collettivo avesse bussato, e io fossi stata lì ad ascoltare.

Mi porto a casa la bellezza di queste immagini condivise, la potenza trasformativa della metafora, e il mistero che a volte attraversa il nostro lavoro.

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Livorno

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