dr.ssa Maura Locatelli

dr.ssa Maura Locatelli Maura Locatelli psicologa clinica e di comunità, svolge dal 1999 l'attività di psicoterapeuta individuale, di coppia e di gruppo. EMDR Consultant

Maura Locatelli psicologa clinica e di comunità, svolge dal 1999 l'attività di psicoterapeuta individuale, di coppia e di gruppo secondo il modello integrato utilizzato per offrire percorsi psicoterapeutici e di sostegno ad hoc a seconda delle varie problematiche psicologiche. EMDR Practitioner è specializzata nella cura dei traumi. Coautrice con Edoardo Giusti del testo `L'empatia integrata` e autrice di diverse altre pubblicazioni inerenti l'ambito della psicoterapia , del counseling psicologico e della psicologia di comunità. Lavora da oltre venti anni nell'area dello sviluppo delle risorse umane e dell'orientamento progettando percorsi formativi (in presenza e a distanza), trainer e coach nell'ambito dello sviluppo manageriale.

13/11/2025

Riflessione: quando il “narcisista maligno” è reale… e quando non lo è

Sempre più spesso le persone mi scrivono già convinte di essere state vittime di un narcisista maligno.

Arrivano a questa conclusione dopo aver guardato video, letto articoli, ascoltato testimonianze che descrivono dinamiche tossiche e manipolative.

E la verità è che in moltissimi casi la loro percezione è corretta e quando ricostruiamo insieme le vicende, analizzando fatti, comportamenti e pattern relazionali, il profilo di un narcisista maligno emerge con estrema nitidezza.

E soprattutto emergono i danni psicologici, profondi e sistematici, che questo tipo di personalità lascia sempre dietro di sé.

Ma non sempre è così.

Talvolta mi trovo di fronte a storie in cui il narcisismo maligno non c’entra nulla. Ci sono relazioni in cui ciò che ha generato il malessere non è un manipolatore strutturato, bensì l’incapacità reciproca di costruire una relazione sana: immaturità emotiva, cattiva comunicazione, dipendenza affettiva, modelli relazionali disfunzionali appresi nel passato.

E questo va detto con chiarezza.
Non tutto ciò che fa soffrire ha la firma del narcisismo maligno.
Non ogni partner problematico è un predatore emotivo.

Ed è proprio per questo che ritengo fondamentale definire con precisione quali sono i segnali che orientano realmente verso la presenza di un narcisista maligno — e non verso un generico partner “difficile”.

I segnali realmente indicativi di un narcisista maligno

Un narcisista maligno non è semplicemente egoista, immaturo o emotivamente evitante.
È un soggetto con una struttura di personalità caratterizzata da freddezza affettiva, aggressività, manipolazione strategica e una marcata tendenza allo sfruttamento relazionale.
Ecco i tratti che, quando emergono con continuità e coerenza, orientano in maniera solida verso questo profilo.

1. Manipolazione strategica e continuativa (non episodica)

Non parliamo di litigi o incomprensioni.
Ma di una manipolazione scientifica, pianificata, adattata alla vittima.
• Gaslighting sistematico
• Distorsione della realtà funzionale ai suoi scopi
• Screditamento sottile, graduale, progressivo
• Promesse, ritrattazioni e inversioni logiche che destabilizzano

Questa manipolazione non è reattiva, è strumentale.

2. Assenza di empatia autentica

La caratteristica forse più evidente:
non prova ciò che fa finta di provare.
E le sue “emozioni” sono maschere funzionali al controllo.

Segnali tipici:
• mancanza di risonanza emotiva davanti alla sofferenza altrui
• empatia solo apparente, usata come leva manipolativa
• incapacità di assumersi responsabilità, anche minime

3. Bisogno di dominio e controllo totale

Il narcisista maligno non vuole una relazione: vuole un territorio da conquistare.

Indicatori chiari:
• controllo degli spazi, degli affetti, delle amicizie
• intrusività sui tempi, sulle scelte, sulla vita quotidiana
• gelosia non come insicurezza, ma come possesso

4. Ciclo relazionale tipico: idealizzazione → svalutazione → scarto

È uno dei marchi di fabbrica.
• idealizzazione: love bombing, ipervalidazione, fascinazione
• svalutazione: sarcasmo, umiliazioni sottili, freddezza punitiva
• scarto: abbandono improvviso, sostituzione rapida, indifferenza glaciale

Questo ciclo si ripete con precisione chirurgica.

5. Assenza di senso di colpa e rimorso e tendenza a superare i confini

La dimensione “maligna” emerge qui.
• violazioni dei limiti
• aggressività passiva o attiva
• uso deliberato della vergogna come arma
• sfruttamento economico, emotivo o sessuale

Non esiste senso di colpa.
Esiste solo convenienza.

6. Responsabilità sempre esterna (mai sua)

Il narcisista maligno è strutturalmente incapace di introspezione.
Tutto ciò che accade si riduce a una formula semplice:

È sempre colpa tua.
O di qualcun altro.
Ma mai sua.

E userà questa distorsione per riscrivere la storia a suo favore.

7. Capacita di mirroring elevata

È un attore eccellente.
Sa cosa dire, cosa promettere, cosa mostrare.
Sa adattarsi alla tua psicologia, leggere le tue vulnerabilità e usarle come chiavi di accesso al controllo.

Questa abilità di mimetizzazione è uno degli elementi più pericolosi.

Parlare di “narcisista maligno” significa riconoscere un profilo specifico, strutturato, coerente e profondamente pericoloso.

Ed è proprio perché le parole contano — e perché i concetti psicologici non vanno banalizzati — che diventa indispensabile imparare a distinguere:
• le relazioni fallimentari per immaturità emotiva da ambo le parti
dai
• veri predatori affettivi, capaci di produrre devastazione psicologica con precisione chirurgica.

Dare un nome corretto alle cose non è un esercizio di stile.
È il primo passo per proteggersi, guarire e soprattutto evitare di cadere di nuovo nella stessa trappola.

12/11/2025
12/11/2025
10/11/2025

𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐒𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐜𝐞 𝐞 𝐥𝐨 𝐒𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨
10 𝑛𝑜𝑣𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒

“La scienza ci insegna a non trascurare niente, a non disdegnare gli inizi modesti, in quanto nel piccolo sono sempre presenti i principi del grande, come nel grande è contenuto il piccolo.”
𝐌𝐢𝐜𝐡𝐚𝐞𝐥 𝐅𝐚𝐫𝐚𝐝𝐚𝐲

10/11/2025
10/11/2025

Il nostro cervello è una macchina delicata e straordinaria: reagisce non solo a ciò che accade, ma anche a ciò che potrebbe accadere.
Quando lo smartphone è accanto a noi, anche se non lo tocchiamo, il cervello entra in uno stato di attesa silenziosa.
Resta vigile, come se dovesse rispondere a un segnale, a un messaggio, a una notifica che potrebbe arrivare da un momento all’altro.

È quello che hanno scoperto due ricercatori in uno studio pubblicato su PLOS ONE.
Hanno chiesto a 119 studenti universitari di affrontare un test di memoria. Alcuni avevano il telefono sul tavolo, altri lo avevano lasciato fuori dalla stanza.
Chi lo teneva vicino ricordava di meno.
Non perché lo usasse, ma perché la sola presenza del telefono bastava a distrarre il cervello.
Più spesso i partecipanti pensavano al proprio smartphone, peggiore era la loro capacità di memorizzare.

Sul piano neurofisiologico succede qualcosa di preciso: la corteccia prefrontale, che serve per concentrarsi e ricordare, resta divisa tra il compito e l’attesa dello stimolo; il sistema dopaminergico della ricompensa si attiva come se stesse per arrivare una piccola gratificazione.
È un carico cognitivo invisibile, che consuma attenzione e riduce memoria.

Quando il telefono è lontano, invece, il cervello si alleggerisce.
Non deve più sorvegliare, né attendere.
Può tornare a concentrarsi, a respirare, a ricordare.

Allontanare lo smartphone non è un atto di rinuncia, ma un gesto di cura.
Perché la mente, per imparare, ha bisogno di spazio, silenzio e presenza.

Preziosa giornata di formazione con la Dott .ssa Gabriella Giovannozzi . Grata di appartenere a questa comunità di appre...
08/11/2025

Preziosa giornata di formazione con la Dott .ssa Gabriella Giovannozzi . Grata di appartenere a questa comunità di apprendimento continuo.

04/11/2025
03/11/2025

Save the date 🗓️

Apprendere l’utilizzo della terapia EMDR può portare con sé domande, incertezze e momenti in cui la teoria sembra sfuggire alla pratica.

Per questo l’Associazione ha organizzato un workshop dedicato con la dottoressa Maria Zaccagnino. Una giornata di formazione online pensata proprio per accompagnare i terapeuti a consolidare strumenti, sicurezza e sguardo clinico, soprattutto quando si lavora con traumi relazionali precoci e pazienti complessi.

L’appuntamento è dalle ore 09.00 alle 16.00. Durante la giornata, attraverso un approccio pratico e centrato sull’esperienza clinica, verranno affrontati i seguenti temi:
- la raccolta della storia del paziente alla luce della teoria dell’attaccamento;
- la gestione delle difficoltà nelle varie fasi del protocollo EMDR;
- il confronto sui dubbi che emergono dopo la formazione di primo livello;
- la riflessione sulle dinamiche personali che possono influenzare il lavoro terapeutico.

Il corso - che assegnerà 9 crediti ECM e 6 CPD per il ri-accreditamento della certificazione di practitioner e di supervisore - è gratuito per i soci EMDR Italia in regola con la quota 2025.

Per maggiori informazioni e iscrizioni clicca qui 👉 urly.it/31ckv4

Indirizzo

Via Marradi 149
Livorno
57125

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:00
16:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 12:00
16:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 12:00
16:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 12:00
16:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 12:00
16:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 12:00
16:00 - 20:00

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando dr.ssa Maura Locatelli pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a dr.ssa Maura Locatelli:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram