Benedetta Nacci Psicologa

Benedetta Nacci Psicologa Psicologa

07/12/2024

Ecco il secondo appuntamento da Gustavo!!
Questa volta per bambini🥰
LABORATORIO DELLE EMOZIONI
Info utili:
▪️ Il laboratorio è rivolto a tutti i bambini dai 4 ai 6 anni
▪️A fine laboratorio sarà data la merenda a ogni bambino
▪️È obbligatoria la prenotazione per assicurarsi un posto
▪️Per informazioni e prenotazione contattarci tramite mail info@gustavolivorno.it o al nostro cellulare tramite messaggio whatsapp al 3701431876

Terzo post in collaborazione con Iper_adhd ❤️ (https://www.instagram.com/iper_adhd/)Le persone ADHD hanno un forte senso...
23/09/2024

Terzo post in collaborazione con Iper_adhd ❤️ (https://www.instagram.com/iper_adhd/)

Le persone ADHD hanno un forte senso di giustizia e quando vivono o vedono delle ingiustizie possono manifestare comportamenti "esplosivi".
Cosa possiamo fare?
Durante la fase di "tempesta emotiva" dovremmo lasciar fluire l'emozione, accettandola, senza voler per forza fornire soluzioni o rassicurazioni. È preferibile stare in silenzio e ascoltare fino in fondo le parole e le emozioni della nostra piccola persona. Attenzione a non trasmettere messaggi che possano portare a sviluppare un senso di impotenza o a considerare il mondo come ostile.
Passato il momento, possiamo adesso accogliere e validare le emozioni, empatizzando e riconoscendo che la rabbia è legittima.
Tutte le emozioni sono giuste e soprattutto non si possono cambiare. Ma possiamo cambiare il comportamento che agiamo in conseguenza dell'emozione provata. Proviamo insieme a trovare soluzioni alternative che coinvolgono anche altri come insegnanti, educatori, compagni e noi come genitori.
È importante, inoltre, insegnare come gestire queste situazioni in autonomia ed è raccomandato chiedere al* bambin* se possiamo intervenire.
Come genitori agiremmo come leoni per difendere i nostri piccoli, ma ricordiamoci che così facendo potremmo fare danni, invece di risolvere il problema e le conseguenze le potrebbero pagare i nostri figli.
Concordate insieme una strategie di "attacco" o di "difesa", rispettando le scelte della piccola persona, rendendola così parte attiva nella risoluzione del problema.

E se tutto questo non bastasse? Se le ingiustizie dovessero continuare?
Si sposta il focus su tutto quello che c'è di positivo, contrastando l'abitudine squisitamente umana di trascurare le cose che vanno bene ❤️

Secondo post in collaborazione con Iper_adhd ❤️(https://www.instagram.com/iper_adhd/) In adolescenza le caratteristiche ...
22/07/2024

Secondo post in collaborazione con Iper_adhd ❤️(https://www.instagram.com/iper_adhd/)

In adolescenza le caratteristiche dell’ADHD possono portare a incontrare delle difficoltà nella sfera sociale.
Impulsività, disattenzione e disregolazione emotiva possono essere interpretate negativamente dai coetanei e questo può influire sull'immagine di sé, già, spesso, compromessa da avvenimenti negativi avvenuti nell'infanzia. Inoltre noi genitori ancora non a conoscenza dell’ADHD dei nostri figli o gli/le insegnanti a scuola possono aver prodotto insicurezze non risolte.

Cosa fare allora?
La consapevolezza di come si funziona e il mettere a conoscenza del proprio funzionamento le persone di cui l’adolescente si fida possono facilitare i rapporti amicali e ridurre le situazioni spiacevoli.

Come genitori, invece, possiamo “allenarli” con il role playing.
Possiamo, durante i loro racconti delle giornate e degli avvenimenti chiedere cosa avrebbero potuto fare diversamente, o come si potrebbe sentire l'amico al quale hanno risposto in malo modo, per esempio. Renderli consapevoli che possono, sempre rispettando se stessi, far stare bene anche gli altri.

E poi, un* amic* ADHD ha tanti lati positivi:
è onest*, ha un gran senso della giustizia, ironic* e divertente.
Anche se dimenticherà gli appuntamenti o di rispondere al tuo messaggio non smetterà mai di stupirti.

Qualche giorno fa, una pazientina, cercando di raccontarmi le preoccupazioni che la affliggono mi dice: “sai Benedetta…e...
26/06/2024

Qualche giorno fa, una pazientina, cercando di raccontarmi le preoccupazioni che la affliggono mi dice: “sai Benedetta…e poi anche questa cosa dell’agenda 2030...quando le maestre ci dicono che dobbiamo fare il possibile per l’ambiente altrimenti il mondo finirà, tutte quelle catastrofi di cui parlano al telegiornale…non mi fanno stare tanto bene”.

Silvia (nome di fantasia) ha condiviso con me preoccupazioni che in realtà appartengono a molti altri bambini e ragazzi.

Una recentissima ricerca condotta dall’Università di Pavia su un campione di circa 1000 bambini tra i 5 e gli 11 ha infatti rivelato che il 95% di essi presentano una marcata preoccupazione per le sorti dell’ambiente. “Il 95% tra bambine e bambini intervistati si dichiara preoccupato per il futuro dell’ambiente e più di uno su tre (40%) riferisce di aver fatto un brutto sogno sul cambiamento climatico o sull’ambiente in pericolo e di aver fatto fatica a dormire o mangiare a causa di questo pensiero”.
Per maggiori informazioni: https://www.unipv.news/notizie/i-bambini-italiani-soffrono-di-ecoansia

Cosa possono fare gli adulti per esser loro d’aiuto?

👂 Ascoltare le loro preoccupazioni a riguardo.

❤️‍🩹 Ridurre, almeno in parte, l’esposizione a notizie allarmanti con intenti spesso sensazionalistici. Questo non significa far crescere i bambini nella totale ignoranza in merito all’argomento, anche perché, così facendo li priveremmo dell’esperienza di poter fare qualcosa per cambiare le sorti del pianeta. Significa piuttosto salvaguardarli da forti vissuti di impotenza che potrebbero impattare sulla loro salute mentale.

🌱 Coinvolgerli nelle azioni volte alla tutela del pianeta, cosicché possano sentirsi agenti attivi del cambiamento.

🌈 Se lo si ritiene necessario, contattare un professionista della salute mentale.

Questo è il primo post di una nuova collaborazione tra me e Iper_adhd (https://www.instagram.com/iper_adhd/) ❤️Tutti pro...
28/05/2024

Questo è il primo post di una nuova collaborazione tra me e Iper_adhd (https://www.instagram.com/iper_adhd/) ❤️

Tutti procrastiniamo, ma le persone ADHD lo fanno praticamente sempre.
La mente ADHD è fatta per procrastinare. Si caratterizza infatti per: difficoltà a iniziare un compito, distraibilità verso stimoli più accattivanti, scarse capacità di pianificazione (tutte caratteristiche riconducibili a un’alterazione delle funzioni esecutive). Anche la ricerca di ricompensa (la nostra amica dopamina) e la “miopia del futuro” non rendono facile lo svolgimento di compiti, soprattutto se noiosi (riordinare la cameretta) e faticosi (la lezione di scuola).

Esistono poi ulteriori fattori che influenzano la procrastinazione, raggruppabili in due categorie:
- riguardanti pensieri e credenze: paura del giudizio, scarsa autostima, paura del fallimento, evitamento, perfezionismo
- relativi alla motivazione e alla percezione del tempo: effetto sotto pressione, disinteresse, discronia

Se per le prime suggeriamo di rivolgersi a un@ terapeuta che possa aiutare a superare le difficoltà, per il secondo gruppo è possibile applicare delle strategie pratiche, sia in autonomia che con l'aiuto di familiari, amici, o della tecnologia.

Però, oramai ci conoscete, vogliamo vedere il lato positivo anche nelle difficoltà. Abbiamo trovato due aspetti postivi della procrastinazione.
Ora continuate voi.
Vi leggiamo e prenderemo spunto dalle vostre idee.

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Vi aspetto 🌷Per maggiori informazioni chiamare il numero: 📞 +39 3291165872
22/04/2024

Vi aspetto 🌷

Per maggiori informazioni chiamare il numero:
📞 +39 3291165872

❤️🪁🌈[In foto una lezione sul ciclo dell’acqua della classe del bosco della Scuola Primaria “la Tenuta” di Torre del Lago...
15/04/2024

❤️🪁🌈

[In foto una lezione sul ciclo dell’acqua della classe del bosco della Scuola Primaria “la Tenuta” di Torre del Lago]

🌈 I servizi di supporto scolastico che offro 🌈📍Livorno 📍Vicarello Per informazioni: 329 11 65 872
12/04/2024

🌈 I servizi di supporto scolastico che offro 🌈

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Per informazioni: 329 11 65 872

La scuola fa parte della vita di tutti i giorni dei bambini e dei ragazzi, ma per alcuni di loro assume un ruolo central...
04/04/2024

La scuola fa parte della vita di tutti i giorni dei bambini e dei ragazzi, ma per alcuni di loro assume un ruolo centrale.
Questo è spesso il caso degli alunni con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, per i quali la scuola guadagna tristemente il primo posto, inglobando tutto il resto: non rimane tempo per nient’altro, se non per fare i compiti.
In classe si guardano intorno e vedono i loro compagni che riescono a stare al passo e a prendere buoni voti, mentre loro fanno una fatica immane per ottenere qualche piccolo risultato.
Si sentono incapaci, inadeguati e spesso fanno dipendere tutta la loro autostima dal successo scolastico.
Credono che non esista rimedio alcuno, poiché, nonostante passino tutto il giorno seduti al tavolo e con la testa china sui libri, non riescono a ottenere quanto sperato/desiderato.

Si tratta dunque di una condizione che genera spesso importanti sofferenze a livello emotivo e per cui è fondamentale richiedere aiuto e supporto.
Il percorso di sostegno psicologico può aiutare il bambino/ragazzo a fare esperienza del fatto che:

💓 il suo valore non dipende solo dall’andamento scolastico

🌈 esistono moltissime altre cose in cui è abile

🪁la scuola è importante, ma anche un pomeriggio passato a giocare con gli amici lo è

🎯 con delle strategie alternative è possibile fare meno fatica e ottenere risultati migliori

Diverso non equivale a difettoso.  ̀
02/04/2024

Diverso non equivale a difettoso.

̀

Quando tutto fila liscio, il mestiere di genitore può sembrare tutto sommato facile. Ma cosa succede quando le cose vann...
29/03/2024

Quando tutto fila liscio, il mestiere di genitore può sembrare tutto sommato facile.

Ma cosa succede quando le cose vanno male?

Partiamo dal presupposto che siamo umani e gli umani hanno solitamente delle aspettative. Quando le cose non vanno come ci aspettiamo nasce la frustrazione. Una frustrazione che coinvolge (e spesso travolge) entrambe le parti: tu e tuo/a figlio/a. Si instaura così un circolo vizioso di emozioni negative che può portarti alla decisione di punirlo/a.

Non ti dirò che la punizione è sempre sbagliata, poiché talvolta può essere necessaria. Ma attenzione: ha un costo molto alto in termini di relazione tra te e tuo/a figlio/a.
Quindi, se possibile, sarebbe meglio evitarla, usarla con parsimonia, solo quando è veramente inevitabile e ricorrere a delle strategie che quantomeno siano in grado di mitigarne gli effetti negativi.

P.s. Ci sono punizioni di gran lunga più adeguate di altre, come quelle che consistono nel togliere per periodi ben definiti e limitati nel tempo (devi scegliere un tempo che ti permetta di mantenere la promessa fatta) attività che possono essere dannose per la crescita del bambino/ragazzo.

Sono le 18.30 di domenica e sei fuori con tuo figlio Marco che insiste affinché gli sia comprato un gelato. È quasi ora ...
25/03/2024

Sono le 18.30 di domenica e sei fuori con tuo figlio Marco che insiste affinché gli sia comprato un gelato. È quasi ora di cena e tu gli spieghi con tutta la calma che hai a disposizione che non è possibile mangiare il gelato a quest’ora perché tra poco dovrete cenare. Lui però continua e inizia a gridare, a piangere e a ba***re i piedi per terra. A quel punto pur di farlo smettere acconsenti e gli compri il gelato.

È pomeriggio e stai aiutando tua figlia Matilde a fare i compiti per casa. Ha iniziato da soli 10 minuti, ma già mostra i primi segnali di insofferenza: vorrebbe andare a giocare piuttosto che stare seduta al tavolino a fare una cosa che la annoia a morte. Tu cerchi di ricordarle che dopo dovrà andare a sport e che quindi il tempo a disposizione per finire i compiti è poco. Lei però getta il lapis in terra, poi la gomma e si alza continuamente. Pensi subito che non ti vuoi ritrovare dopo cena a doverle far fare i compiti e quindi, dopo un rimprovero, compili tu la scheda di grammatica.

Cosa è successo?

Nel primo caso il capriccio di Marco è stato rinforzato positivamente con il gelato. Quindi è possibile che Marco pensi: “Ho capito! Tutte le volte che vorrò qualcosa e i miei mi dicono di no basterà scalciare e strillare un po’ per ottenerla”.

Nel secondo caso, invece, il comportamento di Matilde è stato rinforzato negativamente dal genitore che, sostituendosi a lei nel fare i compiti, le sottrae una situazione spiacevole. Quindi, probabilmente Matilde penserà: “Ogni volta che non avrò voglia di fare i compiti basterà portare allo sfinimento mamma o papà così me li faranno loro”.

Nella vita di tutti i giorni, fatta di orari perfettamente incastrati, può capitare a chiunque di rinforzare inconsapevolmente dei comportamenti del bambino che in realtà vorremmo che non si ripresentassero più. Pertanto, saper riconoscere e utilizzare in modo consapevole i rinforzi positivi e negativi può essere un utile strumento educativo. Mi raccomando: presta solo attenzione a non utilizzarli in modo rigido; metti sempre al primo posto la relazione con tuo/a figlio/a.

P.s. E soprattutto non dimenticare di rinforzare i comportamenti adeguati! ☺️

Indirizzo

Via Goito 53/c
Livorno
57127

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