08/01/2022
Dalla pagina fb di , di Barcellona.
“Finisco il 2019 saldando un debito in sospeso con me stessa: finalmente mi sono operata ad un'ernia grande che avevo dalla mia ultima gravidanza. Finalmente ho trovato abbastanza forza per dedicarmi qualche giorno a prendermi cura di me senza sentirmi in colpa. Il giorno dopo l'ultima sessione plenaria prima di Natale, sabato 21 dicembre, sono entrata in sala operatoria per un'operazione di 4 ore. L' operazione è andata molto bene, grazie alla dottoressa che mi ha operato e alla sua squadra. Ma dopo essermi ripresa dall'anestesia, ho pianto, ho pianto come una , ho pianto di gioia e di rabbia. E voglio spiegarvi perché.
Ho avuto il mio secondo figlio nell'aprile 2017, a 43 anni mentre ero sindaca. Il bambino è nato con parto cesareo e tutto è andato bene: lui è bellissimo e, cosa più importante, sano. Ma a me è rimasta la pancia distrutta, con la muscolatura addominale aperta e un'ernia importante nell'ombelico. Spiego questo perché credo che la mia esperienza sia condivisa da migliaia di e credo che sia opportuno renderla visibile.
Noi facciamo una delle cose più importanti dell'universo: creiamo e gestiamo la vita. Per 9 mesi il nostro corpo si trasforma per creare un bambino o una bambina. Quando arriva quella nuova vita, non sempre, ma la maggior parte delle volte, è motivo di enorme felicità. Questo è stato anche il mio caso: niente mi ha reso più felice che portare al mondo e aiutare a crescere i miei due bambini. Tuttavia questa felicità non deve compensare né tanto meno cancellare gli effetti collaterali che molte donne patiscono (la maggior parte) dal processo di gravidanza.
Si parla molto (e si ridicolizzano anche) dei sintomi della gravidanza riducendoli a nausea o vomito. Ma è molto più di questo. Sono le smagliature, la bassa autostima, le paure e insicurezze, il peso della responsabilità, le tante cose che non devi mangiare o bere, negare la nostra sessualità durante la gravidanza e nei mesi successivi ecc. Un elemento comune a quelle tante cose che ti succedono o ti possono succedere a seguito della gravidanza è che sono ‘un tuo problema’. Non sono un problema della famiglia, né della società, né del sistema sanitario... se non c'è rischio per la tua vita, tutto quello che ti succede è il tuo problema. Nel mio caso, proprio come migliaia di donne, non ho avuto tempo di fare yoga o piscina o ginnastica pre e post parto. Ho trascorso due anni e mezzo a sentire che a nessuno importava, che era ‘un mio problema’, che il mio corpo era più brutto e che avrei dovuto comprarmi vestiti più larghi per nascondere la mia deformità. E che c'erano mille cose più importanti prima che curare la mia pancia.
Sui social network ho dovuto sopportare migliaia di Tweet e foto con insulti, o bugie orribili. Quando sono uscite quelle immagini, a nessuno veniva in mente di parlare che noi donne, dopo aver partorito, molte volte ci lasciamo il fisico. Invece rapidamente veniamo insultate, o accusate di sciatteria.
Dopo il mio cesareo, la squadra medica era soddisfatta dell'operazione e del buono stato di salute del bambino. Anche io, felice con il mio piccolo e grata con la sanità pubblica. Ma secondo la classica ginecologia, l'ernia che mi è rimasta non era "niente di grave", quindi non hanno fatto nulla al momento. E così ho trascorso due anni e mezzo con un'ernia che faceva male, che era imbarazzante. Non era grave, non era questione di vita o di morte, ma a me ha condizionato la mia vita e la mia autostima. E oggi, quando dopo l'operazione vedo il mio allo specchio, con lividi, con graffette, ma finalmente di nuovo con un ombelico, sono un fiume di gioia e anche di rabbia.
Due anni e mezzo dopo, a voi maschilisti che mi avete insultato per avere un bozzo nella pancia non ho nulla da dirvi.
Invece a voi, alle milioni di donne che, essendo , avete sofferto difficoltà, che siano fisiche o emotive, e vi siete sentite sole, invisibili e che a nessuno importava del vostro corpo, del vostro sforzo e della vostra sofferenza dico: grazie per la vostra lotta e generosità, vi meritate tutto l'amore e le cure del mondo, e vi mando da queste linee il mio abbraccio più tenero.
Continueremo a lavorare per un mondo femminista, cioè un mondo che metta la vita al centro. Tutte le vite e con tutte le cure possibili. Per tutte e tutti”.
ed augura