18/10/2025
🛑 DDL SENZA IL NOSTRO CONSENSO🛑
Non possiamo rimanere in silenzio di fronte al disegno di legge che mira a eliminare l'Educazione Affettiva e Sessuale (EAS) dalle scuole.
Non si tratta di un banale scontro ideologico, ma di una battaglia per la salute, la sicurezza e la consapevolezza dei nostri adolescenti.
L'ignoranza non è mai protezione, è vulnerabilità.
L'idea che la scuola debba astenersi da questi argomenti, lasciandoli interamente al caso o alle famiglie (spesso non attrezzate per affrontarli), è smentita in modo categorico dai dati sulla salute pubblica.
Siamo di fronte a un'emergenza silenziosa che l'EAS è chiamata ad arginare.
♦️Educazione Affettiva: Non Solo Prevenzione Fisica
L'Educazione Affettiva e Sessuale non è una "lezione sul sesso", ma un intervento complesso e multidisciplinare che risponde a bisogni psicologici fondamentali:
♦️ Educazione al consenso e riconoscimento della Violenza: Il punto più cruciale.
L'EAS fornisce il vocabolario e la consapevolezza per stabilire relazioni sane. Insegna ai ragazzi che la sessualità è basata sul consenso libero ed entusiasta e che "no" significa sempre no. È allarmante il dato secondo cui meno della metà degli adolescenti (45,7%) sa riconoscere concretamente atti violenti (dato IRPPS). Rimuovere l'EAS significa lasciarli più indifesi di fronte al bullismo omofobico, alla violenza di genere e alle relazioni tossiche, precludendo loro lo sviluppo di un senso critico su ciò che è accettabile in un rapporto.
♦️ Gestione emotiva e riconoscimento del desiderio:
Le relazioni affettive e sessuali in adolescenza sono spesso caotiche. La scuola, attraverso l'EAS, può offrire uno spazio sicuro e non giudicante dove normalizzare le emozioni, discutere di identità di genere, orientamento sessuale e imparare a comunicare i propri desideri e i propri limiti.
♦️I dati sanitari che rivelano la necessità dell'EAS
I dati ufficiali ci mostrano come la mancanza di informazioni chiare e continuative esponga i giovani a rischi sanitari crescenti:
♦️L'uso inconsistente del pr********vo: I dati ISTAT/HBSC-Italia evidenziano chiaramente una gestione del rischio insufficiente. Solo circa il 61% dei ragazzi e il 57% delle ragazze tra i sessualmente attivi (15-17 anni) dichiara di aver utilizzato il pr********vo nell'ultimo rapporto. A 17 anni, queste percentuali scendono ulteriormente. Se i nostri giovani non usano in modo sistematico il metodo contraccettivo più efficace contro le infezioni, è evidente che l'informazione che stanno ricevendo non è efficace.
♦️L'allarme Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST): La conseguenza diretta di un sesso non protetto è l'aumento delle IST. Le segnalazioni di infezioni come Clamidia, Gonorrea e Sifilide sono in crescita in Italia. Tra i giovani di 15-24 anni, l'incidenza della Clamidia è addirittura circa tripla rispetto ad altre fasce di età. Questo non è solo un dato medico; è il segnale che una generazione è esposta a rischi per la sua salute che potrebbero avere conseguenze a lungo termine.
La scuola, in questo senso, non si sostituisce alla famiglia, ma la affianca fornendo un'informazione scientifica, paritaria e priva di tabù. Togliere l'EAS in nome di una presunta protezione etica e ideologica significa, paradossalmente, spingere i giovani a informarsi in autonomia, spesso tramite fonti non verificate come il web o la pornografia, esponendoli a messaggi distorti e pericolosi.
Se la politica ha a cuore il benessere dei cittadini e del loro futuro, deve investire in un'Educazione Affettiva e Sessuale seria, obbligatoria e condotta da professionisti qualificati. Ignorare i dati e rimuovere l'EAS è una scelta che mette a rischio la salute, la sicurezza e il futuro psicologico dei nostri giovani e delle loro famiglie.
Educare per proteggere. Tutte e tutti.