26/03/2020
Mi arrivano notizie di persone disabili, ragazzi e adulti, rimproverati o, peggio, insultati dalle finestre perché trovati a passeggiare vicino casa accompagnati da un familiare.
Non è così che si fa. Non è criticando o spaventando questo o quello, il più delle volte senza sapere a chi si sta parando, che si affronta un’emergenza nazionale.
La costrizione in casa è difficile, la paura accompagna molte nostre giornate, in alcune famiglie la solitudine pesa più che altrove, ma il nemico non è il nostro compaesano o concittadino che va a fare due passi con tutte le precauzioni, obbligato a farlo per motivi di necessità urgente o di salute.
Ci sono famiglie dove l’emergenza Coronavirus è andata a sommarsi a sofferenze, difficoltà e problemi già esistenti: qui, la costrizione dentro le quattro mura, può diventare impossibile.
Bisogna avere comprensione, bisogna avere rispetto. Alle famiglie con figli o parenti disabili in casa, voglio dare rassicurazioni: mi sono confrontato, insieme agli altri sindaci e assessori al sociale della Piana, con il Prefetto, proprio per affrontare la questione degli spostamenti. La posizione è univoca ed è chiara: per i soggetti affetti da gravi handicap, la passeggiata nei dintorni di casa, accompagnati da un familiare e/o assistente, è consentita e rientra nella deroga dovuta a "motivi di salute”. È opportuno sempre rispettare le norme precauzionali e portarsi dietro l’autocertificazione e la copia del certificato relativo alla concessione della Legge 104, con specifica relativa alla sussistenza dell’articolo 3, comma 3.
Le voci più deboli vanno aiutate a farsi sentire. Noi lo facciamo e lo faremo ancora di più, perché nessuno deve essere lasciato indietro, perché nessuno deve restare solo. Noi ci siamo.