02/12/2025
“Mia madre mi dice che in certi casi mi comporto come da bambina”…. “Mia moglie mi dice che divento insopportabile ed esagerato, ed io non capisco, io che sono sempre ponderato e razionale”…. E così via…
Ma chiediamoci: quando ci capita questo, cosa si è attivato in noi?
Sì, è vero, a volte reagiamo a una situazione presente con un’intensità che sembra “esagerata”, sproporzionata rispetto a ciò che sta accadendo.
In realtà non è esagerazione: è memoria.
Quando un trauma viene riattivato, non rispondiamo con l’età, le risorse o la consapevolezza che abbiamo oggi. Rispondiamo con la parte di noi che, anni fa, è rimasta ferma nel dolore. È quella versione più giovane, spaventata, confusa, che torna in superficie per proteggersi
come può.
Riconoscerlo non significa giustificare tutto, ma comprendere. Significa imparare a parlare a quella parte ferita con la tenerezza che allora non abbiamo avuto. Significa ricordarci che la reazione non è “sbagliata”: è un segnale.
E ogni volta che impariamo a stare accanto a quella ferita, diventiamo un po’ più liberi.