27/10/2025
In questi giorni mi sono rivista un po’ di Avatar, filmone del 2009 (non uno dei miei preferiti, ma Disney+ me lo proponeva. In attesa di capire se merita vedermi American Horror Story.. chi sa, parli.. 😉)
Ok.. Tornando ad Avatar, c’é questo pianeta - Pandora, e questa popolazione - i Na’vi. Ecco, nel mondo dei Na’vi, c’é un detto: “Oel ngati kameie” : io ti vedo.
Che non significa semplicemente ti guardo.
Significa ti riconosco.
Vedo chi sei davvero, oltre la forma, oltre i ruoli, oltre le maschere.
La psicoanalista Jessica Benjamin questo lo chiama riconoscimento:
quel momento in cui io ti vedo come soggetto — e tu vedi me.
Non come oggetti da interpretare, ma come esseri umani che esistono attraverso lo sguardo reciproco.
È lì che nasce la vera relazione.
E anche la neuroscienza ci parla di questo:
i nostri cervelli contengono i neuroni specchio (scoperti da Gallese e Rizzolatti), che si attivano quando osserviamo le emozioni o le azioni di un’altra persona.
È il linguaggio invisibile dell’empatia, la prova che siamo fatti per risuonare, per sentirci l’un l’altro.
Nello studio dello Psicologo, il “ti vedo” si traduce ad esempio nella validazione dell’esperienza, nel far sentire la persona accettata e compresa senza minimizzare o giudicare.
L’“io ti vedo” significa anche: qui puoi esprimerti liberamente senza paura di critiche.
Non si definisce la persona solo dai problemi che porta, ma la si considera intera, con risorse e potenzialità.
In Avatar, Jake smette di essere invisibile solo quando Neytiri lo vede per ciò che è, non per ciò che appare.
È in quello sguardo che diventa reale.
Forse anche noi abbiamo bisogno, ogni giorno, di qualcuno che ci dica, con la presenza, con il cuore, con la mente aperta:
✨ Io ti vedo.
E, ancora di più, di imparare a dirlo a noi stessi.