Quartofuoco

Quartofuoco Viaggi nel mondo di Psychè. Psicoterapia individuale, di coppia, di gruppo. Sedute in presenza e online.

Sfumo ergo sum
22/10/2022

Sfumo ergo sum

Il geniale video “GRADATIONs” del designer e filmmaker giapponese Daihei Shibata, ci mostra tutte le sfumature della vita.

“Uffa! Non vedo l’ora di andarmene. È troppo tempo che mi sto privando di ciò che mi piace, ma d'altronde se non lo facc...
13/08/2022

“Uffa! Non vedo l’ora di andarmene. È troppo tempo che mi sto privando di ciò che mi piace, ma d'altronde se non lo faccio io non lo fa nessuno, come se non avessi fratelli: tutto sul mio groppone. Eppure lui è il padre di tutti! Invece no, chi gli cambia i pannoloni? Io. Chi gli prepara da mangiare? Io. Fanno finta di niente, ma la gente sa riconoscere tra figli grati e ingrati!”
La differenza tra maschera della stoicità e stoicità vera richiama la differenza tra sacrificio e godimento, dovere e piacere. Il vero stoico si comporta in modo tale perché gli è necessario, perché così prova piacere. Tempo fa una persona che stava accudendo da mesi 24 ore su 24 un parente mi disse: qualsiasi altro comportamento per me sarebbe più pesante.
Dovere
La vita mi ha detto: - Sii forte
e io lo sono stato;
quanti parenti e amici cari
ho seppellito ad occhi asciutti
perché di questo e solo questo
gli altri sentivano il bisogno:
della parola appropriata,
dello sguardo che non cede,
della vita che continua
tra mani forti e risolute,
del percorso già tracciato
per non cedere all'abisso.
Anche al buffone non si chiede
se ha voglia di fare il cretino:
di questo la gente ha bisogno,
è questo che tutti si aspettano.
E il buffone lo capisce:
dopo un istante d'incertezza
di colpo la smorfia compare,
proprio quella che volevano,
certamente la più adatta
alla recita in programma.
La vita mi ha detto: - Sii forte
e io lo sono stato;
adesso, a missione compiuta,
posso guardarmi le ferite
e raccontarmi ancora
che nonostante tutto
la paura che ho dentro
non l'ha vista nessuno.

(Da Primum vivere, di Stefano Prandini)

Un ripassino del passaggio dall'archetipo dell'Orfano a quello del Guerriero è sempre utile in questi tempi di bisogno d...
10/08/2022

Un ripassino del passaggio dall'archetipo dell'Orfano a quello del Guerriero è sempre utile in questi tempi di bisogno del padre Salvatore.

Se avete una bimba, la sera raccontatele questa fiaba.... rendetela libera!

La principessa si salva da sola, Amanda Lovelace.
♨️

17/07/2022

Non è mai troppo tardi per manifestare i propri talenti.

“Ma come, non sei ancora andata via?!” non avrebbe voluto pronunciare quelle parole e poi con quel tono, ma la superbia ...
17/07/2022

“Ma come, non sei ancora andata via?!” non avrebbe voluto pronunciare quelle parole e poi con quel tono, ma la superbia la si riconosce solo dopo e solo quando si è disposti all’onestà con se stessi. Così Marva strinse le labbra appena pronunciata la frase.
“Ehm, non ancora, sto aspettando che si liberi la stanza che mi avevano promesso” rispose Glena con un sorriso tirato e gli occhi bassi sapendo che erano ormai settimane che aggiungeva: “è una questione di giorni.” Marva tentò di rimediare con un conciliante: “si vede che non è ancora il momento.” Le venne fuori stentato, da perplessa, ma almeno aveva la sensazione di aver guadagnato punti nella sua pratica verso l’illuminazione. Tentò di cambiare discorso, ma Glena incalzò con un provocante:” infondo è lui che non me lo permette.” A Marva si spalancarono i cieli dell’incontinenza, a nulla servirono le pratiche di digiuno, le meditazioni, i videocorsi e tutto un po’, di nuovo la propensione a collocarsi su un gradino più in alto la crocifisse: “sei tu che gli dai tutto questo potere, riprenditi la forza che hai proiettato su di lui, tu sei l’artefice del tuo bene e del tuo male!” “Sì, lo so.” Rispose Glena ridendo. Il nodo alla gola stava stringendo sempre più, il pianto avrebbe potuto irrompere da un momento all’altro: rise ancora più forte. “Sono una buona a nulla, quanto ti invidio per la tua calma!” Marva sentì un fiotto di piacere allo stomaco e subito dopo un rammaricante pensiero: “chissà se ce la farò in questa vita!?”

“Yineyang yineyang yineyang, ritornello trafugato dalle culture orientali, sbandierato, consumato, biscottato, ma l’abbi...
11/07/2022

“Yineyang yineyang yineyang, ritornello trafugato dalle culture orientali, sbandierato, consumato, biscottato, ma l’abbiamo veramente compreso?”
Così pensava Eugenio mentre, per l’ennesima volta, si levava via la crosticina stimolando un nuovo sanguinamento. Erano da poco passate le sette, aveva dormito in modo frustrante come gli capitava da mesi. Eppure sembrava non avesse problemi apparenti: il lavoro filava liscio, non mancava la salute, le relazioni gratificanti, la creatività ai massimi storici.
“Pratico la meditazione, mi cibo in modo sano, retto pensiero, retta azione e blabla. Cosa sto trascurando, cosa mi vuol dire l’Ombra?”
Mentre si stava versando la tisana, un movimento inconsulto gli fece versare tutto lo zucchero mascobado sul tavolino preparato accuratamente per la colazione. Un caldo feroce dallo stomaco si diffuse attorno per arrivare alle braccia trasformato nella voglia di spaccare tutto.
“Omshaktiom omshaktiom” prese a cantare, vergognandosi di quello che stava provando. Subito il caldo feroce si dileguò, al suo posto comparve una piacevole sensazione di tranquillità. Le braccia si rilassarono serbando un minimo di tensione bastevole a raccogliere, con cura, ogni granello di zucchero. Eugenio era fiero di sé: ancora una volta era riuscito a trasformare il male in bene! Riprese il rito del mattino prestando la massima attenzione al suono della tisana versata nella tazza, ai vortici del vapore, alle onde di profumo.

Della libertà lasciata alla pazientela.
06/07/2022

Della libertà lasciata alla pazientela.

⭕ Non possiamo strappare gli altri al loro destino, è inutile.

🖋️ «.....è molto importante che il medico non voglia guarire a tutti i costi.
Dobbiamo essere estremamente attenti a non imporre al paziente la nostra volontà e le nostre convinzioni. Dobbiamo lasciargli un certo margine di libertà.

Non si può strappare la gente al proprio destino, così come in medicina non si può guarire un malato se la natura vuole farlo morire.

Talvolta è veramente problematico se sia lecito salvare un uomo dal destino che deve affrontare, perché possa svilupparsi ulteriormente.

Non si può impedire a certe persone di commettere terribili assurdità perché fa parte della loro natura.

Se io mi intrometto, loro non hanno alcun merito. Il nostro sviluppo psicologico può veramente progredire soltanto se ci accettiamo quali siamo e se viviamo con il necessario impegno la vita che ci è stata affidata.

I nostri peccati, errori e colpe sono necessari, altrimenti saremmo privati dei più preziosi incentivi allo sviluppo.

Se, dopo aver sentito qualcosa che avrebbe potuto cambiare il suo punto di vista, un uomo se ne va e non ne tiene alcun conto, io non lo richiamo indietro.

Potrete accusarmi di non comportarmi cristianamente, ma non m’importa.
Io sto dalla parte della natura.

L’antico libro di saggezza cinese dice:
«Il Maestro ha parlato una sola volta. Egli non corre dietro alle persone, non serve a nulla. Coloro che devono capire – perché è questo il loro destino – capiranno, e gli altri non capiranno.»

Perciò io non insisto mai su una mia affermazione. Potete accettarla, ma se non lo fate, va bene lo stesso.»

(C.G Jung)
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🙏🏻 Grazie per questa segnalazione all' amico Alfredo Borghi

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i gi...
09/06/2022

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio." (Italo Calvino, Le città invisibili.)

L'identificazione nella forma delle cose, pensieri, emozioni costruisce l'inferno del mondo dell'illusione. Possiamo riconoscere in noi l'oro che c'è sempre stato e darvi spazio e onori.

26/05/2022

Degli opposti che si attraggono e respingono, dell'humus che tutto sostiene equanimamente, del potere del suono, delle sempre troppe parole che. 🤓

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Viaggio di una bentaura

...un viaggio inziato prima di iniziare e che, probabilmente, finirà dopo che sarà finito...

Bentaura viene da lontano come ogni pellegrino che si rispetti. Oppure è sempre stata lì come sanno fare gli alberi che, per supplire alla pochezza di incontri dinamici, moltiplicano le relazioni attraverso l’intrigo infinito di radici che si diramano sempre più finemente.

Nomade o stanziale, ciò che importa è la disponibilità a farsi contaminare. Persone, paesaggi, poesie, fili d’erba, sguardi, lucciole, libri, fiocchi di neve, batteri... questo è il mio viaggio di formazione, l’accademia vivente da cui ho, finora, attinto, attenta, attonita, a tingere il dipinto che sono dal punto di vista umano e professionale. Questa è la storia.

Cos’è una Bentaura?