Dr.ssa Laura Rossi Fisioterapista

Dr.ssa Laura Rossi Fisioterapista Salute: prevenzione e riabilitazione

12/11/2025

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04/07/2025

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Mi ha sempre affascinato, fin da adolescente, la sensibilità e l’ironia di Oscar Wilde. Le sue parole hanno la capacità di andare dritte al punto, con una lucidità che ancora oggi sento profondamente attuale.

“To love oneself is the beginning of a lifelong romance.”

Quante volte pensiamo che “amarsi” significhi solo accettare il proprio aspetto o celebrare i propri successi?

In realtà, amare se stessi è anche prendersi cura del proprio corpo. Significa ascoltare i segnali che ci invia, riconoscere i limiti senza sentirsi inadeguati, chiedere aiuto quando serve, e impegnarsi ogni giorno per mantenere il benessere.

La fisioterapia nasce proprio da questo principio: dare valore al movimento come forma di rispetto per se stessi. Considerare il dolore non come un nemico da sopprimere, ma come un messaggio che chiede ascolto e comprensione. Non rimandare sempre, non dire “passerà da solo” quando dentro di noi sappiamo che quel dolore è un segnale di attenzione.

Amare se stessi, in fisioterapia, è un gesto concreto. È decidere di iniziare un percorso riabilitativo anche quando è faticoso. È dedicare tempo all’esercizio terapeutico, alla prevenzione, alla consapevolezza del proprio corpo. È smettere di punirsi per ciò che non possiamo più fare, e cominciare a celebrare ciò che possiamo recuperare.

Il nostro valore non si misura dalle prestazioni perfette, ma dalla cura che sappiamo riservare a noi stessi anche nei momenti di difficoltà.

Se oggi senti che il tuo corpo chiede ascolto, ricorda. Non è debolezza. Non è fallimento. È il primo passo verso un amore che dura tutta la vita.

Amarsi è anche questo: prendersi cura di sé con consapevolezza e rispetto.

Associazione grande gluteo e lordosi lombare ⬇️⬇️
18/03/2025

Associazione grande gluteo e lordosi lombare
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L’associazione tra un grande gluteo ipertrofico e un’accentuazione della lordosi lombare è una semplificazione biomeccanica che merita un’analisi più approfondita. Per comprendere il ruolo del grande gluteo nella postura, è necessario esaminare le sinergie muscolari del bacino, le compensazioni lombopelviche e il rapporto tra i principali gruppi muscolari coinvolti nel controllo della lordosi lombare.

Biomeccanica del grande gluteo e del complesso lombopelvico

Il grande gluteo, uno dei muscoli più voluminosi e potenti del corpo, ha una funzione primaria di estensione, rotazione esterna e abduzione dell’anca. Dal punto di vista biomeccanico, si inserisce sulla cresta iliaca posteriore, sulla superficie posteriore del sacro e del coccige, con le sue fibre che si dirigono lateralmente e inferiormente per inserirsi sulla tuberosità glutea del femore e sulla fascia lata (tramite il tratto ileotibiale).

La sua azione primaria è:

- estendere l’anca, contrastando l’azione dell’ileo-psoas e del retto femorale.

- ruotare esternamente il femore, opponendosi alla rotazione interna indotta dal tensore della fascia lata e dall’adduttore lungo.

- contribuire alla stabilità posteriore del bacino, grazie alla sua interazione con il sacro, il legamento sacrotuberoso e la fascia toracolombare.

Se il grande gluteo fosse dominante e iperattivo, la sua azione tenderebbe a retrovertere il bacino, riducendo la lordosi lombare.

Iperlordosi lombare: chi sono i veri responsabili?

L’iperlordosi lombare è spesso il risultato di una sinergia muscolare alterata e non direttamente correlata alla forza o al volume del grande gluteo. I principali fattori che favoriscono una lordosi lombare accentuata includono:

1. Antiversione del bacino

Dominanza dell’ileo-psoas e del retto femorale, che inclinano anteriormente il bacino.

Insufficiente attivazione del trasverso dell’addome e degli obliqui interni, che dovrebbero contrastare l’antiversione.

Maggiore tensione dei muscoli paravertebrali lombari (quadrato dei lombi, ileocostale lombare, lunghissimo del dorso), che aumentano la curva lombare.

2. Compensazioni muscolari

Un grande gluteo ipotonico o inefficace: se il gluteo non è sufficientemente attivo, viene meno la sua azione di stabilizzazione posteriore del bacino.

Hamstring in allungamento passivo: i muscoli ischiocrurali (bicipite femorale, semitendinoso, semimembranoso) vengono stirati e non possono contrastare l’antiversione.

Retto dell’addome debole: una scarsa attivazione del core anteriore contribuisce all’instabilità pelvica.

3. Predisposizione morfologica

Alcune popolazioni presentano un bacino più anteroverso per conformazione scheletrica, il che porta a un’iperlordosi naturale, indipendente dalla forza del grande gluteo.

Il rapporto tra lunghezza del femore, inclinazione del sacro e morfotipo spinale incide sulla lordosi lombare, creando varianti individuali.

L’errore di correlazione: grande gluteo e iperlordosi

Se il grande gluteo fosse il principale responsabile dell’iperlordosi, ci aspetteremmo che la sua ipertrofia e il suo aumento di tono causassero una retroversione del bacino, con conseguente riduzione della lordosi lombare. Tuttavia, nei casi di iperlordosi accentuata, il grande gluteo non è iperattivo, ma spesso inibito o inefficace, e il vero responsabile è l’ileo-psoas.

Inoltre, un gluteo voluminoso non è sinonimo di un gluteo biomeccanicamente efficiente. Molti atleti o individui con un’importante ipertrofia glutea possono presentare uno schema posturale di antiversione del bacino, non perché il gluteo sia troppo forte, ma perché è incapace di bilanciare la forza dell’ileo-psoas e dei muscoli lombari.

Strategie riabilitative e funzionali

Per correggere una lordosi lombare eccessiva, la strategia non consiste nel “rafforzare il gluteo” in modo generico, ma nel riequilibrare la funzione muscolare.

1. Rieducazione del bacino

Attivazione del trasverso dell’addome e degli obliqui interni, per stabilizzare la posizione del bacino.

Mobilizzazioni dell’ileo-psoas, per ridurre la tensione anteriore che favorisce l’antiversione.

2. Rinforzo funzionale del grande gluteo

Esercizi che enfatizzano la retroversione del bacino, come hip thrust, glute bridge e squat con focus sulla mobilità pelvica.

Progressione verso schemi motori che coinvolgano il core e la catena cinetica posteriore.

3. Lavoro sulla respirazione e il diaframma

Il diaframma ha un ruolo chiave nella stabilizzazione lombo-pelvica: una respirazione disfunzionale può favorire compensi posturali.

Tecniche di rieducazione respiratoria per migliorare il controllo del core.

Conclusione

L’idea che un grande gluteo forte causi iperlordosi lombare è un mito biomeccanico. Un gluteo realmente forte e funzionale, invece, favorisce una postura più stabile e un bacino più neutro, contrastando le alterazioni dovute a squilibri tra ileo-psoas, muscoli lombari e core.

Il focus clinico e riabilitativo non deve essere sulla dimensione o la forza assoluta del grande gluteo, ma sulla sua capacità di lavorare in sinergia con gli altri muscoli del bacino e del tronco, per garantire stabilità e controllo neuromotorio.

Per i curiosi un articolo che approfondisce alcuni esercizi per il gluteo:

https://educarefisio.com/2016/07/01/esercizi-medio-gluteo/

30/09/2024

💡 Proposta di esercizi terapeutici di mobilità e rinforzo muscolare delle spalle 💪

⚠️ I seguenti esercizi sono suggerimenti:
Il programma riabilitativo va SEMPRE personalizzato in base alle esigenze ed obiettivi del paziente ❤️

Grazie per la collaborazione 🥰

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