13/11/2023
Farsi del male. In dieci anni è aumentato del 75% il fenomeno dell'autolesionismo nei ragazzi tra i 9 e i 17 anni d'età e la pandemia non è stata d'aiuto. Un segnale di disagio nei giovani che è in crescita come altre forme ma di cui ancora si parla poco. A questo scopo è nata la collana di libri: "Leggere tra le righe" dalla collaborazione tra Edizioni Centro Studi Erickson e la Scuola Holden e con il contributo di Stefano Vicari, professore Ordinario di Neuropsichiatria infantile presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore e dirigente dell'Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell'IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il primo libro "Uno solo. Ben fatto - Leggere tra le righe l'autolesionismo", scritto da Vicari, aiuta a comprendere il fenomeno, i suoi segnali e come affrontarlo. “I segnali d’allarme per un genitore, spiega Vicari, sono ad esempio i cambiamenti.
Quando una ragazza che era serena, allegra, usciva con le amiche, aveva un buon rendimento scolastico, faceva sport, dormiva e mangiava regolarmente cambia atteggiamento e comincia a essere chiusa, introversa, irritabile, non dorme la notte, mangia in modo irregolare - troppo, troppo poco, troppo spesso - abbandona l'attività sportiva, il rendimento scolastico cala e questo comportamento perdura per settimane o addirittura mesi ecco che bisogna iniziare a preoccuparsi. La famiglia deve chiedere aiuto senza avere paura. Il consiglio è di consultare un medico, per primo un pediatra ma poi un professionista della salute mentale - psicologi e neuropsichiatri infantili”.
L’articolo completo di Sofia Gaudioso su Salute