Studio Satya

Studio Satya ✨ Ti accompagniamo e sosteniamo con strumenti per la guarigione, la crescita e l’evoluzione interiore. Un cammino verso la tua 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲.

Siamo al tuo fianco nel viaggio di riconnessione con la tua autenticità e natura profonda.

È COLPA DELLA FAMIGLIA?Ci sono persone che venerano la propria famiglia.Te ne accorgi perché, a ogni movimento fuori pos...
07/11/2025

È COLPA DELLA FAMIGLIA?

Ci sono persone che venerano la propria famiglia.
Te ne accorgi perché, a ogni movimento fuori posto o a ogni frase che tradisce un’emozione scomoda, corrono subito a giustificare. Hanno della famiglia un’immagine idealizzata, perfetta, intoccabile.
E poi ci sono quelli che ripetono con rabbia: "È colpa della mia famiglia."
Lo dicono come un mantra, per giustificare ogni difficoltà della loro vita.

Due poli opposti, ma in realtà molto simili.
I primi non vogliono vedere le correlazioni, i secondi le vedono ovunque.
Entrambi sono nel rifiuto della realtà, solo che la negano in modi diversi.

I primi sono identificati con il bambino interiore.
Quel bambino che non può concepire che i genitori non siano perfetti, che ripete "hanno fatto del loro meglio", una frase vera, sì, ma spesso usata per placare il senso di colpa che nasce ogni volta che ci si permette di sentire che qualcosa, da quella perfezione, mancava.

Non è una frase che nasce dalla consapevolezza, ma dal bisogno di non sentirsi "cattivi" per aver provato delusione. Così si idealizza, si mette la famiglia su un piedistallo, convinti di essere cresciuti in un amore perfetto.
In apparenza è amore, ma in realtà è una forma di dipendenza affettiva travestita da devozione. Perché quando idealizzi i tuoi genitori, ti impedisci di vedere la verità e di prendere davvero il tuo posto di figlio adulto.

La seconda tipologia, invece, è quella di chi è rimasto identificato con l’adolescente interiore.
Quella fase in cui metti in discussione, ti stacchi, inizi a capire chi sei al di fuori dei modelli appresi.
Un passaggio naturale, necessario.
Ma in alcuni casi ci si rimane incastrati, perché la rabbia è troppa.
Chi è in questa posizione sente il dolore e la rabbia, ma crede che elaborarli e lasciarli andare, significhi giustificare ciò che è stato fatto.
E allora trattiene, tiene il punto.
Nel suo mondo interiore c’è un pensiero nascosto: "Se lascio andare, tu vinci. Tu e tutto il male che mi hai fatto."

Dietro questa posizione, spesso, c’è un bisogno inconscio: dimostrare che i genitori hanno fallito, che non sono stati all’altezza, che tutto ciò che oggi non funziona nella mia vita è la prova definitiva della loro colpa.

Questi due stati interiori, spesso oscillano. Per cui il tuo bambino potrebbe giustificare il genitore dentro di sé, per paura di perdere il suo amore e di rimanere solo, mentre il tuo adolescente contemporaneamente potrebbe continuare a dargli la colpa di ogni sofferenza che vive, ed ostacolo che non riesce ad oltrepassare.

Ci sono poi persone che si trovano a uno stadio di consapevolezza successivo, hanno fatto un click in più.
Hanno riconosciuto che i genitori non sono perfetti, hanno già preso contatto con la propria sofferenza, con la disillusione e la tristezza di quel bambino e la rabbia di quell'adolescente.
Si sono trovate più volte a riconoscere in sé questo pendolo. Tuttavia, ancora ci si trovano incastrati a un qualche livello.
E forse questo è il tuo caso.

Qui dobbiamo fare un appunto importante. C'è ancora troppa ignoranza su come l'essere umano sia fatto profondamente e di come certi processi richiedano molto tempo per essere assimilati, trasformati e superati.
Soprattutto, il problema principale è il non voler andare in profondità nelle cose (superficialità) o il credere di conoscere un argomento e darlo per assimilato, quasi scontato (arroganza).

Ho sentito molte volte dire "ci ho già lavorato", ma questa frase fa comprendere come di base, manchi una profonda consapevolezza del fatto che l'essere umano sia ciclico e torni sui propri temi, più volte, a livelli di consapevolezza differenti, ogni volta.

Questo accade principalmente per tre motivi.

1) C'è sempre più un'attrazione per le cose teatrali, che sembrano fighe. Sembrano veloci. Perché la fretta è entrata anche nel mondo della spiritualità. Perché si vuole tutto e subito. Perché ci si approccia al mondo della crescita interiore in modo infantile, bulimico e scostante.

2) Si pensa che certi temi, siano cose pallose e anche superate.
Che l'essere umano debba connettersi con livelli più metafisici, ma non ci si rende conto che per poter andare verso il cielo, occorra prima radicarsi nella terra. Che se dentro hai una voragine emotiva, è di quella che è necessario occuparsi.
Non si parte a costruire una casa dal tetto, altrimenti, costruisci sull'acqua e alla prima tempesta, crolla tutto.

3) Fare azioni concrete.
Il lavoro interiore, non è il corso, il webinar, il ritiro, la costellazione.
Ma applicazione nella vita là fuori.
Quindi ci deve essere un'applicazione nella realtà, altrimenti tutto rimane sempre campato in aria.
Sono solo concetti e spesso sono anche piuttosto confusi.

Il vero olismo è integrazione.
Le dita sono attaccate alla mano, la mano è attaccata al polso, il polso è attaccato al braccio e così via.
Non puoi comprendere il micro se non ti apri a uno sguardo in macro e al tempo stesso, non puoi comprendere il macro, se non ti prendi il tempo di entrare in contatto con il micro, se ti manca la capacità di collegare i punti.

La famiglia è un'aspetto importante, uno dei più importanti. A volte sopravvalutata, altre volte sottovalutata, ma anch'essa è collegata a una rete più grande.

Nel percorso ORIGINE, il Diamante Arcobaleno dello Studio Satya, contattiamo profondamente la famiglia, ma lo facciamo da più livelli e non ci limitiamo solo alla famiglia.

🌱 Se hai fatto numerosi percorsi, se hai infinite conoscenze, se hai letto innumerevoli libri, se sei andato dai più grandi nomi della spiritualità e conosci a memoria tutte le loro conferenze, ma:
Ti senti ancora di non aver trovato il tuo posto, Hai difficoltà a portarti fuori, Non riesci a realizzare i tuoi progetti, Senti ancora senso di colpa, Le tue relazioni non sono stabili, Hai difficoltà nel rapporto con te stesso, Ti senti agitato, stressato, disilluso, passivo, arrabbiato, frustrato, in allerta, nervoso Tsunami emotivi, sintomi fisici

💎🌈 Oggi ti apro le porte di questo Diamante Arcobaleno!

​Ti invito ad entrare in ORIGINE, una Masterclass gratuita che può essere un pre accesso al percorso, se quello che troverai ti risuonerà o semplicemente un viaggio dentro te stesso che però ti aiuterà a fare chiarezza.

✨ ​ORIGINE è una scia di lucciole ✨
che come un cordone ombelicale, ripercorre l'origine della tua esistenza, illuminando le parti oscure.

​Questa Masterclass è la tua BUSSOLA: un'esperienza intensiva e profonda che ti permetterà di comprendere finalmente l'origine delle tue difficoltà, come i tuoi blocchi profondi interagiscono tra loro e soprattutto, come è possibile approcciare questo lavoro di integrazione.

✨ Alcuni temi che affronteremo nel nostro viaggio: bagaglio animico, gestazione, genealogia, nascita, infanzia, adolescenza, adultità, relazioni, Karma/Dharma, Archetipi e tanto altro.

Vuoi iniziare a comprendere davvero come sei fatto?
Comprendere perché non riesci ad esprimere totalmente la tua essenza?

Se sei pronto ad andare in profondità ti aspetto. Se ti interessa partecipare scrivimi in privato, oppure commenta "ORIGINE" sotto al post.

A breve informazioni sulle date.

Un abbraccio grande,
Josephine 💙

SPEZZA L'INCANTESIMO Le persone sono malate di capitalismo, consumismo e confronto. Una triade che svuota l’anima mentre...
05/11/2025

SPEZZA L'INCANTESIMO

Le persone sono malate di capitalismo, consumismo e confronto.
Una triade che svuota l’anima mentre riempie le case e le vite di cose inutili, confondendo il valore con il prezzo, il successo con l’apparenza.

Ma si può guarire.
Si guarisce tornando all’essenziale.
E essenziale non significa povero, significa semplice.
La semplicità è medicina per l’anima: libera dal superfluo, restituisce spazio al respiro, al silenzio, alla verità di ciò che siamo davvero.

Non hai una vita di m***a, sei solo ipnotizzato dalle patinature.
Stai dentro, torna a te,
spezza l'incantesimo.

Non sei indietro.
Sei nel tuo tempo.
Ma per sentire pace nel tuo tempo,
devi tornare ad abitarti.

Quand'è l'ultima volta che ti sei riconosciuto qualcosa?
Quand'è l'ultima volta che ti sei ringraziato?
Quand'è l'ultima volta che ti sei sentito?

Un abbraccio,
Josephine Lettera 🧡

🌬️ RespiriAmo – Serata di benessere e rilascio attraverso il respiroIl respiro è il primo atto della vita e l’ultimo che...
04/11/2025

🌬️ RespiriAmo – Serata di benessere e rilascio attraverso il respiro

Il respiro è il primo atto della vita e l’ultimo che compiamo.
Eppure, nel ritmo frenetico di ogni giorno, dimentichiamo quanto possa essere potente.
Respirare in modo consapevole significa tornare al corpo, ritrovare equilibrio e lasciare andare ciò che appesantisce.

Mercoledì 19 Novembre allo Studio Satya di Magreta ti guiderò in un incontro dedicato al Respiro Circolare Consapevole, una pratica semplice e profonda che unisce corpo, mente ed emozioni in un unico movimento di benessere.

🕕 Primo gruppo: 18.00 – 19.30
🕗 Secondo gruppo: 20.00 – 21.30

✨ Benefici del respiro consapevole

A livello fisico:
Migliora l’ossigenazione dei tessuti, favorisce la circolazione e sostiene il cuore, i polmoni e il sistema immunitario.
Stimola il diaframma, massaggiando dolcemente gli organi interni e migliorando la digestione. Aiuta a sciogliere tensioni muscolari, ridurre la stanchezza, riposare meglio e aumentare la vitalità.

A livello emotivo:
È un ponte che ci permette di contattare e liberare le emozioni trattenute. Rilasciare i pesi interiori e aprirci a uno spazio di leggerezza, fiducia e serenità.

A livello mentale:
Calma il sistema nervoso, riduce stress e ansia e aiuta la mente a ritrovare chiarezza. I pensieri rallentano, permettendoci di aprirci a una quiete che favorisce concentrazione e presenza.

A livello spirituale:
Il respiro è la via più diretta per tornare a te.
È il filo che ti riconnette alla vita, alla tua essenza e al flusso naturale dell’esistenza.

✨ Lavoriamo in piccoli gruppi, per poter accompagnare ognuno con attenzione e creare un luogo intimo, accogliente e protetto, dove sentirsi liberi di respirare, sentire e lasciare andare.

📍 Studio Satya – Magreta
📞 Per informazioni e prenotazioni whatsapp: 389 1427757

Un respiro alla volta, tutto può tornare a fluire.
Ti aspetto.

Un abbraccio Josephine 🤍

La via del cuore A volte non chiediamo aiuto perché ci vergogniamo.A volte non chiediamo perché abbiamo paura di disturb...
01/11/2025

La via del cuore

A volte non chiediamo aiuto perché ci vergogniamo.
A volte non chiediamo perché abbiamo paura di disturbare, di essere inopportuni.
A volte temiamo di essere giudicati.
A volte non lo facciamo perché pensiamo di non meritarlo.
Non lo chiediamo perché crediamo di dover reggere il peso tutto da soli.
E restiamo così immersi nelle nostre dinamiche da non accorgerci che, accanto, molto spesso abbiamo persone pronte a sostenerci, ognuna a modo suo.

Tante altre volte, invece, siamo noi quella persona che può fare la differenza nella vita di qualcuno.
Che si accorge di un allarme, ma resta nel proprio spazio per paura di risultare invadente.
Che non sa bene come proporsi, come avvicinarsi.

A volte ci facciamo troppi calcoli mentali, troppe paranoie, quando il cuore è molto più semplice.
Il cuore sa chiedere aiuto e sa offrirlo.
Il cuore non si fa mille domande: agisce in allineamento a ciò che sente, percepisce, vede.
Il cuore sa cose che alla logica sfuggono.
Ci sono verità che non si pensano, si sentono.

Si sentono a cuore.

Magari sono proprio quelle per cui spesso ti dici: "forse mi sono sbagliato", "forse non dovrei".

La verità è che oggi siamo sempre più chiusi.
Sempre più in protezione, sempre più in lotta.
Sempre più convinti che ognuno debba occuparsi solo del proprio.

Eppure, a volte, la tua sensazione può fare la differenza.
Il tuo coraggio di esserci può fare la differenza.
La tua mano tesa può fare la differenza.
Così come può farla dire "da solo non ce la faccio".
Accogliere l’aiuto degli altri.

Abbiamo perso, poco a poco, il senso di comunità, di solidarietà, di mutuo aiuto.
Siamo chiusi con amici, familiari, colleghi, partner, sconosciuti.
Abbiamo eretto barriere altissime, corazze dure come la roccia.
E il cuore, in tutta questa chiusura, si ammala.

La via del cuore è più semplice.
È la via che ci permette di restare in connessione con tutto e con tutti:
di agire quando serve, di sapere sempre qual è la cosa giusta e muoversi di conseguenza.

È la via di chi non trattiene l’amore,
ma si permette di donare e accogliere.

Non restare chiuso nel tuo piccolo mondo.
Fuori da quel piccolo mondo, c’è la danza della vita che chiede di essere ballata.
Una danza fatta di sentimenti profondi ed emozioni autentiche.
Di rapporti che nutrono e scaldano l’anima.
Di legami veri che profumano di amorevolezza offerta e ricevuta.

A volte, il modo migliore per aiutare te stesso è aiutare qualcun altro.
Quando aiuti qualcuno a trovare la propria strada, trovi anche la tua.

Un abbraccio,
Josephine Lettera 🌹

La morte dell'identità, fa paura. Entrare nel vuoto, fa paura. Perdere il senso, fa paura. Perdere stabilità, fa paura. ...
29/10/2025

La morte dell'identità, fa paura.
Entrare nel vuoto, fa paura.
Perdere il senso, fa paura.
Perdere stabilità, fa paura.
La disperazione, fa paura.
La frustrazione, fa paura.
Fa paura rendersi conto che la vita non ti mette mai dove vuoi, ti mette sempre dove serve, dove è necessario che tu stia.

E quanto male fa opporsi alle trasformazioni.

Quante volte lottiamo contro.
Quante volte non vogliamo cedere.
Non vogliamo mollare.
Abbiamo il terrore di perderci, in quella incertezza che genera il panico più totale.

Dove la fede viene messa alla prova.
Dove la vera fiducia ti chiede di arrenderti, di alzare le mani.
Di perdere ogni cosa, se necessario.

Quante volte devi morire.
Quante morti da attraversare nella vita.
E l'incertezza è terrificante.
Non sapere cosa ne sarà di te è terrificante.

Ma la vita non sbaglia mai.
Non sei mai nel posto sbagliato.
Nella fase sbagliata, nel tempo sbagliato. Nel contesto sbagliato.

Sei dove devi essere.
Sei dove puoi crescere.
Dove puoi riconnetterti alla tua essenza.
Dove un'altro pezzo di Ego può farsi da parte.

Dove il giudizio non esiste.
Non esiste lo sbaglio, lo scivolone, il fallimento.
Esiste solo la vita che è esperienza.
E l'esperienza è sacra.

Anche quando urla, anche quando piange, anche quando supplica.
Anche quando scappa, scalpita, fugge.

Anche quando trema.
E tu lasciati tremare.

Non devi salvare niente.
Non devi giustificare niente.
Non devi dimostrare niente.

Accogli, attraversa.
Muori, rinasci.

Un abbraccio,
Josephine Lettera 🌹

Quando ti dai il permesso di essere veroCosa accade quando inizi a parlare e agire in coerenza con ciò che senti,quando ...
09/10/2025

Quando ti dai il permesso di essere vero

Cosa accade quando inizi a parlare e agire in coerenza con ciò che senti,
quando smetti di recitare per piacere, compiacere, adattarti?

Quando pronunci quei NO, senza più sentirti in colpa per questo.
Quando non ti importa più di salvare apparenze, quando smetti di inseguire le persone per bisogno.

Cosa temi davvero di perdere?
Quali legami si incrinano?
Quale ruolo crolla?
Quale apparenza viene meno?
Quale comodità?

E sei sicuro poi di essere così comodo?

Come puoi costruire dei legami di qualità, se a sostenerli non vi è la tua verità profonda, ma a guidare tutta l'architrave sono le tue maschere?
Come può esserci onestà in una relazione
se dentro quella relazione indossi una maschera?

Come puoi sentirti accolto nella tua totalità se ti presenti solo attraverso ciò che pensi di dover essere?

In realtà, l’altro non sta conoscendo te.
Sta conoscendo una tua immagine,
un riflesso costruito per sopravvivere.

E allora... che profondità può avere uno scambio tra due maschere?

Solo quando trovi il coraggio di mostrarti n**o, puoi davvero vedere chi resta,
chi ti accoglie, chi si spoglia a sua volta.

Quando tu sei vero, anche l’altro può esserlo.
Nel momento in cui sei vero, l'altro può scegliere se esserlo a sua volta o continuare a vivere con la sua maschera.
Continuare a difenderla.

E forse la domanda più sincera, alla fine,
è questa...

Se esco dai ranghi, da ciò che per te è giusto, mi accogli lo stesso?
E se non mi accogli, riesco ad assumermi la responsabilità di cambiare strada?
Riesco ad amarci a tal punto?

Un abbraccio,
Josephine Lettera 🌹

Manifesta.Ma fallo con consapevolezza.Manifesta con la forza di un adulto che conosce il suo mondo interiore, e non come...
04/10/2025

Manifesta.
Ma fallo con consapevolezza.

Manifesta con la forza di un adulto che conosce il suo mondo interiore, e non come un bambino ferito che implora di essere visto.

Manifesta sapendo che la grande guerra del mondo, è lo specchio della piccola guerra che si combatte ogni giorno, dentro ogni essere umano.
Dentro di te, dentro di me.

In quella lotta eterna tra vittima e carnefice.

Quante volte ti sei sentito spezzato?
Quante volte ti sei sentito svuotato?
Quante volte ti sei sentito invisibile?
Quante volte hai subito ingiustizie?
Quante volte il tuo spazio sacro, i tuoi confini, sono stati violati?
Quante volte ti sei sentito incapace e indifeso?

E quante volte hai aggredito?
Quante volte hai mentito?
Quante volte hai tradito?
Quante volte hai alimentato la rabbia?
Quante volte hai voltato le spalle?
Quante volte hai giudicato?
Quante volte hai umiliato o deriso?
Quante volte hai imposto?
Quante volte hai prevaricato?
Quante volte hai manipolato?

Osservati.
Ascoltati.
Manifesta da una posizione adulta.

Manifesta con la pace nel cuore.
Manifesta sapendo che in te convivono un innocente e un colpevole.
Che dentro di te esiste un piccolo Buddha… ma anche un Tiranno.

Manifesta.
Ma fallo con responsabilità.

E prega.
Prega per gli oppressi
e ancora di più per gli oppressori.

Un abbraccio,
Josephine Lettera 🌾

Ti senti impotente e frustrato nel renderti conto che, ancora nel 2025, non siamo in grado di vivere senza guerra.È trem...
02/10/2025

Ti senti impotente e frustrato nel renderti conto che, ancora nel 2025, non siamo in grado di vivere senza guerra.
È tremendamente ingiusto constatare che, nonostante esista un diritto internazionale pensato per proteggere il mondo da queste atrocità, esso viene sistematicamente ignorato a causa di interessi economici, politici, strategici e alleanze di convenienza.
Guardare un sistema che sulla carta promette tutela universale e poi nella pratica fallisce, ti fa comprendere quanto spesso le leggi siano astratte, lontane dalla realtà delle persone.

Eppure, non voltarti dall’altra parte.
Fai bene ad andare in piazza, a manifestare, a far sentire la tua voce.
Fai bene a boicottare le aziende che finanziano la violenza.
Fai bene a prendere posizione, a difendere i valori di giustizia e umanità, perché ogni gesto, per quanto piccolo, è un seme di cambiamento.

Quello su cui voglio puntare l’attenzione con questo post è la consapevolezza.
Noi abbiamo il privilegio di poter lavorare su di essa.

Essere esseri umani che sanno essere UMANI.

Che hanno il cuore dalla parte giusta, che sono presenti e attenti.
Persone che lavorano ogni giorno su se stesse per essere migliori, per portare nel proprio piccolo mondo saggezza, compassione, accoglienza, consapevolezza e amore.

Il mondo si cambia, un essere umano sano alla volta.

Ogni volta che ti prendi il tempo di ascoltare, di esserci, di sostenere e aiutare chi ne ha bisogno.
Ogni volta che sai relazionarti con rispetto, fiducia e gentilezza.
Ogni volta che scegli la comprensione anziché il conflitto, stai alzando la tua frequenza e quella delle persone che ti circondano.

Stai nutrendo con il tuo esempio.

Ogni volta che regali un sorriso invece di un broncio, quando ti prendi la responsabilità di stare in contatto con la rabbia o il desiderio di vendetta che senti dentro.
Quando aiuti un animale in difficoltà, regali una carezza o un saluto genuino alla persona che incontri per strada.
Quando non ti arrabbi per la fila, quando noti le persone intorno a te.
Quando apri una porta per far entrare qualcuno.

Quando abbandoni il bisogno di avere ragione e scegli la volontà di comprendere, di esserci, di trasformare le lotte di potere dentro di te.
Quando smetti di dividere e inizi a condividere, donarti, offrire te stesso.

Tu stai cambiando il mondo.

Tu stai emanando un’onda d’amore immenso che nutre prima di tutto te stesso e tutte le persone con cui entri in contatto.

Mi dispiace che il nostro Paese, la nostra bella Italia, un luogo meraviglioso, ancora una volta nella storia, alimenti conflitti.
Mi dispiace che il nostro Paese sia fra i primi finanziatori di armi.
Questo non lo posso cambiare e gridare con tutta la voce che si ha, spesso non basta.

Però la mia arma è più potente.
Nel mio "fucile" ci sono semi, semi di consapevolezza. E sono certa che la consapevolezza, sia più potente dei proiettili, dei profitti.

Le persone piene d’odio, piene di ferite, quando vedono un sorriso, lo vogliono spegnere. Non sopportano la gioia, perché quella gioia mette a n**o la guerra che portano nel cuore.

Siamo un minuscolo granello di sabbia in questo Universo immenso.
Non abbiamo il potere di decidere le sorti del mondo, ma un potere ce l'abbiamo, quello di essere connessi al nostro cuore.

Sii un cuore che scioglie la guerra, invece di alimentarla.

Un abbraccio,
Josephine Lettera 🌾

02/10/2025

Il mondo si cambia, un essere umano sano alla volta.

"NON VALGO UN CA***"Sì, lo so, è una frase forte.Ma a volte è proprio così che ci parliamo.Oggi voglio raccontarti la st...
26/09/2025

"NON VALGO UN CA***"

Sì, lo so, è una frase forte.
Ma a volte è proprio così che ci parliamo.

Oggi voglio raccontarti la storia di Matilde (nome cambiato per la privacy).

Quando l’ho incontrata, portava sulle spalle anni di ferite profonde: giudizi, abusi e violenze a più livelli.

Quattro nodi serravano la sua vita:

il rapporto conflittuale con suo figlio,

la mancanza d'amore e stima verso sé stessa,

il senso di rifiuto e svalutazione da parte della madre,

le relazioni con l’altro sesso, spesso segnate da dinamiche di potere e manipolazione.

"Mia madre è sempre stata critica nei miei confronti," – mi ha detto.
"Ogni cosa che facevo non era mai abbastanza. Io non ero mai abbastanza."

Crescendo, Matilde ha imparato a sentirsi inferiore, giudicata.
Questa sensazione si è rafforzata quando ha iniziato a lavorare come donna delle pulizie.
Sua madre le aveva detto: “In fondo, pulisci le case… che valore vuoi che abbia?” – parole che la facevano sentire una fallita.

Matilde aveva rinunciato alla sua voce. Aveva imparato a farsi piccola.
Le sue relazioni erano conflittuali, e spesso cercava amore e sostegno in contesti spirituali, finendo intrappolata in dinamiche che generavano sensi di colpa e rafforzavano il suo senso di impotenza.

Credeva di non valere nulla.
Credeva che pulire case significasse essere l’ultima ruota del carro, annullarsi, essere invisibile.

Eppure, da quel nulla, è iniziato un viaggio.

Abbiamo lavorato insieme a più livelli, affrontando schemi profondi, abusi, dinamiche manipolative e conflitti relazionali.

Ha iniziato a comprendere e integrare le proprie ferite, e lentamente il rapporto con suo figlio è cambiato: oggi dialoga con lui con ascolto, accoglienza e cuore aperto, senza pretese né critiche.

Ha imparato a dire no senza sentirsi in colpa, a condividere senza farsi invadere, a riconoscere il suo potere personale: quando sai cosa ti fa stare bene, nessuno può ferirti davvero.

"Ora ascolto me stessa, non assecondo più per ricevere amore o approvazione," – mi ha detto Matilde.

Oggi sta integrando sempre più:

l'amore per sé stessa e l'autostima,

il sentirsi degna e meritevole d’amore,

il non accontentarsi delle briciole,

il rispettarsi e scegliersi,

il darsi il permesso di avere un posto nel mondo.

E sta facendo esperienza di una mia massima spirituale: TUTTO È SPIRITUALE!
Non sei spirituale solo se fai un lavoro di “guida”. Lo sei anche quando lavi i bagni.

Non conta cosa fai, ma come lo fai: con quale intento, con quanta presenza, con quanto amore. Il gesto più umile diventa sacro se fatto con consapevolezza e cuore aperto.

Per qualcuno è solo un bagno.
Per altri, è un bagno pulito dove potersi sedere senza disagio.

Anche Gandhi puliva i bagni per sfidare il sistema delle caste: lo faceva con intento, presenza e dignità, diventando “Mahatma”, grande anima.

Quando pulisci la casa degli altri, stai pulendo il tempio sacro di una persona.
E mentre sistemi gli spazi altrui, stai facendo ordine anche dentro di te.

Matilde ha scoperto di essere sempre stata al servizio.

Questo è quello che succede quando si sceglie di andare in profondità, all’Origine del proprio dolore.
La nostra vita si trasforma.
Noi ci trasformiamo.

In foto: la vostra coach, costellatrice e "guida spirituale" mentre si dedica alle sue attività meditative preferite. Porre l'attenzione focalizzata alle macchie del pavimento, a volte è meglio di fare Mantra e, la posizione Cenerentolasana potrebbe essere più rilassante del saluto al sole 😄

Un abbraccio,
Josephine Lettera 🌹

HO SMESSO DI PENSARE E HO INIZIATO A SENTIRE Questa mattina dovevo uscire per andare al tabacchino.Non ero a casa mia.Fu...
10/09/2025

HO SMESSO DI PENSARE E HO INIZIATO A SENTIRE

Questa mattina dovevo uscire per andare al tabacchino.
Non ero a casa mia.
Fuori pioveva.
Ai piedi solo un paio di infradito.
Niente ombrello.

Ho preso una sciarpa leggera, l’ho messa in testa e sono uscita.

Avrei potuto lamentarmi.
Avrei potuto arrabbiarmi per la scomodità della situazione, per il fatto che nulla era “al suo posto”.

Invece ho scelto di adattarmi.
Ho detto sì a quel momento così com’era.

E già lì c’è una prima lezione:
accettare ciò che c’è, senza pretendere che sia diverso.

La pioggia all’inizio era lieve.
Ho fatto quello che dovevo fare, ma la mia mente era altrove.
Pensieri che correvano, preoccupazioni che pesavano.

Il corpo camminava.
Io non c’ero.

È stato al ritorno che qualcosa si è aperto.

La pioggia era diventata più intensa.
I piedi completamente bagnati.
La sciarpa ormai inutile.

Eppure, proprio in quell’acqua che mi cadeva addosso,
ho smesso di pensare.

Ho sentito l’acqua scorrere sulla pelle,
il profumo della terra bagnata,
la freschezza del vento.

E tutto quello che fino a pochi minuti prima sembrava un problema… era svanito.

Io ero lì.
Non nei pensieri.
Non nelle preoccupazioni.
Non nelle difficoltà.

Ero tornata al corpo.
Alla sensazione.
Al presente.

E in quell’attimo che sembrava “niente”, c’era invece tutto.

Perché la vita funziona così:
ci mette davanti a situazioni scomode, ci fa sentire disarmati, vulnerabili, impreparati.
Ci porta fuori dalla zona di comfort.

E noi possiamo scegliere:
lamentarci o adattarci.
Resistere o lasciarci attraversare.

La vera centratura non arriva quando tutto è perfetto.
Non quando hai le scarpe giuste, l’ombrello giusto e la mente calma.

La centratura arriva quando, anche nel mezzo della confusione,
anche nel mezzo delle tempeste,
scegli di esserci.

Quante volte lasciamo che i conflitti, i problemi, le preoccupazioni ci portino via da noi stessi?

Quante volte restiamo incastrati nella testa, dimenticandoci di abitare il corpo?

E quando tu non ci sei…
chi o cosa ti sta abitando in quel momento?

La libertà comincia proprio lì.
Nel riuscire a trovare uno spazio di presenza, anche quando la vita sembra stringerti e soffocarti.

✨ Quand’è stata l’ultima volta che ti sei ricordato di essere vivo?

Un abbraccio,
Josephine Lettera 🌹

ERO BALSAMO PER LE FERITE ALTRUIE LE MIE LE FACEVO SANGUINAREPer tanto tempo ho creduto che scegliere me stessa fosse sb...
09/09/2025

ERO BALSAMO PER LE FERITE ALTRUI
E LE MIE LE FACEVO SANGUINARE

Per tanto tempo ho creduto che scegliere me stessa fosse sbagliato.

Ogni volta che provavo a dire un “no”, a mettere un confine, a seguire ciò che desideravo davvero, mi sentivo invasa da un senso di colpa.
Era come se stessi facendo del male a chi amavo.

Sono cresciuta con l’idea che il mio compito fosse tenere insieme i pezzi:
essere la colla, l’appoggio, il nutrimento emotivo.

Ho imparato presto che, se mi prendevo cura degli altri, c’era un po’ di pace.
E che se invece provavo a pensare a me, arrivavano tensioni, frustrazioni, silenzi.

Così ho cominciato a tradirmi.

Ho fatto scelte che non sentivo.
Ho stretto i denti quando volevo urlare.
Ho detto “sì” quando dentro urlavo “no”.

E ogni volta mi perdevo un pezzetto.

Per anni ho vissuto con questa ferita invisibile:
il conflitto interiore tra ciò che sentivo e ciò che facevo.

La convinzione che il mio valore fosse legato alla mia capacità di sostenere, di sacrificarmi, di esserci sempre.

Ma poi ho compreso una verità che mi ha cambiato dentro...

Scegliere me stessa non è un atto egoista. È un atto d'amore.

Amore per la mia vita.
Amore per la mia anima.
Amore per chi sono davvero.

E paradossalmente, è stato proprio nel momento in cui ho smesso di tradirmi,
che ho iniziato ad avere più amore anche per gli altri.

Perché non davo più da una ferita aperta,
ma da una fonte viva.

So che può sembrare difficile.
Che la colpa possa bussare forte, come se stessi abbandonando qualcuno.

Ma in realtà stai tornando a casa da te stesso. Stai tornando nel tuo centro.

E questo è il dono più grande che puoi fare al mondo...

Mostrarti nella tua verità.

🌹 Darti il permesso di non essere la colla.

🌹 Darti il permesso di non essere il balsamo per ogni ferita altrui.

🌹 Darti il permesso di essere te.

Perché quando smetti di tradirti,
il mondo non crolla.
Il mondo cambia.

Se vuoi, prenditi un momento, respira e chiediti:

“In quale area della mia vita sto ancora tradendo me stesso per compiacere o proteggere gli altri?”

“Se smettessi di tradirmi in questo ambito, cosa cambierebbe nella mia vita?”

Oggi stesso, concediti di sceglierti.

Un abbraccio,
Josephine Lettera 🌹

Indirizzo

Via Rolando Strozzi N° 13
Magreta
41043

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