13/09/2021
Perché molti medici non credono nella chiropratica?
Questa domanda mi viene rivolta da molti pazienti, ciò che posso dire è che quel particolare dottore in medicina non ha mai studiato Chiropratica, o che possibilmente non comprende a pieno la fisiologia associata con le funzioni della colonna vertebrale ( e quindi di conseguenza, il midollo spinale) e lo stato di salute. Viene spiegato molto chiaramente nella letteratura medico scientifica che la colonna vertebrale gioca un ruolo fondamentale nella funzione cerebrale ed il sistema nervoso. Quindi asserire che la “Chiropratica” non è necessaria sarebbe come dire che influenzare il sistema nervoso ed il cervello non è necessario!
Personalmente ho degli ottimi rapporti con medici di base e specialisti in medicina, infatti ricevo molti pazienti da parte loro, per patologie che vanno da discopatie, a cefalee, o altri disturbi mediati dal sistema nervoso periferico o centrale, per i quali l’approccio farmacologico non ha dato i risultati sperati.
Per prima cosa dobbiamo discernere tra cultura ed intelligenza.
Il pensiero comune è “quella persona è intelligente perché ha studiato” questo è un modo di pensare erroneo, quella persona è “colta” in quanto ha studiato, possiede una quantità di informazioni maggiori rispetto a chi non ha studiato quel particolare soggetto (in questo caso medicina) Quello che ci fa con quelle informazioni lo rende più o meno intelligente. Fossilizzarsi sulla propria convinzione a volte è contro producente per il paziente. Riuscire invece a capire i propri limiti, ci permette di indirizzare il paziente laddove può essere aiutato a ristabilire il proprio stato di salute ottimale. Certamente ci sono anche medici che non raccomandano o addirittura sono contrari alla chiropratica perché interpretata come una sorta di stregoneria. Ma procediamo per piccoli passi. Vediamo qui di seguito ad esempio, uno studio americano che paragona analizzando il curriculum di studi undici università di chiropratica e ventidue università di medicina.
( https://www.ignitechiropractic.com/education-comparison/)
( vedi fondo articolo)
condivido questa in formazione con voi perché la differenza tra la professione medica e quella chiropratica non è basata su chi studia più o chi studia di meno per comprendere al meglio il corpo umano e la sua fisiologia interna, la differenza maggiore la si trova nella filosofia di approccio alla malattia.
In poche parole, da una parte abbiamo il modello medico e l’educazione che ne segue il quale si basa sulla malattia ed il trattamento della malattia.
Il modello Chiropratico dall’altra parte si basa sul principio fondamentale che il corpo è un organismo auto guarente
(vedi le rimarginazioni delle ferite come semplice esempio) ed auto regolante. Quindi invece di combattere le malattie o la sintomatologia che ne segue, il chiropratico si focalizza sull’individuo e cerca di ottenere un ambiente ottimale affinché la guarigione possa avvenire.
Come un mio collega disse” Noi non combattiamo le malattie ma diamo al corpo la possibilità di creare uno stato di salute “, se tutto ciò che facessimo si limitasse a combattere le malattie senza tener conto dell’ambiente interno dove la malattia è presente, questa molto spesso ritornerebbe a manifestarsi sotto un altro aspetto. Per ottenere la salute interna uno deve considerare tutti gli aspetti che hanno contribuito all’espressione della malattia, sarebbe quindi più opportuno interessarsi all’ ambiente interno ed alla causa e non alla malattia per sé.
Qualche tempo fa il Dott. Henry Winsor, un medico di Haverford, Pennsylvania, pensò che la chiropratica dovesse essere ulteriormente investigata, in quanto proponeva delle asserzioni utopiche.
“Mi chiedo come può la Chiropratica asserire di ottenere degli ottimi risultati sul funzionamento dello stomaco semplicemente “aggiustando” la quinta vertebra toracica” ed inoltre “come possono asserire che possono dare sollievo dai crampi mestruali manipolando la colonna lombare, o addirittura potenzialmente aiutare chi soffre di tiroide attraverso la manipolazione della quinta vertebra cervicale ecc. ecc., malattie renali, costipazione intestinale ed altre condizioni, come fanno? Noi medici empirici li critichiamo, ma se veramente avessero trovato un sistema per aiutare alcuni pazienti con una metodologia non medicinale dipendente?
Dopo essersi laureato da medico il Dott. Windsor si mise a ricercare la letteratura chiropratica e fu ispirato ad eseguire uno “studio/ esperimento” decise di eseguire delle dissezioni di cadaveri animali ed umani per vedere se trovava un a correlazione tra organi malati scoperti attraverso le autopsie e le vertebre associate con i nervi che asservivano tali organi.
Preoccupato e scettico di ciò che rumoreggiava riguardo la Chiropratica si mise all’opera per confutare una volta per tutte la teoria che un “aggiustamento” chiropratico potesse influenzare una qualsiasi area del corpo fuori dalla colonna vertebrale, e quindi si mise all’opera iniziando la sua ricerca
Dr. Winsor pensò che, se dissezionando i cadaveri, avesse potuto provare che non c’era nessuna correlazione tra il corretto posizionamento vertebrale e la malattia organica, sarebbe finalmente riuscito a sfatare il mito chiropratico un avolta per tutte. Quindi, ottenne l’accesso ed il permesso a procedere con la dissezione e conseguente analisi morfostrutturale delle colonne vertebrali di 50 cadaveri.
Ciò che ne derivò sollevò uno tsunami di reazioni nel campo della professione medica:
“lo studio eseguito riuscì a stabilire una diretta. correlazione tra la sublussazione vertebrale e malattie organiche specifiche!”
non solo lo studio riuscì a stabilire un collegamento tra la colonna vertebrale e la funzione di determinati organi, ma notò la correlazione diretta tra organo/sistema “malato” e lo scorretto posizionamento della vertebra dell’area della colonna correlata a tale organo.
Dei 221 organi malati, riuscì a stabilire 212 connessioni nelle curvature della colonna nell’area del sistema nervoso che controllava tali organi. In altre parole, ogni qualvolta si presentava un organo malato, era presente una sublussazione o allineamento anomalo dell’ area che controllava il corretto funzionamento del sistema nervoso collegato a tale organo.
Questa scoperta si dimostrò rivoluzionaria per la comprensione e spiegazione del perché tanti pazienti che stavano amale trovassero benefici nella salute e riduzione della malattia di un organo specifico dopo aver iniziato un ciclo di aggiustamenti chiropratici specifici. E dopo aver esaminato nove problemi ad organi apparentemente non connessi alla colonna vertebrale, determinò che la connessione era presente perché il sistema nervoso ha molteplici aree che influenzano lo stesso sistema. la conclusione fu che il 100% delle patologie analizzate avevano una diretta correlazione tra la colonna vertebrale ed il corretto funzionamento neurologico dell’area che asserviva tale organo/ sistema.
Queste scoperte si sono dimostrate rivoluzionarie nel comprendere il perché molti pazienti riuscivano ad ottenere miglioramenti nella salute ed in particolare una remissione di malattie legati a organi specifici dopo aver iniziato a ricevere aggiustamenti chiropratici specifici.
Dopo una nuova esaminazione degli organi che apparentemente non avevano nessuna correlazione con il segmento vertebrale esaminato, si determinò invece che la correlazione c’era eccome in quanto il sistema nervoso è collegato e manda impulsi a multiple areee che influenzano lo stesso organo come si può notare dallo schema che segue ( vedi fondo articolo)
Tutti e 20 I casi con condizioni al pericardio e cuore dimostravano una sublussazione alle vertebre toraciche superiori (D1-D5 )
Dei nove casi di malattie dello stomaco, tutti avevano una sublussazione dimostrabile nella zona mid-scapolare(D5-9)
Ventisei casi di malattie polmonari variavano da D1 a D4
Tredici casi di malattie epatiche erano associati con male allineamento tra D5 e D9
- Calcoli biliari ( 5 casi)
- Pancreas. (3 casi)
- Milza . (11 casi)
- Prostata e vescica( 8 casi)
- Utero (2 casi)
- Reni (17 casi)
studio ed i suoi risultati del Dott. Winsor vennero pubblicati nel “ Medical Times” e può essere visionato e studiato in qualsiasi libreria medica. Comunque i suoi risultati non furono un caso singolare, studi simili eseguiti da altri ricercatori nelle decadi successive dimostrarono le stesse conclusioni.