Studio di psicologia e psicoterapia - Dott.ssa Montemurro Simona

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Studio di psicologia e psicoterapia - Dott.ssa Montemurro Simona Psicoterapia relazionale: Psicoterapia individuale, familiare e di coppia

09/11/2025

la sua colpa riguarda tutti noi, protagonisti di una società che rende invisibili gli individui “marginali” per poi accorgersi della loro presenza e della loro identità fragilissima solo quando i limiti che abitano il dentro e il fuori delle loro...

08/11/2025

“Sono convinto che anche nell'ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino.”
Giacomo Leopardi

07/11/2025

💭Spesso giustifichiamo la nostra ignoranza con la mancanza di tempo, di istruzione o di opportunità. Ma Popper ci ricorda che la vera ignoranza è una scelta, non una condizione: non si tratta di quante cose non sai (è naturale non sapere); si tratta di quanto sei disposto a imparare. L'ignoranza diventa spaventosa solo quando si trasforma in arroganza, nel chiudere la mente e rifiutare fatti, nuove prospettive o il dubbio.

✍🏼©️ I sentieri della filosofia

07/11/2025

QUANTO DURA LA PSICOTERAPIA SECONDO FREUD?

Molti criticano la psicoterapia e la psicoanalisi per la lunga durata della cura. Quanto dura una psicoterapia secondo Freud? Ed oggi invece? È davvero un processo sempre lungo o addirittura “interminabile”?

Le analisi agli inizi del Novecento solitamente avevano una durata molto breve: i primi pazienti di Freud, si sottoponevano a trattamenti intensivi (circa cinque o sei sedute a settimana) della durata di alcune settimane, solo in certi casi di alcuni mesi.

I pazienti di Freud raggiungevano Vienna da tutta Europa per sottoporsi all’analisi, interrompendo per alcune settimane il regolare corso della loro vita.

Queste prime analisi, molto brevi rispetto a quelle di oggi, furono molto utili per il progresso della psicoanalisi: la scienza analitica si è sviluppata proprio a partire dai problemi emersi nel lavoro quotidiano con i pazienti.

Nell’articolo “Avvio del trattamento” (1913), Freud spiega l’importanza del “tempo preliminare” della cura; si tratta di un periodo di circa una o due settimane, necessario per poter capire se è possibile svolgere una vera e propria analisi.

Se l’interruzione del trattamento si verifica nelle prime sedute, indica Freud:

“in tal modo si risparmia al malato la penosa impressione di un tentativo di guarigione non riuscito.
Si è trattato appunto soltanto di un sondaggio per imparare a conoscere il caso e per decidere se fosse adatto alla psicanalisi.”

Terminato il periodo preliminare, lo psicoanalista dovrebbe avere un’idea più precisa del paziente e può iniziare il vero e proprio trattamento, a partire dalla diagnosi che orienta la cura.

Negli ultimi decenni, nella comunità analitica c’è consenso sull’allungamento dei tempi della terapia.

Quali fattori influenzano la durata di una terapia?

Per comprenderlo, è necessario considerare numerosi fattori:

-il “ritmo di lavoro”: già Freud indicava come fosse necessario trovare nella motivazione e nella capacità di lavoro analitico del paziente il fattore più importante per prevedere la durata del trattamento.
Ogni paziente infatti è diverso ed è necessario capire la sua motivazione a guarire.

-il desiderio di sapere: perché si sceglie di fare un’analisi? Ogni paziente porta con sé una domanda diversa. “Mettere a fuoco” la domanda del paziente è un aspetto centrale del trattamento.

-che posto occupa l’analisi nella vita del paziente? È importante che l’analisi sia per il paziente una priorità. Se il paziente rifiuta di dedicare energia e impegno sarà difficile superare le inevitabili resistenze che rendono l’analisi difficile e complessa.

Possiamo dire che in analisi abbia un maggior peso il tempo “logico” ed “emotivo”, piuttosto che quello “cronologico”, così da mettere in luce quanto tempo davvero dura una psicoterapia.

Come finiscono le analisi? Freud ha dedicato un’opera a questo tema (“Analisi terminabile ed interminabile”), senza tuttavia giungere ad una risposta conclusiva.

Quando finisce un’analisi?

Esploriamo alcune delle conclusioni possibili del lavoro analitico nell’articolo completo.

Per approfondire:

-Sigmund Freud – Tecnica della Psicoanalisi (1911-1912);
-Sigmund Freud – Analisi terminabile ed interminabile;
-Paul Roazen – Freud al lavoro.

06/11/2025

💭Nell'era in cui ogni emozione deve essere subito raccontata, postata o spiegata, tendiamo a pensare che il dolore non sia reale finché non è espresso ad alta voce.

Seneca ci offre una prospettiva più profonda e onesta: il dolore superficiale trova sfogo nelle parole e nelle lamentele. Il dolore autentico e profondo, invece, è così vasto da paralizzare la capacità stessa di comunicare. Non serve essere rumorosi per essere validi. Rispetta chi soffre in silenzio; la sua battaglia è spesso la più grande.

✍🏼©️ I sentieri della filosofia

06/11/2025

CARISSIMO DOTTOR JUNG…

Per comprendere a fondo una teoria è necessario esplorare anche la vita e le vicende di chi la ha elaborata. In psicoanalisi è molto difficile separare nettamente le idee dalle esperienze di chi ha sviluppato certi concetti ed ipotesi.

Ad esempio, è evidente che il complesso di Edipo abbia le proprie radici nel difficile rapporto di Sigmund Freud con il proprio padre; così anche le idee di Jung nascono non solo da una grande vivacità intellettuale ma anche dalle complesse esperienze di vita dello psicoanalista svizzero.

Le vite di questi pionieri tuttavia sbiadiscono dietro i grandi libri di teoria e le biografie istituzionali che cercano di restituire un’immagine spesso filtrata e difensiva.

Per questo risultano particolarmente preziose le testimonianze di coloro che hanno conosciuto in prima persona grandi personaggi come Freud, Jung, Lacan…

Sandra Petrignani, nel suo romanzo “Carissimo Dottor Jung” (2025), cerca di farci vivere l’atmosfera delle ultime settimane di vita di Carl Gustav Jung. Oramai anziano e consapevole, grazie ai propri sogni, della prossimità della fine, il padre della psicologia analitica fa il bilancio della sua esistenza, dedicata alla sua ricerca sull’inconscio.

Petrignani ci offre la possibilità di cogliere un momento decisivo nell’esperienza di qualsiasi Scuola: il passaggio di testimone tra il fondatore ed i suoi eredi.

Nelle pagine del romanzo si alternano figure che hanno raccolto l’eredità di Jung, portando avanti le sue ricerche; nelle stanze della torre di Bollingen ecco apparire Jolande Jacobi, Marie-Luise Von Franz e una vecchia paziente di Jung, chiamata dal Maestro “Lady Morgana”, desideroso di incontrare un’ultima volta il suo analista.

Il romanzo segue quindi un doppio binario: da una parte le ultime settimane di vita di Jung e dall’altra le ricerche di una giovane scrittrice romana, Egle, appassionata della vita e delle opere dello psichiatra svizzero.

L’intreccio tra questi due racconti ci permette di entrare nella vita pulsante di un uomo, con tutte le sue contraddizioni, capace di imprimere un segno indelebile nella nostra cultura.

Come afferma Jung, nella sua biografia:
“un mio libro è sempre opera del destino. Quando si scrive si va incontro a qualcosa di imprevedibile”

Intrecciare biografia e teoria è l’unico modo per rendere giustizia ad un percorso pionieristico di ricerca, i cui effetti sono presenti nonostante gli oltre sessant’anni che ci separano dalla morte di Carl Gustav Jung (1961).

Il libro è ricco di molteplici aneddoti ed episodi reali che hanno costellato la suggestiva esperienza del circolo più vicino a Jung, tra ricerca della verità inconscia e passioni umane.

Articolo completo è disponibile sul sito.

Per approfondire:
-Sandra Petrignani – “Carissimo Dottor Jung”;
-Carl Gustav Jung – “Sogni, ricordi, riflessioni”;
-Thomas B. Kirsch – “Gli Junghiani. Una prospettiva storica e comparata”.

05/11/2025

Friedrich Nietzsche, attraverso la figura di Zarathustra, ci ha esortato a non accontentarci di ciò che siamo, ma a usare la nostra Volontà di Potenza per l'auto-superamento costante, verso l'Übermensch (Oltre-uomo).

​Il Consiglio Lampo ✨
​Non accontentarti di "sopravvivere"; usa i tuoi limiti per spingerti oltre.

​➡️ Azione: La Volontà di Potenza non è il desiderio di dominare gli altri, ma la forza interiore che spinge ogni cosa a crescere e a superare la forma precedente.
1)​Individua il Tuo Limite: Qual è l'abilità, la paura, o l'abitudine che ti sta bloccando oggi? Riconoscila come un ostacolo da superare, non come un tratto fisso.
2)​Sii il Ponte: Vediti come un ponte tra ciò che sei e ciò che potresti essere. Accetta la difficoltà e lo sforzo necessario per la crescita. Il valore della tua vita è nel tuo divenire, non nel tuo essere attuale.

​Il tuo scopo non è la felicità banale, ma la crescita ininterrotta e la creazione di un significato superiore.

✍🏼©️ I sentieri della filosofia

03/11/2025

🧠 *L’intelligenza artificiale è legge. Ora tocca a noi psicologi.*

Dal 10 ottobre è in vigore la Legge 132/2025 sull’intelligenza artificiale.
Una norma che cambia il modo in cui l’AI entra nel lavoro, nella sanità, nelle scuole — e nei nostri studi professionali.

La legge è chiara: *la tecnologia può supportare, ma non sostituire il pensiero critico* , la relazione e la responsabilità umana. Per noi psicologi significa trasparenza, consenso informato, tutela dei dati e consapevolezza dei limiti etici e deontologici dell’uso dell’AI.

Il nostro paziente deve essere sempre informato nel caso di utilizzo di intelligenza artificiale.
Quindi va indicato nel consenso informato.

Una trasformazione politica, culturale e professionale: eppure la sfida vera comincia ora.
Serve una governance chiara, che parta dal CNOP, capace di costruire regole, formazione e politiche condivise.
Perché la psicologia non può restare spettatrice di fronte a una rivoluzione che tocca l’essenza stessa della mente e della relazione.

👉 Leggi l’articolo completo di Luca Granata e Tommaso Ciulli sul blog di AltraPsicologia.

https://www.altrapsicologia.it/articoli/intelligenza-artificiale-legge-ora-tocca-a-noi-psicologi/

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