30/11/2025
GENITORI E PEDIATRI, VI CHIEDO UN AIUTO
Questo messaggio per me è inusuale. Perché chiedo a chi lo legge di impegnarsi a donare una copia del nostro libro “Esci da quella stanza” (Mondadori ed.) ad un amico/a in occasione del prossimo Natale. Perché lo faccio?
Perché il libro sta uscendo “dal radar” dell’attenzione. La scorsa settimana un mio albo illustrato scritto tre anni fa è stato acquistato tre volte di più di questo nuovo libro uscito tre mesi fa. Posso solo essere felice del grande successo ricevuto dai miei albi illustrati (e sarò sempre grato ad Ilaria Zanellato per il meraviglioso lavoro artistico che ad essi dedica). Ma il lavoro di pensiero, ricerca e scrittura che serve per scrivere un saggio come “Esci da quella stanza” è infinitamente più grande. Io e Barbara Tamborini ci abbiamo messo più di un anno a scriverlo. Abbiamo fatto ricerca e cesellato ogni singola parola delle sue 200 e più pagine. Al di fuori di Avvenire che gli ha dedicato un’anteprima, non c’è stato un quotidiano che ne ha parlato. Non c’è stato un grande “intellettuale” che ha voluto aprire un dibattito sui temi di questo volume, che sposta il dibattito su “minori e digitale” da un ambito prettamente educativo ad un ambito di sanità pubblica.
Sarebbe stato bello trovarmi su una pagina dell’inserto libri di un grande quotidiano, letto e commentato da chi oggi fa cultura. Ma non è successo. In realtà, non mi è capitato praticamente mai. Sono grato ad Enrico Galiano che ha dedicato al mio libro un reel due settimane dopo la sua uscita e lo ha reso “attenzionato” dal mondo educativo. Probabilmente senza Enrico, il libro sarebbe stato praticamente invisibile.
La forza dei nostri libri sta tutta nel passaparola dei lettori. Non ho mai chiesto a chi mi legge di scrivere recensioni per me sulle librerie online. ma forse, adesso vi vorrei dire: fatelo. E se verificate il mio scrivere sui social, presumo che vi sarete accorti che non trovate mai in un mio post il link che vi conduce all’acquisto del libro su questo o quel sito. Questo non significa che non sia importante che un libro venga attenzionato e acquistato. Non è una questione di incassi: è una questione di “circolazione delle idee”.
Io posso far circolare le cose di cui mi occupo solo attraverso ciò che scrivo. Mi leggete in un social, ma se volete approfondire vi chiedo di leggermi anche in un libro. Se volete e potete, a Natale donate “Esci da quella stanza” ad un genitore di cui siete amici.
A tutti gli haters che ogni volta che scrivo un post, si preoccupano di avvertire il mondo di quanto io scriva post con la sola intenzione di vendere libri, sappiate che in questo caso avete ragione: quindi stavolta non dovete avvertire nessuno perché l’ho già fatto io.
A tutti i colleghi che ritengono idiozie le cose che scrivo, posso dire che probabilmente avete ragione: questo libro forse non viene letto perché considerato pieno di idiozie e quindi non degno di attenzione e visibilità all’interno del dibattito culturale. Che però, a me sembra più attuale che mai se è vero che la Società Italiana di Pediatria settimana scorsa ha diffuso le linee guida sull'impatto del digitale nella vita dei minori che affermano a validano tutto ciò che abbiamo raccomandato mesi fa dentro al nostro libro. Per me- padre, medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva - sapere che ho scritto un libro completamente allineato con le indicazioni dei pediatri è tutto ciò che conta. Chiedo perciò ai colleghi pediatri di sostenere il lavoro culturale che faccio da anni, se per loro è cosa possibile.
Grazie a tutti se permetterete a “Esci da quella stanza” di non uscire dal radar dell’attenzione pubblica. Se volete e potete, aiutatemi a renderlo visibile. Grazie per avermi letto e se volete e potete, condividete questo post con altri genitori ed educatori.