01/11/2025
In questi due giorni abbiamo la possibilità di riflettere su un tema centrale della vita di tutti noi: la morte.
Siamo bravi se la neghiamo?
Se la nascondiamo o la trasformiamo in idiozie macabre? Se la facciamo diventare un gioco per “esorcizzare le paure” (dicono così gli “esperti”)?
“E’ un mercato e vende bene”. Vero, ma non mi piace.
Non trovo affatto “educativo” farla diventare un posto orribile pieno di mostri teste tagliate e fantasmi!
In questi due giorni invece il pensiero galoppa all’indietro e mi fa ba***re il cuore...
La morte ha un valore. C’è.
Prima o poi la incontreremo e prima o poi la incontreranno i nostri bambini.
I morti sono i nostri nonni, i nostri genitori, le persone che ci sono state care… I tanti che custodiamo in una parte profonda di noi, con tenerezza.
Sono la storia che portiamo nel cuore.
E i bambini? Dobbiamo tenerli lontani dal dolore della perdita?
La “scoperta” della morte per loro è un percorso lungo che prima o poi dovranno fare.
Non c'è fretta. I bambini possono cogliere il concetto della irreversibilità solo dopo i sette anni, ma per comprendere davvero che la morte è parte della normalità di una vita servono 9 anni circa.
La percepiscono più volte, sotto vari aspetti: ne sentono parlare da lontano, muore il criceto, il pesciolino, muore tantissime volte il personaggio del videogioco…
Pian piano delle domande prenderanno forma nelle loro testoline. Ma quando la incontrano davvero sono completamente indifesi davanti al dolore di una perdita perché non hanno gli strumenti per comprenderla e contestualizzarla.
E allora questo percorso lungo ha bisogno della una mano forte e calda di un genitore che sa accompagnare e rassicurare: per riempirlo di contenuti belli, positivi, rassicuranti.
Per questo ai bambini fa bene la serenità di una mamma e di un papà che insegnano a portare un fiore sulla tomba dei nonni.
Che aiutano a ricordare una persona cara che resta dentro al cuore per sempre.
Non diremo mai ai bambini che le persone che abbiamo amato, i nostri affetti più intimi e cari, siano trasformati in zombie o mostri in un aldilà di streghe e fantasmi spaventosi!
Mai. Nemmeno per gioco!
E non li cancelleremo perchè temiamo le emozioni dei ricordi.
Piuttosto trasformiamo questa festa in un momento delicato, fatto di riflessione e pace.
Una occasione per condividere album di foto, rivivere emozioni belle, vive dentro di noi e da custodire gelosamente.
Ricordare le carezze e i giochi insieme!
Buona festa a tutti!
Non è importante se religiosa o di qualsiasi altro credo o non credo.
E’ la festa di tutti i nostri cari. Della nostra umanità capace di non dimenticare!
Dr. Tommaso Montini
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