20/06/2022
Bellissima rilettura in chiave rogersiana❤️
Il Brutto Anatroccolo: l'importanza di un ambiente facilitante l'accettazione di sé.
Andresen, uno dei massimi esponenti della Fiaba d'Autore, trasse ispirazione, per ciò che riguarda la sua creazione fiabesca, dalla propria esistenza non certo facile.
Andersen, infatti, non nacque sotto una buona stella: figlio di una madre alcolista, cercò tutta la vita un riscatto sociale (Rodia et al., 2012); ricorse ciò che Abraham Maslow (1962) chiama bisogno di appartenenza e di stima.
E, in tal senso, il Brutto Anatroccolo può essere ben considerato il suo Alter Ego.
Non tutti amano il Brutto Anatroccolo in quanto considerato un inno al conformismo sociale: il brutto cucciolo che diventa un cigno, omologandosi, da qui, alla massa.
Il perdente che diventa il vincente, insomma.
Per quanto legittima suddetta visione, personalmente non sono d'accordo: quando scrissi “Paco, le Nuvole Borbottone e Altri Racconti” (Carubbi, 2018) scelsi proprio questa celeberrima fiaba per descrivere l'importanza dell'accettazione di sé, soprattutto dei quelle “parti di noi di cui ci vergognano e che rischiano di essere intercettate prima e distorte poi” (ivi; p. 37).
Ed è proprio un ambiente facilitante la crescita (Rogers, 1951) che permette il canto del cigno: non è sbagliato il Brutto Anatroccolo, ma l'ambiente che lo circonda. Il Brutto Anatroccolo, infatti, appartiene al regno dei cigni ma, non sapendolo, cerca di adattarsi a un mondo che non gli appartiene e che non lo riconosce.
Un ambiente ostile che dscrimina, che paragona senza tregua e che non permette la fioritura della sua soggettiva e particolare unicità: il cucciolo avrà il suo lieto fine proprio nel momento in cui, grazie ad un Altro empatico, accetterà la sua singolarità.
Quindi, ciò che vuole farci apprendere questa Fiaba, da un punto di vista rogersiano, è che, nonostante i rifiuti, gli ostacoli, le paure, il nostro Protagonista, nel momento in cui troverà il proprio ambiente sicuro, potrà fiorire: anatroccolo o cigno che sia.
Francesca Carubbi
Psicoterapeuta e Autrice.
Ph: Wilhelm Redersen