15/12/2025
IL CICLO DELLA SALUTE
(Di Patrizia Coffaro)
Mai nella storia abbiamo avuto accesso a così tante informazioni, integratori, esami di laboratorio e protocolli terapeutici. Eppure, mai come oggi ci troviamo con corpi stanchi, ormoni sballati, sistemi immunitari iperattivi o del tutto disorientati, intestini in rivolta e menti inquiete.
Ci si affanna alla ricerca del rimedio giusto, del protocollo più aggiornato, della molecola salvifica che possa riportarci equilibrio. E ci dimentichiamo, troppo spesso, che il nostro corpo non si è evoluto con le capsule, ma con il Sole, il buio naturale, il contatto diretto con la Terra e la presenza nei cicli biologici della natura.
Il nostro organismo si è evoluto nei millenni in risposta a segnali ambientali precisi e coerenti. E non si tratta solo di segnali biochimici (ormoni, nutrienti, neurotrasmettitori), ma di segnali elettrici, fotonici, vibrazionali ed elettromagnetici, provenienti dalla Terra, dal cielo, dalle stagioni e dal nostro stile di vita. Quando questi segnali mancano o vengono distorti, anche il sistema più sofisticato al mondo, il corpo umano, perde la bussola.
Vediamolo nel dettaglio.
1. La luce solare del mattino:
Hai mai notato come ti senti più centrata, energica e in sintonia con te stessa quando passi la mattina all’aria aperta, magari sorseggiando una tisana al sole o portando fuori il cane tra gli alberi? Non è un caso... é fisiologia.
La luce del mattino, in particolare quella blu e rossa del sole basso sull’orizzonte, è ciò che regola il nostro ritmo circadiano. Attraverso la retina, la luce raggiunge il nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo, il padrone degli orologi interni. Da lì parte una cascata di segnali che regola:
- Il rilascio di cortisolo (in modo fisiologico, non da stress),
- La soppressione temporanea della melatonina (che tornerà attiva la sera),
- La funzione tiroidea e mitocondriale,
- La sensibilità insulinica,
- E persino la motilità intestinale.
Saltare l’esposizione alla luce naturale del mattino e passare dal buio della camera al neon della cucina o allo schermo del telefono significa disorientare profondamente i tuoi ritmi interni. E allora non stupiamoci se dormiamo male, abbiamo fame fuori orario, ci sentiamo ansiosi o svuotati, abbiamo perso il nostro sole interiore.
2. Il grounding:
Il contatto fisico con la Terra (camminare scalzi sull’erba, sulla sabbia, sulla terra bagnata) permette lo scambio di elettroni liberi, carichi negativi che il nostro corpo assorbe e che neutralizzano i radicali liberi. È un’azione antiossidante reale, misurabile.
In più di uno studio, è stato dimostrato che il grounding riduce marcatori infiammatori sistemici, abbassa la viscosità del sangue (quindi riduce il rischio trombotico), regolarizza il ritmo cardiaco e migliora il sonno.
La Terra non è solo un supporto fisico è una fonte di ricarica bioenergetica. E il bello è che non devi fare nulla di complicato. Bastano 20-30 minuti al giorno di contatto diretto, magari mentre curi le piante, fai stretching nel parco o porti a spasso il tuo cane senza scarpe. Se non puoi farlo, esistono tappetini conduttivi, ma nulla è potente come la pelle sulla terra viva.
3. La natura aiuta a ridurre il sistema simpatico:
La scienza lo chiama effetto forest bathing. La medicina giapponese ne ha fatto una terapia riconosciuta...Shinrin-yoku, il bagno nella foresta.
Immersi nel verde, il nostro sistema nervoso autonomo si regola da solo. Il tono vagale aumenta, la pressione si abbassa, il cortisolo si riduce, l’HRV migliora. Questo perché la vista di elementi naturali, la respirazione del fitoncidi (molecole aromatiche prodotte dalle piante), e il ritmo del passo su un sentiero stabiliscono una coerenza ritmica nel corpo.
Ogni volta che scegli la natura al posto del supermercato, stai dando al tuo corpo un messaggio....sei al sicuro, puoi guarire. Non è suggestione è neurobiologia ambientale.
4. L’ambiente elettromagnetico:
Oggi siamo immersi in un brodo elettromagnetico artificiale: Wi-Fi, 5G, Bluetooth, luci LED, schermi sempre accesi. Nessuna di queste cose esisteva nel nostro ambiente evolutivo.
Il problema? Il corpo è un sistema bioelettrochimico. Il cuore, il cervello, i mitocondri, i nervi... tutto funziona attraverso segnali elettrici.
Quando l’ambiente elettromagnetico viene alterato, anche il segnale biologico interno viene distorto. Questo può portare a:
- Insonnia o sonno superficiale,
- Mal di testa,
- Stanchezza cronica,
- Ansia inspiegabile,
- Alterazioni del ritmo cardiaco.
Non sto dicendo che il Wi-Fi causa malattie in modo lineare (non vorrei che mi chiudessero la pagina), ma che può essere una goccia in un sistema già saturo. E se hai una patologia cronica, un sistema nervoso sensibile o stai cercando di guarire, ridurre l’esposizione agli EMF è una priorità concreta.
5. Il ciclo della salute:
Ecco il cuore del discorso. La biochimica è guidata dall’elettrofisiologia. Non è il contrario. Gli ormoni seguono il ritmo circadiano (detto anche orologio maestro), che a sua volta è settato dalla luce.
- Il sistema immunitario è regolato dal nervo vago e dalla coerenza elettromagnetica del cuore.
- I mitocondri producono energia in base al segnale redox e all’ambiente ossido-riduttivo cellulare, fortemente influenzato dagli elettroni liberi (come quelli assorbiti dal grounding).
- La produzione di melatonina, serotonina, GABA e dopamina dipende dal ciclo luce-buio.
E noi cosa facciamo? Spegniamo tutto questo con:
- Luce blu di notte,
- Rumori costanti,
- Campi elettromagnetici cronici,
- Aria condizionata e vita indoor.
Poi ci chiediamo perché non funzionano gli integratori.
6. La falsa idea che di più sia meglio:
È un altro mito da sfatare, che per guarire servano sempre più integratori, più analisi, più protocolli, più molecole. E invece spesso serve di meno. Meno stimoli artificiali, meno disconnessione, meno complessità chimica e più coerenza biologica.
Quando un corpo è messo nelle condizioni di sicurezza fisiologica e ambientale, sa guarire da solo. E lo fa con ordine, con intelligenza, con grazia. Il sistema nervoso si autoregola, il fegato riprende a drenare, il colon si riattiva, i mitocondri ritrovano il segnale.
Non accade in un giorno, ma accade.
7. E allora, da dove comincio?
Non servono grandi rivoluzioni. Servono gesti piccoli ma quotidiani, coerenti, incastonati nel tuo stile di vita. Ecco un esempio di routine mattutina rigenerativa:
🔸 Appena sveglia, esci all’aperto per almeno 15-20 minuti. Anche se è nuvolo, anche d’inverno.
🔸 Cammina a piedi nudi su terra o erba bagnata, se puoi. Altrimenti, siediti su una pietra, abbraccia un albero... connettiti.
🔸 Fai respiri profondi, possibilmente con coerenza respiratoria (5 secondi inspiro, 5 secondi espiro).
🔸 Bevi acqua tiepida con limone, per stimolare il sistema digestivo e la bile. Se il limone ti dà fastidio, anche solo acqua tiepida.
🔸 Stai lontana da telefoni e schermi per almeno 30 minuti dopo il risveglio.
🔸 Pratica gratitudine o preghiera, anche questo ha un impatto neurologico sul sistema limbico.
Inizia da qui... fallo per 21 giorni e osserva cosa cambia.
8. Quando il corpo non risponde?
Attenzione, se stai leggendo tutto questo e pensi...sì ma io già lo faccio e sto ancora male, voglio dirti una cosa importante, non è colpa tua. Il corpo è complesso, e certe ferite (fisiche o emotive) hanno radici profonde.
Ma quello che posso garantirti è che senza questi elementi fondamentali, nessun protocollo può essere completo. È come cercare di far crescere un fiore senza sole, senza acqua, senza terra.
9. E per finire...torna al tuo habitat
L’essere umano non è nato per vivere sotto luce LED, dentro case schermate dal sole, circondato da frequenze artificiali, mangiando cibo confezionato, parlando con sconosciuti via schermo e respirando aria filtrata da condizionatori.
Siamo esseri elettrici, biologici, spirituali, in costante dialogo con il nostro ambiente. Ogni volta che ripristini uno di questi segnali, luce naturale, contatto con la Terra, silenzio, natura, stai inviando un messaggio di guarigione profonda.
Quindi no, non è solo una passeggiata nel parco... È medicina ancestrale, é reset cellulare, é il fondamento biologico su cui ogni strategia terapeutica dovrebbe poggiarsi.
XO - Patrizia Coffaro