12/10/2025
NATASCHA LUSENTI: LA MERAVIGLIA DI STARE BENE DA SOLA
*Questa mattina mi sono svegliata e ho pensato che tra le cose migliori che ho fatto nella vita c’è l’aver imparato a stare bene da sola.
Viaggiare da sola.
Cucinare per me stessa.
Andare al cinema con un biglietto solo.
E mi sono accorta che alcune delle ore più serene degli ultimi anni le ho vissute così: seduta al tavolo di un ristorante, davanti a un piatto di spaghetti, di riso o di verdure. Da sola, ma non per questo sola davvero.
Mi piace guardare le persone ai tavoli vicini, immaginare le loro storie, leggere qualche pagina di un libro, fare progetti che forse non si realizzeranno mai ma che, nel momento in cui li immagino, mi fanno sorridere.*
*Mi piace prendere la metropolitana, osservare i volti stanchi o distratti, ascoltare brandelli di conversazioni che non mi appartengono ma che per un attimo mi fanno sentire parte di tutto.
Mi piace il treno, il suo ritmo costante, il ronzio delle vite degli altri che si intreccia al mio silenzio.
E, più di ogni altra cosa, mi piace tornare a casa, accendere una lampada, sentire i miei gatti che mi vengono incontro e ritrovare la nostra routine fatta di piccoli rituali condivisi.
E mi sono detta che nessuno ci insegna a stare da sole.
Nessuno ci dice che la solitudine non è una sconfitta, ma una forma di libertà.
Che saper stare con sé stesse è il primo passo per non perdersi dietro a chi non ci merita.
Avrei voluto che qualcuno me lo dicesse, anni fa. Ma forse dovevo arrivarci da sola.*
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C’è una dolcezza disarmante nelle parole di Natascha Lusenti, una calma che profuma di consapevolezza e maturità.
Il suo racconto non parla di isolamento, ma di presenza.
È la storia di una donna che ha imparato a riempire il silenzio con la vita, a godere del tempo senza fretta, a scoprire che la compagnia di sé stessi può essere un rifugio, non una condanna.
Viviamo in un mondo che ci educa alla dipendenza emotiva: devi trovare “l’altra metà”, devi essere “completa solo in due”.
Ma la verità è che la vera metà che cerchiamo non è fuori, è dentro di noi.
E quando la trovi, ti accorgi che la solitudine può essere un luogo abitato, un territorio fertile dove crescono pensieri, passioni e desideri autentici.
Il messaggio di Lusenti è una carezza gentile a tutte le donne — e agli uomini — che hanno paura del vuoto: non c’è niente di sbagliato nello stare bene da soli.
Non è un segno di egoismo, ma di equilibrio.
Perché solo chi sa stare con sé stesso può davvero scegliere, e non elemosinare, una compagnia.
E allora sì, bisognerebbe insegnarlo alle ragazze, fin da piccole: che la felicità non dipende da chi ti siede accanto, ma dalla pace che senti quando resti sola con te stessa.