21/10/2025
La testimonianza di Suor Sandhya alla veglia Missionaria Vicariale di ieri sera:
Cari fratelli e sorelle,
vengo da molto lontano, dallo Stato del Kerala, in India, una terra ricca di fede e tradizioni cristiane. Il Signore mi ha chiamata a lasciare la mia famiglia, la mia lingua, la mia cultura, per raggiungere l’Italia e servire i fratelli più fragili. Quando sono arrivata, tutto era nuovo e diverso. All’inizio mi sono sentita sola, ma proprio in quella solitudine ho sperimentato che Cristo era con me, vivo e presente, e mi diceva: “Non temere, io sono con te”. In quel momento ho capito che la missione non è prima di tutto fare qualcosa, ma portare qualcuno: portare Gesù.
Il mio servizio oggi è tra gli anziani in una RSA. Ogni giorno vedo volti segnati dalla sofferenza, dalla solitudine, dalla paura della morte. Molti non hanno più la famiglia accanto e si chiedono se la loro vita abbia ancora un senso. In quei momenti io non ho grandi parole, ma posso offrire un sorriso, una carezza, un ascolto sincero. Attraverso gesti semplici, io sento che Gesù mi rende strumento della sua tenerezza e della sua risurrezione.
Essere missionaria di speranza significa credere che anche quando il corpo si indebolisce, l’anima può rinascere. Ho visto occhi illuminarsi quando recitiamo insieme una preghiera, ho sentito anziani dire: “Sorella, oggi mi hai ridato pace”. Non è merito mio, è la gioia del Cristo Risorto che passa, è Lui che tocca i cuori. Io sono solo una piccola matita nelle sue mani.
In Italia ho scoperto che la missione non è solo per chi va in terre lontane. La missione è ogni giorno, nel luogo dove il Signore ci manda. Missionario è chi porta la speranza dove c’è tristezza, la luce dove c’è buio, la vita dove sembra regnare la morte. Il mondo di oggi ha tanta sete di speranza, non di parole vuote, ma della presenza viva di Gesù che risorge nelle nostre ferite.
Oggi voglio dire a tutti voi: non abbiate paura di essere missionari. Non bisogna fare cose straordinarie: basta amare. Quando il nostro cuore appartiene a Cristo, ogni gesto, ogni incontro, diventa annuncio del Vangelo. Io ho lasciato la mia terra, ma ho ricevuto cento volte tanto in affetto, in relazioni, in grazia. Ho visto che il Signore non si lascia vincere in generosità.
Ringrazio questa Chiesa che mi ha accolto e che con me continua a camminare sulle strade della missione. Insieme possiamo essere Missionari di Speranza, portatori di quella gioia che niente e nessuno può togliere, perché viene dal cuore del Risorto.
Cristo è vivo, e cammina in mezzo a noi. Questa è la nostra speranza, questa è la nostra missione.
Amen.