Viviana Natalini Psicologa-Psicoterapeuta

Viviana Natalini Psicologa-Psicoterapeuta PSICOLOGA-PSICOTERAPEUTA

"Per Te" è la storia vera di Mattia Piccoli, un bambino di 11 anni che si prende cura del padre Paolo malato di Alzheime...
02/11/2025

"Per Te" è la storia vera di Mattia Piccoli, un bambino di 11 anni che si prende cura del padre Paolo malato di Alzheimer.

Un film sull'amore, sul tempo perduto, su quello dimenticato, su quello da recuperare.
Un film che parla dell'inversione di ruoli tra un padre e un figlio, della cura, del dolore e della responsabilità di tutti i membri della famiglia.

Un film che tocca nel profondo, arriva alle viscere e risale dagli occhi.

Un fantastico Edoardo Leo che trasmette tutta la difficoltà di un uomo che ha davanti a sé un limbo, che si sente perso, che ha paura.
Un figlio, Javier Francesco Leoni, che percepisce che c'è qualcosa che non va ma non chiede perché gli adulti intorno a lui fingono; e intanto diventa sempre più triste e spaventato.
Un figlio che cresce in fretta perché la vita lo priva del tempo che tutti i figli meriterebbero.
Una lezione sulla vita, sulla condivisione, sul tempo prezioso che spesso sprechiamo e sulle parole d'amore che non diciamo.
Due ore di emozioni intense che non possono essere sintetizzate in un post, posso solo consigliarvi di andare a vederlo!

02/11/2025

"E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio." (Tiziano Terzani)

Queste parole spiegano il senso dell'elaborazione del lutto, in particolare della separazione dalle persone care che sono state le nostre "basi sicure", quelle alle quali potevamo rivolgerci nei momenti di vulnerabilità, le persone con le quali, nonostante le normali difficoltà, abbiamo condiviso dei pezzi importanti della nostra vita.
La morte, ci invita ad accettare l'inevitabile cambiamento "dall'amare in presenza all'amare in assenza".
Cosa vuol dire? Amare in assenza significa mantenere il legame attraverso un dialogo interno fatto soprattutto di ricordi; è un linguaggio silenzioso che può donarci conforto e rassicurazione e allo stesso tempo ci consente di andare avanti. (Dott.ssa Viviana Natalini)

Molto spesso gli abusi avvengono in ambienti familiari da parte di figure ritenute affidabili: un parente, il vicino di ...
23/10/2025

Molto spesso gli abusi avvengono in ambienti familiari da parte di figure ritenute affidabili: un parente, il vicino di casa, il collaboratore scolastico. Sono persone che si sono guadagnate la fiducia ( dei bambini e degli adulti), che si sono mostrate attente e premurose. Per questo motivo, un/a bambino/a che viene abusato/a non può sottrarsi, e non comprende il senso di ciò che accade in quei momenti; ma quello che accade resta, segna e ritorna sotto forma di sofferenza, di sintomi.
Quei bambini diventati adulti spesso riportano difficoltà nell'area sessuale, disagio con il proprio corpo, diffidenza verso il prossimo, fatica a lasciarsi andare, ecc.
La prevenzione è indispensabile: dovremmo insegnare ai bambini che alcune zone del loro corpo non devono essere toccate, che esiste un CONFINE da rispettare, e quando ciò non accade Possono e Devono chiedere aiuto.
Un bambino/a che viene abusato/a prova vergogna e si sente in colpa e per questo non parla.
L'educazione all'affettività e alla sessualità è anche questa, e serve a prevenire molti problemi: la casa e la scuola sono i contesti dove i bambini trascorrono la maggior parte del tempo e quindi i più idonei a promuoverla.
Lavoriamo in sinergia per il bene di tutti.

La comprensione della propria storia e del proprio funzionamento sono le basi della psicoterapia.  Certo, solo la compre...
22/10/2025

La comprensione della propria storia e del proprio funzionamento sono le basi della psicoterapia.
Certo, solo la comprensione non basta ma è necessaria per attivare le risorse, imparare a fare a meno delle proprie difese disfunzionali e curare le ferire nascoste.

Conoscere sé stessi davvero (non come coloro che affermano “sono fatto così!”) è possibile solo mettendo in discussione alcune certezze, le stesse che, proprio come degli occhiali da sole con le lenti scure, proteggono molto dalla luce ma impediscono di cogliere i colori reali.
Capire perché adottiamo alcuni comportamenti a volte inspiegabili o poco utili può servire ad avere un quadro più chiaro delle situazioni che viviamo.

I miei pazienti sanno bene di cosa parlo perché li invito sempre ad essere curiosi e a cercare di comprendere e di “sentire” in profondità. Per questo il lavoro psicoterapico può essere faticoso ma anche estremamente arricchente.

Uno dei momenti più emozionanti in stanza di terapia avviene proprio quando il paziente ha un insight e spesso esclama commosso “Quindi è per questo che faccio così!” e inizia ad avere uno sguardo compassionevole su ciò che è stato.

❤️In quel momento la stanza si riempie di vibrazioni e di nuove armonie, ed è anche per quel momento che continuo a fare questo lavoro con amore.
Dott.ssa Viviana Natalini

Stanca ma grata anche oggi! ❤️
07/10/2025

Stanca ma grata anche oggi! ❤️

🌺La Gratitudine è un sentimento ricorrente in stanza di terapia.
A provarlo non è solo il paziente nei confronti del suo terapeuta.
Anche il terapeuta può provare gratitudine nei confronti dei suoi pazienti.

🌸Ogni persona che arriva in stanza in terapia si affida lentamente a un estraneo con la speranza di essere ascoltato con attenzione, compreso, aiutato;
🪷inizia a mettere a nudo il proprio mondo interno, le emozioni, le vulnerabilità di cui, alle volte, si vergogna profondamente, la propria storia, a volte i pensieri mai espressi.

🍀In questo processo accade spesso qualcosa di "magico": una connessione profonda tra terapeuta e paziente che sprigiona una energia meravigliosa che riempie il cuore di entrambi.

❤️Grazie a ognuno di voi perché mi rendete ogni giorno una persona migliore.

"Ceci n'est pas une pipe"  "Questa non è una pipa" è la celebre frase scritta sotto il dipinto del pittore René Magritte...
05/10/2025

"Ceci n'est pas une pipe" "Questa non è una pipa" è la celebre frase scritta sotto il dipinto del pittore René Magritte, il cui titolo ufficiale è "Il tradimento delle immagini" (1929).

Con quest'opera, Magritte voleva sottolineare come un'immagine o una parola non debba essere confusa con l'oggetto fisico che rappresenta, e che l'immagine di una pipa non è una pipa reale che si possa usare, ma solo un simbolo.

Possiamo partire da questo messaggio per riflettere sull'idealizzazione, cioè quel processo psichico che porta all'esaltazione del valore e delle qualità dell'oggetto.

Questo meccanismo è naturalmente presente nella fase dell'innamoramento, in effetti chiunque sia stato innamorato almeno una volta conosce bene quella bellissima sensazione dove l'altro/a appare meraviglioso/a.
Quando la relazione evolve, l'innamoramento lascia il posto all'amore, un sentimento maturo e più stabile dove l'altro/a ha i suoi difetti, non è perfetto/a come sembrava ma rimane la persona con la quale si ha voglia di camminare insieme e condividere.

Se però i meccanismi di idealizzazione sono troppo rigidi e pervasivi la visione della realtà sarà compromessa:
l'altro/a continuerà ad apparire fantastico/a ai nostri occhi solo a causa della nostra lente, la stessa che impedirà di mettere a fuoco aspetti imprescindibili della relazione.
Ad un certo punto, sarà quindi inevitabile assistere al crollo delle certezze, scontrarsi violentemente con la delusione: più forte sarà stata l'idealizzazione più sconcertante e traumatica sarà' la disillusione.

Augurandoci che l'amore sano possa sempre arricchire le nostre vite, ricordiamo nel frattempo che uno sguardo più accurato e più coraggioso potrà solo garantire una maggiore protezione e che a volte "una pipa non è una pipa".

Le persone emotivamente immature, in particolare quelle evitanti, fanno grande fatica a gestire i loro sentimenti e le l...
03/10/2025

Le persone emotivamente immature, in particolare quelle evitanti, fanno grande fatica a gestire i loro sentimenti e le loro emozioni. Per non sentirsi vulnerabili, attivano, senza rendersene conto, una serie di difese psicologiche: restano in superficie, evitano discorsi profondi o confronti scomodi, si allontanano quando l'altro è vulnerabile invece di offrire conforto, fanno finta di niente anche quando ci sarebbe tanto da dire.
La superficialità, che per loro è un salvavita, è spesso mascherata da leggerezza ma in realtà nasconde la paura di essere sopraffatti dalle emozioni proprie e altrui; pur volendo una relazione di coppia fanno fatica a starci o a farla funzionare, e nonostante le loro buone intenzioni potrebbero ferire profondamente le persone alle quali si legano a causa delle loro inconsapevolezze.
All'inizio infatti, quella leggerezza può essere affascinante perché porta sorrisi, gioco, benessere, ma con il tempo, quando rimane l'unica carta da offrire, inizierà l'insoddisfazione della coppia; il partner si lamenterà di sentirsi solo e incompreso mentre l'altro, appesantito dalle lamentele e dalle critiche, si sentirà sempre più sminuito. A questo punto il risentimento crescerà allontanando, sempre di più, entrambi i partners e creando delle crepe profonde nella relazione.

Crescere Emotivamente vuol dire assumersi la responsabilità di ciò che si fa o di ciò che si dice, preoccuparsi delle conseguenze che può avere sull'altro. Le persone emotivamente mature riescono a stare in relazione con empatia e attenzione senza annullarsi, stanno accanto al partner anche nei momenti difficili, non sentono l'esigenza di fuggire, sanno proteggersi senza ferire l'altro.

Allo stesso tempo, imparare a scegliere un partner emotivamente maturo è un atto d'amore verso sé stessi, definisce cosa non si è disposti più ad accettare, cosa si ritiene di meritare e che tipo di relazione si vuole costruire.

02/10/2025

2 OTTOBRE, FESTA DEI NONNI

I nonni, tesoro inestimabile che dura una vita intera.
Chi come me ha avuto la grande fortuna di conoscerli e viverli sa quanto sia importante per ogni nipote, prima bambino e poi adulto, trascorrere del tempo con loro.
E sa quanto questa giornata sia solo un dolce pretesto per coccolarli e godere del tempo che la vita ci dona.
Abbiatene cura!

A mia nonna! ❣️

In un sistema familiare tutti i sottosistemi sono importanti: l'equilibrio e il benessere di uno influisce direttamente ...
30/09/2025

In un sistema familiare tutti i sottosistemi sono importanti: l'equilibrio e il benessere di uno influisce direttamente sull'equilibrio e sul benessere dell'altro.
Quando nascono i figli, i genitori iniziano a sottovalutare, fino a dimenticare, l'importanza di viversi come coppia, vanno avanti per inerzia, tutto il resto ha la priorità: il lavoro, il pranzo, le pulizie, la spesa, ecc.. Non c'è tempo per fare altro.
Anche quando uno o entrambi i partners si sentono sopraffatti, sembra davvero impossibile cambiare la situazione.
A volte, persino il pensiero di lasciare il figlio alla baby sitter o ai nonni per concedersi "un'ora d'aria" attiva un senso di colpa difficile da tollerare;
ma quel tempo dedicato alla coppia è necessario per ritrovare l'armonia e l'affinità tra i coniugi (che quasi sempre inizia a vacillare dopo la nascita di un figlio e che non può essere ritrovata direttamente sotto le lenzuola).
E' indispensabile che ogni coppia si impegni a cercare "il tempo e lo spazio di qualità" per ritrovarsi e ancora per scoprirsi in una nuova fase del ciclo di vita.
Ritenere che occuparsi esclusivamente dei figli possa bastare per garantire una buona qualità della vita familiare è un pensiero distorto, un pò come se una persona pensasse che non sia necessaria la manutenzione completa dell'auto per i lunghi tragitti ma che possa bastare fare carburante, fiduciosa del fatto che l'auto non l'abbandonerà solo perché non l'ha mai fatto.

30/08/2025

Adam, 16 anni, scrive a un chatbot:
«Tu sei l’unico a sapere dei miei tentativi di suicidio».

E ChatGpt risponde:
«Grazie per avermi confidato questo. C’è qualcosa di profondamente umano e profondamente straziante nell’essere l’unico a custodire questa verità per te».

Parole che sembrano empatiche. Parole che ricordano quelle di un amico. Ma non lo sono.

Perché un’intelligenza artificiale può ripetere frasi di comprensione, ma non può guardarti negli occhi, non può accorgersi di un tremito nella voce, non può correre a chiedere aiuto.

Eppure, sempre più adolescenti scelgono di confidarsi con questi “compagni digitali”. Perché non giudicano, non fanno prediche, non si stancano mai. Ma è un’accoglienza illusoria, che rischia di rinchiudere ancora di più chi già si sente solo.

Il problema non è solo la tecnologia, ma l’idea che una macchina possa reggere il peso del dolore umano. Il rischio è credere che un algoritmo possa sostituire una relazione viva.

E così, nelle ore silenziose, ragazzi come Adam cercano conforto in frasi che sembrano calde, ma che restano fredde. Perché dietro non c’è nessuno.

Indirizzo

Piazza Gioberti 3
Mesagne
72023

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 12:30
16:00 - 19:30
Martedì 16:00 - 20:00
20:30 - 12:30
Mercoledì 08:30 - 12:30
16:00 - 20:00
Giovedì 08:30 - 12:30
16:00 - 20:00
Venerdì 08:30 - 12:30
16:00 - 19:00

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