Flai Cgil Messina

Flai Cgil Messina La FLAI CGIL organizza i lavoratori agricoli, i lavoratori dell'industria di trasformazione alimentare e della pesca.

25/11/2025
18/11/2025

🟥 Fai-Flai-Uila Sicilia: “Significativo impegno del presidente Schifani sull’aumento delle giornate ai lavoratori forestali”

Palermo, 17 nov- “E’ significativo che il presidente della Regione, Renato Schifani, riconosca l'importanza dei lavoratori forestali per la protezione dell'ambiente e assuma l’impegno a un aumento delle giornate di garanzia per gli operai stagionali dell'Antincendio e dell'Azienda nella prossima Finanziaria regionale”
Lo affermano i segretari generali di Fai-Flai-Uila Sicilia Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino, che aggiungono: “Aspettando l’esame e l’approvazione dell'emendamento all'Ars, siamo fiduciosi nell’esito positivo di questa lunga e difficile vertenza che abbiamo avviato come primo passo verso la riforma di settore e su cui abbiamo riscontrato ancora in queste settimane la piena adesione di esponenti della maggioranza e dell’opposizione oltre che degli assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente”.

11/11/2025

Messina, 11 novembre 2025 – Apprezzamento viene espresso dalla Cgil e dalla Flai di Messina per l’attività di contrasto al caporalato ed al lavoro nero messa in campo dalle forze dell’ordine, a seguito delle notizie riguardanti l’operazione scaturita da un’articolata indagine condotta dai...

07/11/2025

🟥 Il 12 dicembre non solo sciopero nazionale per cambiare la legge di Bilancio, ma anche sciopero regionale per cambiare la Sicilia
📍Lettera aperta della Cgil regionale con un appello alla mobilitazione popolare per rigenerare sul piano etico e morale le istituzioni regionali e al contempo definire un nuovo modello di sviluppo economico e sociale. Ecco la lettera aperta:


🔴 Il 12 dicembre anche la Sicilia sciopererà per “cambiare una Legge di Bilancio ingiusta”, che non dà risposte su salari, sanità pubblica, fisco, pensioni, precarietà, istruzione pubblica, politiche industriali e del terziario, che taglia al Mezzogiorno 7,1 miliardi ( 4,7 mld al Pnrr e 2,4 Mld al Fsc). Sui temi, cioè che la Cgil pone da tempo.

L’occasione è buona per fare sentire anche al governo regionale la netta contrarietà alla sua azione politica e rivendicare un cambiamento profondo, perché si apra in Sicilia una stagione nuova nella quale siano in primo piano gli interessi dei siciliani e le prospettive di sviluppo della nostra terra.
Oggi non è così, a prevalere sono gli interessi di partito, del ceto politico in un sistema che si può definire politico-clientelare che lascia ampi spazi a corruzione e illegalità.

Si tratta dunque di uno sciopero che ha il doppio carattere di sciopero nazionale e regionale, per obiettivi che richiedono una grande mobilitazione popolare.

In Sicilia salari e pensioni sono bassi, ci sono tanta disoccupazione, e precarietà a partire da giovani e donne, il sistema sanitario è allo sfascio e preda delle scorribande della politica, l’apparato industriale è sempre più fragile. In questo contesto il governo nazionale non trova di meglio da fare che sottrarre fondi. Mentre, come ha rilevato la Svimez, in vigenza dell’autonomia differenziata, con questa manovra si “cristallizzano i divari sociali”, perché al Sud non vengono assegnate le risorse aggiuntive necessarie a garantire il raggiungimento dei Livelli essenziali delle prestazioni fissati.

Il governo regionale da un lato mostra piena subalternità al governo nazionale e tace anche quando le scelte danneggiano la Sicilia, , dall’altro propone una Finanziaria da 1 miliardo e 200 milioni con i vizi e difetti di sempre: non affronta le criticità, parcellizza la spesa in modo da rispondere alle clientele. Continuando così ad alimentare un sistema di corruttela, di commistione tra ceto politico , amministrativo e portatori di interessi leciti o meno, piegando la spesa pubblica a interessi altri rispetto a quelli della collettività e sconfinando nell’illegalità.
E’ credibile ipotizzare che l’attuale coalizione di governo possa intestarsi quel cambiamento di cui la Sicilia ha assolutamente bisogno? Riteniamo di no. Chi è oggi al governo e ha garantito e alimentato la sopravvivenza del sistema attuale non ha le carte in regola per rappresentare gli interessi della collettività e per interpretarne i bisogni e l’esigenza di cambiamento.

La Cgil dice basta: occorre che i fondi pubblici non vadano più a foraggiare un sistema del consenso malato, che guarda a interessi particolari, che lascia spazi alla mafia e punta a perpetuare la sopravvivenza di un ceto politico che pensa solo a sé e a confermare le proprie posizione di potere. .
E’ tempo di cambiare se si vuole dare un futuro alla nostra terra e ai nostri giovani, che non possono essere costretti a emigrare per trovare migliori opportunità di istruzione e di lavoro. Occorre rigenerare sul piano etico e morale le istituzioni regionali e al contempo definire un nuovo modello di sviluppo economico e sociale: questa la sfida.

Per questo facciamo appello alle forze sane e democratiche della Sicilia, alle associazioni con cui abbiamo già condiviso importanti percorsi, all’associazionismo giovanile che sta facendo sentire sempre più forte la voce di ragazze e ragazzi siciliani che vogliono immaginare un futuro nella propria terra, a mobilitarsi affinchè dalla Sicilia parta un segnale forte rivolto al governo nazionale e al governo regionale. Un segnale che deve ve**re con una forte adesione popolare alla mobilitazione che faccia intendere alle istituzioni che ci sono un Paese e una Sicilia che vogliono altro. Si tratta di scommettere su noi stessi e su ciò a cui aspiriamo: un Paese più giusto, che dia risposte concrete a lavoratrici, lavoratori, pensionati, donne, giovani, una Sicilia diversa nella quale siano avviati percorsi reali di crescita economica e sociale, nella piena legalità e dando a tutte e tutti opportunità.
Nel percorso che ci porterà al 12 dicembre costruiamo tutti insieme un momento di analisi, elaborazione e proposta che sorregga la mobilitazione per rigenerare la Sicilia.

23/10/2025

🟥 Sfruttamento lavorativo in agricoltura, Cgil Messina sul Protocollo attuativo sottoscritto oggi in Prefettura

22 ottobre 2025 – “Uno strumento importante nella lotta allo sfruttamento e al caporalato in agricoltura, un protocollo operativo a tutela di lavoratori e lavoratrici, della dignità delle persone e del lavoro”, così il segretario generale della Cgil Messina, Pietro Patti, sul documento firmato questa mattina in Prefettura nell’ambito delle “Linee guida nazionali in materia di identificazione, protezione e assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura” già adottate dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
La Cgil Messina fa presente come il protocollo attuativo di oggi sia un’iniziativa rilevante per il territorio provinciale, per il rafforzamento di tutte le attività di emersione e delle misure di protezione nel settore agricolo dove sono impiegati lavoratori stranieri e come la collaborazione tra i livelli istituzionali e sociali sia determinante nell’obiettivo di salvaguardare lavoro e legalità. “Il protocollo – aggiunge il segretario della Cgil – attraverso la rete capillare e l’ulteriore impegno sancito può rappresentare molto per il sostegno e l’assistenza a lavoratori e lavoratrici, unitamente alla promozione di tutte le azioni per la sensibilizzazione, la prevenzione e il contrasto al fenomeno dello sfruttamento lavorativo”.

Indirizzo

Via Peculio Frumentario N°6
Messina
98122

Telefono

090 674128

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