31/10/2025
LE CELLULE IN STALLO ENERGETICO
(Di Patrizia Coffaro)
Quando parliamo di invecchiamento, la maggior parte delle persone pensa alle rughe, ai capelli bianchi o al metabolismo che rallenta. Ma l’invecchiamento vero, quello che si gioca dentro le cellule, è un processo molto più silenzioso e complesso.
Ci sono cellule che smettono di fare il loro lavoro ma non muoiono come dovrebbero. Restano lì, in una sorta di limbo biologico. Non producono più energia, non si dividono, ma continuano a occupare spazio e a mandare segnali infiammatori nel tessuto circostante.
In biologia si chiamano cellule senescenti, ma io preferisco chiamarle cellule in stallo energetico, perché descrive meglio quello che accade... è come se avessero spento il motore ma lasciato le luci accese.
Il corpo, quando è giovane e reattivo, riesce a smaltirle. Le riconosce come cellule finite e le elimina con l’autofagia o con il sistema immunitario. Ma con il tempo, o sotto stress cronico, questa capacità di pulizia si riduce. E allora cominciano ad accumularsi, soprattutto nei tessuti più esposti all’infiammazione... pelle, articolazioni, fegato, cervello, intestino.
Il problema è che queste cellule non sono passive. Producono continuamente citochine e molecole infiammatorie che alterano la comunicazione tra le cellule sane. È come se diffondessero un linguaggio di allarme permanente. Questo stato si chiama SASP, ed è uno dei motori dell’infiammazione cronica di basso grado che accelera l’invecchiamento.
Nel tempo, questa condizione altera il microambiente dei tessuti. I fibroblasti producono meno collagene, la pelle perde tono, i muscoli si riparano con più lentezza, i vasi diventano più rigidi, i neuroni più vulnerabili allo stress ossidativo. E non è un discorso estetico, è una questione funzionale... le cellule in stallo energetico sottraggono risorse e bloccano i processi di rigenerazione.
Tutto ciò che nel corpo è stagnante, prima o poi si infiamma. Ed è esattamente quello che succede a livello cellulare.
Il meccanismo alla base è abbastanza semplice. Ogni cellula ha un numero limitato di cicli di divisione, e ogni volta che si divide perde una piccola parte dei suoi telomeri, cioè le estremità dei cromosomi che proteggono il DNA. Quando i telomeri diventano troppo corti, la cellula smette di replicarsi: entra in senescenza. Ma questo non è l’unico motivo. Ci arrivano anche stress ossidativo, tossine ambientali, infezioni croniche, infiammazione, squilibri ormonali, glicemia instabile, carenza di sonno, alimentazione pro-infiammatoria. Tutto ciò che danneggia il DNA o i mitocondri può spingere la cellula in questo stato di blocco.
Il problema è che non tutte vengono riconosciute e rimosse. E quando restano troppo a lungo, iniziano a influenzare le cellule vicine, quasi contagiandole con lo stesso stato di malfunzionamento. Il risultato è un effetto domino che rallenta la rigenerazione dei tessuti e mantiene viva l’infiammazione.
Non c’è un test che ti dica con certezza se hai accumulato cellule in stallo energetico. Ma il corpo parla, e i segnali sono abbastanza riconoscibil... fatica cronica, recupero lento, dolori articolari che vanno e vengono, pelle che perde elasticità, difficoltà a guarire dopo un’infiammazione o una ferita, mente più annebbiata, calo di concentrazione, sbalzi di energia durante la giornata.
Sono tutti segnali di rallentamento cellulare. E non derivano solo dall’età, ma da come viviamo, cosa mangiamo, quanto dormiamo, e soprattutto da quanto stress metabolico accumuliamo ogni giorno.
Il primo passo è favorire la pulizia interna. Il corpo ha meccanismi straordinari per eliminare ciò che non serve più, ma ha bisogno delle condizioni giuste per farlo. Uno di questi meccanismi è l’autofagia, un sistema di riciclaggio cellulare che smonta le parti danneggiate e le riutilizza per costruire materiale nuovo.
L’autofagia si attiva soprattutto durante i periodi di digiuno o quando l’insulina è bassa. Ecco perché il digiuno intermittente, fatto con criterio, funziona così bene per migliorare energia e rigenerazione. Non è una moda, è un modo per riattivare un processo biologico dimenticato.
Anche l’attività fisica gioca un ruolo enorme. Non serve esagerare, ma serve costanza. Il movimento regolare stimola l’autofagia, migliora la sensibilità insulinica e ossigena i tessuti. Una camminata veloce, esercizi di forza leggeri, stretching profondo... tutto quello che fa muovere il sangue aiuta anche le cellule a liberarsi dei loro scarti.
Il sonno profondo è un altro pilastro. Durante la notte il corpo ripulisce, riorganizza, ristruttura. Se dormi poco o male, l’accumulo di cellule in stallo aumenta. Ecco perché le persone croniche insonni spesso mostrano segni di invecchiamento precoce.
Qui dobbiamo essere chiari. Nessuna dieta elimina le cellule in stallo, ma un’alimentazione antinfiammatoria può ridurne la formazione e migliorare i meccanismi di pulizia. Tutto ciò che riduce glicemia, insulina e stress ossidativo è un alleato.
Verdure colorate, spezie come curcuma e zenzero, frutti rossi, omega-3, antiossidanti naturali come la quercetina o il resveratrolo, sono tutte molecole che agiscono da senolitici naturali, cioè aiutano il corpo a eliminare le cellule disfunzionali.
Allo stesso tempo, ridurre zuccheri, farine raffinate, oli industriali e alcol è fondamentale. Ogni picco di glicemia e infiammazione accelera la senescenza cellulare. E non dimentichiamo l’idratazione, l’acqua è il principale veicolo di detossificazione. Bere acqua pulita, viva, strutturata fa una differenza reale nel modo in cui i tessuti si rigenerano.
Ripulire il terreno significa anche ridurre il carico tossico. Le cellule entrano in stallo più facilmente in un ambiente saturo di tossine. E per tossine non intendo solo quelle ambientali, parlo anche di accumuli intestinali, sovraccarico epatico, stagnazione linfatica.
Un fegato lento o un intestino infiammato creano esattamente le condizioni ideali perché il corpo non riesca più a eliminare ciò che è vecchio.
Aiutare gli orgami emuntori a lavorare meglio è uno dei modi più efficaci per prevenire l’invecchiamento cellulare. Tisane depurative, cicli di drenaggio, saune, bagni di sale, movimento linfatico dolce, tutto ciò che riattiva la circolazione interna sostiene anche la pulizia a livello cellulare.
Non possiamo ignorarlo. Le cellule rispondono ai segnali biochimici ma anche a quelli nervosi ed emotivi. Quando viviamo in uno stato di allarme costante, con livelli elevati di cortisolo e adrenalina, il corpo entra in modalità sopravvivenza. In questa condizione, la rigenerazione non è prioritaria, il corpo si difende, non si rinnova.
Ecco perché lo stress cronico accelera l’invecchiamento cellulare più di qualunque altra cosa. Respirazione profonda, meditazione, contatto con la natura, ritmi regolari: sono pratiche che non servono solo per la mente, ma cambiano letteralmente la biochimica cellulare.
Quando il sistema nervoso si calma, il corpo riattiva i processi di riparazione. E questo vale tanto per le cellule quanto per i tessuti.
La medicina moderna tende a vedere tutto in termini di distruggere o eliminare. Ma il corpo non funziona così. Non si tratta di combattere le cellule in stallo, ma di ripristinare il flusso vitale che permette di sostituirle con cellule nuove e sane.
Ogni volta che miglioriamo l’ossigenazione, riduciamo l’infiammazione e favoriamo la pulizia interna, stiamo già ringiovanendo il sistema. È un processo lento, ma reale.
L’obiettivo non è tornare indietro nel tempo, ma far sì che le cellule che restano attive possano esprimere tutto il loro potenziale. Un corpo che si rigenera non è un corpo giovane, è un corpo coerente, in equilibrio con se stesso.
Le cellule in stallo energetico ci insegnano una cosa importante, non si può accumulare all’infinito senza mai lasciare andare. Che si tratti di tossine, pensieri, emozioni o abitudini, tutto ciò che resta stagnante nel corpo diventa infiammazione. Il compito non è eliminare, ma liberare spazio.
La rigenerazione comincia quando il corpo torna a fidarsi, quando sente sicurezza, nutrimento e ritmo. E a quel punto, fa da solo quello che sa fare meglio, pulire, rinnovare, ricreare vita.
XO - Patrizia Coffaro