La nostra Costituzione ''tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività'' (art. 32) e riconosce la tutela della stessa quale materia di legislazione concorrente tra Stato e Regioni (art. 117). La Regione Lombardia, attraverso gli articoli 21, 34, 36, 50 e 60 dello Statuto Regionale e gli articoli 44, 49 e 81 del Regolamento Generale della Regione Lombardia, disciplina la possibilità dei cittadini di proporre atti o modifiche legislative attraverso lo strumento di democrazia diretta della legge di iniziativa popolare. Attraverso tale strumento, Noi cittadini Lombardi chiediamo che il Consiglio regionale provveda a integrare la legge regionale 30 dicembre 2009 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) in modo da rendere i principi attivi della Cannabis usufruibili per la cura dei sintomi e delle numerose malattie riconosciuti trattabili con gli stessi. Il decreto del Ministero della salute 18 aprile 2007 (Aggiornamento e completamento delle tabelle contenenti l'indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope e relative composizioni medicinali, di cui al D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni ed integrazioni, recante il testo unico delle leggi in materia di disciplina delle sostanze stupefacenti e sostanze psicotrope e di prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza), ha riconosciuto a questi principi attivi cannabinoidi valore farmacologico, ma manca in Lombardia, al momento, una legislazione regionale specifica che già è diventata strumento sempre più diffuso in altre regioni italiane (Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria, Umbria, Marche, Friuli Venezia Giulia e Sicilia). Le proprietà terapeutiche della cannabis, sempre più frequentemente oggetto di numerosi studi scientifici, dimostrano effetti positivi, sia nell’ambito delle terapie del dolore in pazienti oncologici che in patologie più specifiche. L’uso di farmaci cannabinoidi e di preparazioni galeniche a base di cannabis si è infatti dimostrato efficace nel trattamento di molteplici patologie , come glaucoma, epilessia, molte patologie neurologiche, alcune patologie psichiatriche, stress post-traumatico, emicrania, depressione, traumi cerebrali / Ictus, malattie infiammatorie croniche intestinali quali morbo di Crohn e colite ulcerosa, astenia, anoressia, sindrome bipolare e sindrome di Tourette, spasticità muscolare, prurito irrefrenabile, artrite reumatoide e altre malattie infiammatorie / autoimmuni croniche, asma bronchiale, malattie neurodegenerative quali morbo di Alzheimer, còrea di Huntington e morbo di Parkinson, patologie cardiovascolari, sindromi da astinenza nelle dipendenze da sostanze e Sindrome di Immunodeficienza Acquisita (Aids). Nonostante tutte queste evidenze scientifiche che dimostrano l’efficacia di tali cure, l’accesso ai farmaci cannabidoidi non è facile per i pazienti che desiderino scegliere tale terapia. I problemi del costo dei farmaci, ancora importati dall’Olanda in attesa che lo stabilimento farmaceutico militare di Firenze dia il via alla produzione industriale di cannabis medica,il lungo e complesso iter burocratico e l’informazione sanitaria spesso inesistente fra gli stessi medici sono infatti solamente alcuni dei problemi che pesano sulle spalle dei malati che quotidianamente tentano di accedere a terapie a base di farmaci cannabinoidi. La situazione, diventata spesso insostenibile per la vita di molte famiglie, può e deve cambiare, e una legge regionale che disciplini l’accesso a queste cure, garantendo altresì un’adeguata copertura finanziaria, è il primo passo necessario ed urgente in tale direzione. Ai sensi dell’art. 49 del Regolamento Generale della Regione Lombardia, in questa proposta di modifica legislativa non è presente la relazione tecnica di bilancio che verrà richiesta alla Giunta regionale dalla commissione competente.