Dott.ssa Amelia Barbui

Dott.ssa Amelia Barbui Laureata in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano. Psicoanalista membro dell'Associazione Mondiale di Psicoanalisi (AMP).

Analista Membro dell'Ecole (A.M.E) della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi. Docente dell'Istituto Freudiano.

“L’analista è Giano, perché si trova in un punto, in A, in cui può aprire o chiudere la porta dell’analisi: o riporta il...
28/11/2025

“L’analista è Giano, perché si trova in un punto, in A, in cui può aprire o chiudere la porta dell’analisi: o riporta il soggetto al corto circuito dell’identificazione, o apre un altro circuito, più lungo, che si trova sul grafo di Lacan e la cui porta di entrata è il luogo dell’Altro. Ciò vuol dire che dipende dalla posizione adottata dall’analista: se si identifica egli stesso allo psicoterapeuta, chiude questa porta, e soltanto se rifiuta di essere psicoterapeuta apre la porta.”

J.-A. Miller

Nel 1950, al primo Congresso mondiale di psichiatria, Lacan intervenne nella sessione “Psicoterapia, psicoanalisi” precisando che: “i frutti della nostra tecnica non possono essere apprezzati rettamente se non alla luce della nozione di verità. … La verità che sarà la sua |del soggetto| salvezza non è in vostro potere dargliela … Essa è quando il soggetto la realizza, e se voi siete lì pronti a rispondere quando essa arriva, non potete forzarla prendendo la parola al suo posto.”

Tre anni dopo, nel discorso di Roma ribadì che la via psicoanalitica esclude ogni oggettivazione. “Non si tratta di passare da un piano inconscio, sprofondato nel buio, al piano conscio, sede della chiarezza, per mezzo di non so quale misterioso ascensore. È proprio questa l’oggettivazione con cui il soggetto tenta ordinariamente di eludere la propria responsabilità, ed è pure qui che i soliti millantatori dell’intellettualizzazione manifestano la loro intelligenza impegnandola ancora di più.”

Nel discorso di chiusura del Congresso dell’Ecole Freudienne di Parigi – Strasburgo13 ottobre 1968 – su Psicoterapia e psicoanalisi concluse il suo intervento, dopo aver dedicato il Seminario, che lo aveva preceduto, all’atto psicoanalitico, con queste parole: “La differenza, perché non dirlo in questo modo, è che una psicoterapia è un tripotage (intrallazzo/broglio) riuscito, mentre la psicanalisi è un’operazione nella sua essenza destinata a fallire. Ed è questa la sua riuscita.”

Sono alcuni spunti per orientare la preparazione del prossimo Convegno SLP, mettendo in tensione il ben-essere della psicoterapia con il ben-dire della psicoanalisi e tenere vivi i tre doveri dello psicoanalista che Jacques- Alain Miller ha enunciato nel 1991 al Convegno GISEP di Venezia, due anni dopo l’approvazione della legge Ossicini che ha stabilito le condizioni per l’esercizio della psicoterapia che da allora ha acquisito grande potere politico sociale, agendo sul benessere mentale dei pazienti.

Che ne è della psicoanalisi?

“La psicoanalisi, ci ricorda Miller, non può riconoscersi nello specchio che le viene teso dallo Stato perché in esso la psicoanalisi appare come psicoterapia.”

Il Convegno è dunque l’occasione per reinterrogare i tre doveri dello psicoanalista.

Primo: essere un analista
Secondo: rendere edotto il pubblico di ciò che è uno psicoanalista, di ciò che non sa e di ciò che può promettere.
Terzo: la sua responsabilità di proporzionare gli effetti analitici alla capacità del soggetto di sopportarli.

Amelia Barbui

Gli anziani e i giovani: sul desiderio dell’analista è il tema della Giornata NazionaleQuestioni di Scuola che si terrà ...
28/11/2025

Gli anziani e i giovani: sul desiderio dell’analista è il tema della Giornata Nazionale
Questioni di Scuola che si terrà a Milano il 17 gennaio 2026.

“… l’astuzia di colui che conduce il gioco, se l’analista può meritarsi questo nome, non può che essere quella di liberare, da questa difensiva, una forma sempre più pura. Ed è questo che, nell’operazione, è il desiderio dell’analista”.
J. Lacan, Le Séminaire, Livre XII – Problèmes cruciaux

Lavoreremo insieme, anziani e giovani, sul desiderio dell’analista che, come ci ricorda J. Lacan, è lo strumento di cui il paziente si serve per giungere al suo fantasma originario. È lui, infatti, che ci sa fare con l’oggetto a e a noi spetta favorire tale percorso.

Cosa designa il desiderio dell’analista?
Non è un desiderio puro. Non è pura metonimia. Non è un desiderio di niente. Non equivale alla pulsione di morte. Non è un desiderio di cura. Non è normativo.
Non è il desiderio di essere psicoanalista. Non è il desiderio di un soggetto.

Il desiderio dell’analista è il desiderio di contrastare il desiderio di non sapere dell’analizzante, di contrastare la rimozione, di fare in modo che l’oggetto a, causa dell’orrore di sapere si rovesci in causa di un desiderio di sapere.
È il desiderio di far parlare e per questo occorre sospendere ogni giudizio morale e pragmatico, ma non mira al senso. La partita dell’analisi si gioca fuori senso, contrastando, passo dopo passo, l’identificazione significante perché possa sorgere qualcosa d’inedito, un’invenzione che mostri il punto di singolarità dell’analizzante.

Amelia Barbui

11/11/2025

Une série de 3 shorts pour éclairer comment la psychanalyse aborde les modes de vie des êtres parlants que nous sommes. Modes de vie (1/3) : Le désir et l'ét...

11/11/2025

Quelle invention du XXIe siècle illustre bien l’échec de la science à faire exister le rapport sexuel ? ¿Qué invención del siglo XXI ilustra bien el fracaso ...

03/07/2025

💥Giornata Nazionale dei Cartelli della SLPcf


✨Valeria Sommer Dupont, psicoanalista membro ECF e AMP,
Responsabile della Commissione dei Cartelli dell’École de la cause freudienne
interverrà
alla Giornata Nazionale SLPcf
Il ben-dire e i resti

"Una strana pratica chiamata cartello"
di
Valeria Sommer Dupont


01/06/2025
26/05/2025

XXII convegno SLP sulla clinica delle rotture amorose

28/10/2024
04/05/2024
13/07/2023

Lettera aperta di Zadig DDD a Zadig España
Una testimonianza dall’Italia

Il 22 ottobre 2022 Giorgia Meloni, tutt’ora in carica in qualità di Presidente di Fratelli d’Italia, e del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei, ha pronunciato il suo discorso di insediamento come Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana.

Siamo dunque oramai da tempo immersi nell’aura dell’ideologia di estrema destra: alcuni impauriti, altri affascinati assistiamo alla strategia di dissimulazione, minimizzazione e revisionismo che riflette e si riflette in quanto è avvenuto e avviene in Polonia e in Israele.

Le recenti dichiarazioni e azioni del governo indicano chiaramente l’intenzione di riscrivere la storia e la memoria collettiva dell’Italia, indebolendo le radici storiche della democrazia.
Il fascismo è entrato a gamba tesa nella scena politica istituzionale creando scompiglio e confusione nella cosiddetta sinistra.
Per la prima volta nella storia del neofascismo i gruppi di destra hanno deciso di superare le divisioni e di dar vita a una sorta di cartello, di un “noi”, secondo la logica del comunitarismo, di non farsi più una guerra interna, ma di portarla fuori come testimoniano l’aggressione da parte di Azione studentesca agli studenti di un liceo di Firenze, le minacce di Valditara contro la preside antifascista, i raduni a Milano di neofascisti.
Occorre confrontarsi con una nuova forma di razzismo, che Lacan anticipa nel Seminario XIX, il razzismo dei fratelli, in atto in Italia nel partito “Fratelli d’Italia”, di cui possiamo dare testimonianza.
Per questo Meloni e gli esponenti di governo tacciono o se prendono posizione accusano gli antifascisti.
La strategia è di annacquare le differenze fra fascisti e antifascisti, dire che l’antifascismo è superato perché il fascismo non solo non c’è più ma non è poi stato tutto questo dramma che gli antifascisti vogliono rappresentare e la democrazia sta pericolosamente scivolando verso una “democratura” stile Orban.
La pratica psicoanalitica non può esistere in una società che non sia democratica in quanto si fonda sulla libertà di espressione e sul diritto di ciascun essere umano di scegliere il proprio percorso di vita, non imposto da una norma sociale.
La corrosione dei principi della democrazia, a cui stiamo assistendo non solo in Italia, mette in discussione i fondamenti della nostra pratica, e minaccia l’esistenza stessa della psicoanalisi.
E’ nostro compito dunque, nel rispetto dell’etica psicoanalitica - che non riguarda tanto le intenzioni quanto le conseguenze di cui ci facciamo carico, condannare e opporci a ogni forma di discriminazione che riguardi l’orientamento sessuale o le opinioni politiche, di esclusione e di razzismo.

Siamo con voi nel cercare di costruire un muro contro l’avanzata dell’estrema destra e confidiamo nella vostra decisa volontà di democrazia.

13/07/2023

El marco político de buena parte de Europa está haciendo un giro brusco hacia la derecha. Y lo hace en alianza con la ideología más radical: la de la extrema derecha. España no es una excepción a e…

Indirizzo

Via Plinio 63
Milan
20129

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00

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