31/12/2021
☄️ In questo ultimo giorno dell’anno voglio salutarvi con l’augurio di amare, per quanto io stesso mi senta anacronistico scrivendo queste parole. Amare non è semplice: richiede la capacità di innamorarsi, un vero e proprio "stato di coscienza alterato", ma l’innamoramento poi finisce. Amare richiede costanza, rinnovamento, consistenza: la possibilità di mantenere vivo il proprio desiderio, alimentarlo e sostenerlo nel tempo, senza caricare l’Altro di questa responsabilità. Perché l’Amore è di chi ama, non di chi è amato. E per farlo ci vogliono tempra e coraggio.
📒 Secondo Bauman il fallimento di una relazione è un fallimento di comunicazione. Mi chiedo se questo fallimento non accada, come un cortocircuito, anche nella comunicazione con noi stessi. Siamo capaci di amare? Sappiamo sostenere il nostro Amore? Sappiamo farci queste domande?
📙 Per Hemingway amare qualcuno significa portarlo sempre con sé, anche dopo la fine di una relazione. Forse sarà ancora più strano persino parlarne, di amore, nel 2022.
📕 Per Freud, la capacità di amare implica obbligatoriamente una rinuncia alla propria “parte narcisistica”: questo perché amare ci muove, con non indifferente impeto, verso l’Altro, forzandoci a rivolgerci verso l’esterno. Il narcisismo, per Freud, era infatti un investimento esclusivo su di sé.
🔥 Il mio augurio è quindi quello di poter Amare. Non necessariamente un Altro: amate voi stessi, amate la vita, amate il vostro lavoro o amate chi avete accanto. Oppure non amate nessuno, ma siate consapevoli che la fatica di Amare è vostra.