27/05/2025
Quando l'incontro in terapia è un viaggio tra specchi e confini
Immagina un luogo segreto, un giardino incantato dove alcune anime si incontrano oltre le parole, oltre i ruoli e le maschere quotidiane.
In alcuni di questi incontri capita di respirare da subito un’affinità speciale tra le pareti dello studio, tra i cuori dell'analizzato e dell'analizzando, tra i racconti e le emozioni di chi parla e le corde che muovono in chi ascolta. In queste situazioni il paziente può rispecchiarsi in ciò che non sa ma sente esistere dietro e dentro la figura del terapeuta. Il terapeuta, a sua volta, trova continuamente frammenti di sé tra le parole e i silenzi dell'altro. Si tratta di incontri bellissimi e intensi che nascono da subito all'insegna di una vicinanza speciale che non c'è bisogno di costruire: sappiamo e sentiamo entrambi che, se ci fossimo incontrati fuori dalle quattro mura di questo giardino incantato, avremmo instaurato un rapporto non vincolato dai ruoli e dai limiti necessari al nostro lavoro terapeutico. È un dialogo tra due universi che si sfiorano, si cercano, si riconoscono, eppure devono sempre ricordare di non andare oltre i confini del giardino, rispettando i limiti di quella terra sacra.
Questi incontri sono regali preziosi, intensi e pieni di emozione, in cui stare insieme diventa un dono, un momento di autenticità e piacere per entrambi. Ma sono anche a tratti insidiosi, perché in quella vicinanza si nascondono le sfide più delicate: la tentazione di perdere i confini e dimenticare cosa è proprio e cosa dell'altro, confondendosi sulla natura del processo terapeutico e di conseguenza anche sul suo doversi concludere quando è il momento. Il coraggio più grande è custodire con cura quei confini: è un gesto di rispetto e di tutela verso l’altro, e anche verso sé stessi.
Sappiamo che, dopo la conclusione del viaggio insieme, paziente e terapeuta continuano ad abitare nella mente uno dell'altro. In questi incontri, così come speciale è stato il modo di sentirsi vicini, speciale sarà il posto del cuore che si farà rifugio di emozioni e ricordi. E altrettanto speciale sarà il modo di continuare a volersi bene, anche da lontano.