03/11/2025
📌È stato un piacere intervistare venerdì sera Paolo Migone – , e direttore della rivista “Psicoterapia e Scienze Umane”. I dialoghi con Paolo sono un viaggio non lineare nel mondo della ricco di aneddoti, ricordi, riflessioni e domande ancora aperte tratte dalla sua lunga esperienza clinica e dalla sua immensa conoscenza teorica.
Paolo Migone è sicuramente una delle ̀ di riferimento del Gruppo Milanese di Supervisioni per la sua capacità di non legarsi fideisticamente a un modello ma di appartenere invece alla grande famiglia della . Tanti sono i punti di contatto: la psicoterapia come terapia della personalità e non come attacco al , la centralità dei fattori aspecifici, l’idea che la formazione del terapeuta debba essere il più possibile vasta e inclusiva dei tanti approcci della nostra disciplina. E il pensiero di fondo che le differenze tra gli approcci sono spesso frutto della scarsa conoscenza del mondo al di fuori del proprio “recinto”. Ogni terapeuta, ci ricorda ancora Paolo, dev’essere una persona interiormente ricca, deve aver vissuto, sofferto e amato.
Tutti i bravi , aggiungerei io, arrivano poi alle stesse conclusioni. Ma la personalità e la formazione che hanno seguito conferiranno loro quel tocco unico e irripetibile. Ci sono terapeuti più corporei, e poi gli acrobati della parola. Esistono clinici capaci di arrivare subito al punto, e quelli abili a tessere con pazienza la tela della cura.
La molteplicità dei modelli in è allora un mondo da conoscere, una ricchezza da valorizzare, una sfida con la quale ogni deve confrontarsi. Ri-conosciamo solo ciò che già conosciamo, per cui non ci resta che tuffarci nella complessità se vogliamo davvero incontrare il ... al di là dei nostri schemi abituali.
Grazie Paolo, e alla prossima! 🤗