01/11/2025
Ci sono periodi dell’anno in cui il tempo sembra rallentare, e il silenzio assume un suono diverso.
Il periodo della commemorazione dei defunti è uno di questi.
È un tempo che invita alla cura, alla connessione e alla condivisione.
Ogni giorno, nel mio lavoro, incontro persone che vivono il dolore della perdita. In ognuno di loro riconosco la forza silenziosa dell’amore che continua, nonostante tutto. Perché l’amore, quando è vero, non si interrompe: cambia forma, si fa presenza invisibile, ricordo che accompagna, luce che resta accesa dentro.
C’è cura in ogni gesto di chi porta un fiore o accende una candela.
C’è connessione in chi si ferma, anche solo per un istante, davanti a un nome inciso sulla lapide.
C’è condivisione in quel silenzio comune che unisce i cuori di chi ha amato e continua ad amare.
Questo tempo mi ricorda quanto sia prezioso il nostro compito: custodire la memoria, accogliere la fragilità, offrire uno spazio in cui il dolore possa respirare e trasformarsi.
Perché, in fondo, anche nel distacco, la vita ci insegna a restare uniti — attraverso i ricordi, le parole, e quella tenerezza che sopravvive ad ogni addio.