05/11/2017
Il mal di schiena è una delle sindromi dolorose più diffuse in tutto il mondo.
A esserne interessati, a causa di patologie acute o croniche come l’artrosi della colonna vertebrale, ernie del disco o contratture muscolari, sono soprattutto le persone con più di 40-45 anni, ma in realtà chiunque, a qualunque età può sperimentare una qualche forma di mal di schiena, bambini compresi.
Ragazzi e giovani adulti, invece, sono interessati dal mal di schiena soprattutto come conseguenza della pratica sportiva (specie, se eccessiva o eseguita con una tecnica inappropriata), di traumi accidentali o di movimenti bruschi che sollecitano i muscoli in modo abnorme determinandone la contrattura reattiva.
Le principali tipologie di mal di schiena riscontrate in pratica clinica comprendono:
• la lombalgia non complicata/aspecifica (in assoluto la più diffusa, spesso associata a contrattura muscolare acuta o a
stiramento dei legamenti e in molti casi non riconducibile una causa ben definita);
• la sciatalgia o “sciatica” (infiammazione del nervo sciatico, che parte dalla regione lombare della colonna vertebrale e
scorre lungo la parte posteriore della gamba fino all’incavo del ginocchio, per poi diramarsi fino al piede);
• l’artrosi delle vertebre lombari, dorsali o cervicali (con conseguente infiammazione dei tessuti molli circostanti il tratto
vertebrale interessato e contrattura muscolare reattiva), associata o meno a discopatie (ernia del disco, ernie cervicali
ecc.) e/o sofferenza del midollo spinale;
• il “colpo della frusta” (contrattura violenta, improvvisa ed estremamente dolorosa dei muscoli lombari durante
l’esecuzione di un movimento brusco della schiena);
• le fratture vertebrali da “compressione”, conseguenti a traumi o spontanee (queste ultime frequenti in chi soffre di
osteoporosi severa).
Meno frequentemente un mal di schiena acuto molto intenso può comparire a causa di:
• patologie renali e/o delle vie urinarie (calcolosi, infezioni ecc.);
• infiammazioni del pancreas o, negli uomini, della prostata;
• ulcera gastrica complicata;
• malattie infiammatorie intestinali (sindrome del colon irritabile, diverticolite ecc.);
• infezioni o tumori spinali o, nelle donne, a carico di utero od ovaie.
Con l’osteopatia, tramite delle manipolazioni strutturali: andando ad agire sul sistema muscolo-scheletrico, riferito alla zona della colonna dorso/lombare o lombo/sacrale, oppure a livello di postura, trattando gli arti inferiori in modo da ricreare armonia in quelli che possono essere carichi ascendenti errati; e/o tramite delle manipolazioni viscerali: andando a dare agio a quelli che possono gli organi interessati tramite connessione anatomica- neurologica e quindi al dolore in atto. Si può quindi ristabilire un’equilibrio all’interno del sistema de corpo umano che possa portare quest’ultimo a ritrovare la propria capacita di autoguarigione ( che è uno dei principi fondamentali del’osteoptia ) in modo da ritrovare i piaceri e i benesseri dell’attività fisica, di una camminata o semplicemente il piacere di non essere più limitati da una schiena sempre dolorante.