Medicina Democratica

17/11/2025

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🔴 LINK PER LA DIRETTA! 🔶️ "SALUTE E DETENZIONE AMMINISTRATIVA: QUALI PROSPETTIVE DOPO IL VIAGGIO DI MARCO CAVALLO?" 🔷19 NOVEMBRE H 17.45 ALLA CAMERA DEL LAVORO DI MILANO

Mercoledì sera ti vorremmo assolutamente con noi alla Camera del Lavoro, ma se non dovessi riuscirci, questo il link per seguire la diretta, che in molt* ci avete richiesto
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https://www.youtube.com/live/g-ks-fmpLg4

I fatti succedutisi in questi giorni, e ripresi dalla stampa e anche in Parlamento, meritano un doveroso aggiornamento sul tema, per una sempre più urgente presa di posizione trasversale contro questi luoghi che, deleteri per chi è entra già fragile, sono comunque oggettivamente psicopatogeni per chiunque.

Una presa di posizione ancor più doverosa e urgente per chi, esercitando professioni sanitarie, graviti attorno a questi luoghi, se non al loro interno.

Appare infatti con sempre maggiore evidenza che "salute" e "detenzione amministrativa" siano due mondi lontani e inconciliabili: sono innumerevoli ormai, anzi, le prove della strutturale patogenicità di questi luoghi, e dei CPR in particolare, come pure quelle della tragica deriva manicomiale che questi stanno assumendo.

Le recenti sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale sul tema, che apparentemente sembrano iniziare a far luce su questo profilo oscuro, rischiano sotto vari profili di condurre invece alla normalizzazione del tutto.

Dopo il tour di Marco Cavallo per i CPR, che ha visto la società civile assieme ad espert* di salute mentale reclamare la chiusura di questi luoghi, come già accaduto con manicomi e OPG, cosa resta dell'eredità basagliana di lotta alla istituzioni totali, al di là dei simboli e delle buone intenzioni?

Chi e come può davvero giocare un ruolo determinante in questa direzione?

Come giocano la presa di posizione della Fnomceo e dell’Ordine nazionale degli psicologi?

Ne parliamo con:

🔷️ il filosofo prof Romano Madera

🔷️ e assisteremo alla visione di una parte del documentario di Lorenzo Giroffi sui CPR di Italia

Per la nostra Rete:

🔹️Nicola Cocco, medico infettivologo
🔹️Camilla Ponti, psicologa
🔹️Luca Ceraolo, antropologo
🔹️Teresa Florio, operatrice legale

Interviene Bruno Zecca (Funzione Pubblica Cgil Lombardia).

Saluti introduttivi: Ivan Lembo (CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro)

📌Segnaliamo che saranno a disposizione per chi sarà presente alcune copie dell'ultimo numero di Medicina Democratica sul quale si trova un nostro ampio intervento sul tema, con gli atti del convegno che avevamo organizzato presso la Facoltà di Neurologia di Torino il giorno dell'arrivo di Marco Cavallo al primo CPR del suo giro, lo scorso marzo, in via Brunelleschi.

08/11/2025

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=18001
"Siamo troppi?" chiese Maccacaro nel 1972.
"No: sono troppo pochi a possedere troppo."
Cinquant'anni dopo, quella domanda risuona con forza inaspettata. Zohran Mamdani, neo-sindaco socialista di New York, porta avanti la battaglia che suo padre Mahmood iniziò con il libro che Giulio A. Maccacaro pubblicò nella sua collana "Medicina e potere": smontare il "mito del controllo demografico" - quella narrazione che addossa ai poveri la responsabilità della crisi globale.
Maccacaro scrisse: "Voi altri, voi poveri, avete il diritto di esistere, ma soltanto di esistere: non avete il diritto di moltiplicarvi." Era una denuncia, non un programma. Quella logica - dall'India agli anni '70 a New York oggi - resta identica: nascondere le responsabilità strutturali del capitalismo dietro presunte "emergenze demografiche".
📚 Maccacaro torna in libreria (PGreco 2025) nel centenario della sua nascita (2024) e nel 50° anniversario di Medicina Democratica (1976).
📍 13 gennaio 2026 - Università Statale Milano - Convegno sul pensiero di Maccacaro e la sua attualità.
👉 Leggi l'articolo completo e la prefazione storica sul nostro blog https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=18001
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06/11/2025

https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=133163

06/11/2025

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17973
Come stanno davvero i pugliesi?
220.000 abitanti in meno in 10 anni. Mortalità femminile superiore del 52% rispetto alla media nazionale. Solo 1 Casa della Comunità operativa su 120 promesse dal PNRR. 58.000 pugliesi costretti a curarsi fuori regione ogni anno.
Il nuovo dossier di Medicina Democratica Puglia mette nero su bianco ciò che i dati ISTAT, AGENAS e Regione raccontano: una regione dalle forti contraddizioni, leader nelle rinnovabili ma ancora segnata da disuguaglianze socio-sanitarie strutturali.
Non propaganda. Non slogan. Solo fatti documentati su mortalità, occupazione, reddito, servizi sanitari e risorse idriche.
👉 Leggi il dossier completo e condividilo con chi dovrebbe conoscere questi numeri.

01/11/2025

Leggi la serie di articoli: https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17870
Divise obbligatorie in Lombardia per tecnici della prevenzione ATS?
Parte dei fondi dalle sanzioni sulla sicurezza finiti in uniformi e distintivi. Ma la documentazione ufficiale e lo stesso assessore smentiscono l'obbligo. Abbiamo avvisato tutti i Direttori ATS.
La prevenzione si fa con competenza e presenza sul territorio, non con la divisa. I soldi della sicurezza devono tornare alla sicurezza.

31/10/2025

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17920
E’ in stampa il numero 266-268 di Medicina Democratica dedicato al ruolo del registro tumori discusso in un convegno riferito alla realtà della Sardegna e all’orrore dei CPR

Interventi di : Paolo Crosignani, Pierluigi Cocco, Stefano Ferretti, Edoardo Bai, Mario Budroni, Giuseppe Maria Sechi, Mario Usala, Bernadetta Aloi, Luigi Minerba, Maria Teresa Ionta, Rosa Maria Caliandro, Ezio Laconi, Francesco Carta, Emilio Usala, Giancarlo Nonis, Antonello Murgia, Giorgio Madeddu, Claudia Zuncheddu, Carima Conte, Sabina Contu, Marco Caldiroli, Rete mai più Lager – NO ai CPR : Teresa Florio, Francesco Tonoli, Nicola Cocco, Luca Ceraolo, Francesca Esposito, Peppe Dell’Acqua, Camilla Ponti,
(156 pagine)
Per chi non è socio di Medicina Democratica può prenotare una copia cartacea inviando la richiesta a medicinademocraticaets@gmail.com previa sottoscrizione minima di euro 8,00 (comprese di spese di spedizione), mediante bonifico all’IBAN IT 31 D 0503 4017 0800 0000 018273 intestato a Medicina Democratica Onlus (indicate l’indirizzo completo per l’invio) oppure al conto corrente postale 1016620211 intestato a Medicina Democratica Onlus, via dei Carracci 2, 20149 Milano (per più copie scrivere alla mail indicata per accordi)
Leggi l'indice della rivista: https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17920

29/10/2025

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17927
La Lombardia ha deciso: chi ha mutua o assicurazione può accedere prima alle prestazioni del SSN. Chi no, aspetta.
Non parliamo di sanità privata parallela. Parliamo di un sistema pubblico che introduce ufficialmente disuguaglianze nell'accesso.
La DGR 4986 del settembre 2025 trasforma il modello lombardo in un laboratorio: dalla fila unica al "chi può paga e passa avanti". Operatori sanitari spinti a fare straordinari invece di avere organici adeguati. Cittadini divisi tra chi "possiede" tutele extra e chi resta col pubblico impoverito.
Medicina Democratica chiede mobilitazione: questo non è futuro, è un ritorno al pre-1978.
👉 Leggi l'analisi completa sul blog https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17927

06/10/2025

In Lombardia arriva la “super intramoenia” per dare il colpo di grazia al SSN universalistico https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17804
Ospedali pubblici, corsie private.
La delibera lombarda del 15/09/2025 apre le strutture sanitarie pubbliche alle assicurazioni private.
Chi ha la polizza salta la fila.
Medici pagati di più per prestazioni "premium".
Chi non può permetterselo aspetta ancora.
Il sistema universale che conoscevamo sta diventando un ricordo.
La salute non può essere una questione di reddito.
Leggi i documenti ufficiali e i dettagli della delibera nell'articolo completo.: https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17804

29/08/2025

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17700
Brandizzo, 30 agosto 2023. Cinque vite spezzate da un sistema che mette il profitto prima della sicurezza. Mentre si attende il processo per i 24 rinviati a giudizio, emergono le similitudini con Viareggio e Pioltello: responsabilità che si perdono nei meandri delle gerarchie aziendali.
La vera domanda è: quando impareremo che ogni vita vale più di un margine di profitto?
Scopri di più nel nostro ultimo articolo: https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17700

24/08/2025

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17686
Il 28 agosto sanitari e cittadini digiuneranno per Gaza. Promosso da "Sanitari per Gaza" e rete .
Medicina Democratica aderisce come associazione e direttamente con suoi soci e socie. Quando tutte le infrastrutture civili e sanitarie vengono distrutte,, di fronte alla gravissima carestia e malnutrizione, quando 1.400 operatori sanitari vengono uccisi, il silenzio diventa complicità. Tre richieste concrete: stop armi a Israele, dichiarazioni istituzionali contro il genocidio, boicottaggio TEVA.
Leggi l'articolo, l'appello completo e scopri come aderire
https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17686

14/08/2025

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17676
Due episodi di cronaca recente ci mostrano cosa accade quando il privato sostituisce il pubblico in sanità. Da un lato, vittime di botulino "rimbalzate" da cliniche private verso ospedali pubblici quando la situazione si fa grave. Dall'altro, pazienti oncologici "invitati a cercare altre strutture" perché il reparto privato chiude improvvisamente.
Non è questione ideologica, ma di evidenze concrete: il privato seleziona solo le prestazioni redditizie, lasciando al pubblico emergenze e casi complessi. Intanto si moltiplicano gli "sconti etnici" per spostare i cittadini verso il privato.
Leggi l'analisi completa sul nostro blog e aiutaci a diffondere consapevolezza su come si sta trasformando la nostra sanità.

14/08/2025

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=17671
277 medici specializzandi dell'Università di Pisa prendono posizione pubblica: la responsabilità delle istituzioni accademiche non si ferma alle aule. Quando ospedali, scuole e università vengono sistematicamente distrutti, il silenzio diventa complicità. Il comunicato integrale solleva questioni fondamentali sui rapporti tra università italiane e complesso industriale-militare. Una riflessione necessaria sul ruolo dell'accademia nei conflitti contemporanei.
Leggi il comunicato completo e rifletti: quale responsabilità hanno le nostre istituzioni?