20/11/2025
Più passano gli anni, più le scelte diventano decisive. La vita si fa essenziale, e insieme a lei il valore del nostro tempo e della nostra energia: non possiamo più permetterci di disperderli. Diventa fondamentale scegliere con lucidità a chi donarli, come, dove, quando e perché.
Il tempo è prezioso perché non torna; l’energia è preziosa perché è il nostro vero capitale interiore.
A un certo punto si attivano due movimenti paralleli.
Da una parte nasce la libertà da: libertà dalla confusione, dalle persone che bullizzano, provocano o sminuiscono, dalle parole inutili e dalle discussioni sterili, dai tentativi infiniti di spiegare qualcosa a chi non può o non vuole comprenderlo. Ci si sgancia da ciò che drena, logora, confonde; da ciò che non nutre né sostiene davvero il cammino.
Dall’altra parte emerge la libertà per: libertà per terminare la propria opera interiore, per dedicare le proprie forze al lavoro su di sé, per camminare accanto a quelle poche persone che sentono lo stesso richiamo verso il completamento interiore. Libertà di investire tempo ed energia solo dove il terreno è fertile, dove l’anima risponde, dove esistono un intento comune e una disciplina condivisa.
Crescere interiormente significa proprio questo: restringere il cerchio, alzare la qualità, tornare all’essenziale. E lasciare andare tutto ciò che appartiene al “rumore di fondo” dell’umanità confusa e aggressiva. Si smette di sprecare energie in luoghi e situazioni dove non può nascere nulla. Si comprende che la maturità non è isolamento, ma una selezione sempre più chiara della direzione.
Si impara a proteggere il proprio fuoco interiore.
Come diceva Gurdjieff, con grande precisione:
«Ci sono molte persone che parlano e discutono di ogni argomento, ma in sostanza perdono tempo a versare il vuoto nel nulla.»
Quando si guarda la vita da questo punto, ogni scelta diventa un atto di libertà e di responsabilità verso la propria essenza. Ci si libera da ciò che intrappola, e ci si libera per ciò che permette all’Opera di compiersi.
È allora, e solo allora, che si può iniziare davvero a vivere secondo ciò che siamo venuti a realizzare.
Chi sa ciò che vuole non spreca il suo tempo; chi non ha obiettivi chiari e precisi finisce per sprecare il proprio tempo e anche quello degli altri.