11/03/2024
A trama incuriosisce... Almeno x me che amo tutto ciò che si ispira alla mindfulness...
Non so se riuscirò presto o tardi a vederlo.. Ma se qualcuno lo fa prima di me e lo vuole commentare vi leggerò con piacere!
Perfect Days è l’ultimo capolavoro di Wim Wenders. Pensato inizialmente come un documentario sugli stilosi e avveniristici bagni pubblici di Tokyo, alla fine il regista ha optato per un film, il cui protagonista Hirayama lavora proprio come uomo delle pulizie di queste toilette.
Il silenzioso e sorridente Hirayama vive da solo e conduce un’esistenza semplice e frugale, caratterizzata da una ripetitività quasi ossessiva delle attività quotidiane, svolte però con una grande consapevolezza. Per dirla alla John Kabat-Zinn, il padre della mindfulness, sembra che Hirayama non svolga queste attività con il pilota automatico, ma con una naturale consapevolezza, in cui mette al primo posto la cura per sé stesso, per gli altri e per l’ambiente in cui vive.
Quando esce di casa al mattino la prima cosa che fa è guardare il cielo (invece dello smartphone), connettendosi con il mondo circostante e trascorre la pausa pranzo a osservare i movimenti delle foglie degli alberi, a fotografarli con una fotocamera analogica e a cogliere piccole piantine, che poi rinvasa quando rientra a casa con grandissima e amorevole cura.
Il film ha volutamente un ritmo lento e sembra sollevare qualche velata critica nei confronti della velocità delle nostre vite. La vita del protagonista sembra scandita solo da “perfect days” per la prima parte del film, in cui la perfezione pare appunto sentirsi appagati da quello che si ha e apprezzare le piccole cose della vita, ma poi emerge qualche ombra del passato, dai sogni in bianco e nero che fa ogni sera e dall’incontro con la sorella. Qui l’imperturbabile Hirayama si mostra più umano, più emotivo e il regista ci lascia immaginare come alcuni eventi difficili possano avere trasformato la vita del protagonista in questo minimalismo gentile.
👉 Leggi la recensione https://www.stateofmind.it/2024/03/perfect-days-recensione/