30/09/2025
Ho passato la maggior parte della mia vita a lavorare sul corpo e ho capito come questo adotti a modo suo gli stessi comportamenti che ha la nostra psiche.
Per esempio, il nostro corpo è estremamente pigro.
Cambiare il modo in cui si pratica un movimento è uno sforzo non sono neurologico, ma proprio stressante dal punto di vista psichico.
La psicoterapeuta Ana Maria Sepe, fondatrice di Psico advisor, nel suo bel libro “il mondo con i tuoi occhi“ spiega come nel nostro istinto ancestrale ci sia quello di “attaccare o fuggire”quando la  nostra esistenza è in pericolo.
Ma La nostra esistenza non è solo corporea: è anche identitaria .
Questo spiega la nostra aggressività nei confronti di critiche o situazioni che mettono in discussione la nostra percezione di noi. Soprattutto, quanto più si è inconsapevoli, più si teme la messa in discussione. In psicologia spesso si parla di “io fragile“.
Dover rinunciare, o in qualche modo ridimensionare le certezze che abbiamo su noi stessi, ci fa cadere in stato d’animo del tutto simile a quello che si prova quando si è in pericolo di morte.
La minaccia morte dell’identità è temibile quasi quanto quella della morte tout court.
La nostra identità sta anche nel nostro modo di percepire, di respirare e di organizzare le articolazioni e le forze.
Ben lo sanno i teatranti che lavorano intensamente nella costruzione della cosiddetta maschera neutra, ovvero a ripulire corpo, voce e postura delle proprie caratteristiche personali acquisite negli anni: il nostro personaggio, la nostra maschera.
Quando miei esercizi propongo un modo diverso di praticare un movimento, inconsciamente l’allievo attiva una sorta di sabotaggio psicologico di questo nuovo modo.
Da un lato è la difficoltà oggettiva, tecnica, meccanica del praticare in un nuovo modo, facendo leva su muscoli diversi e su forze diverse lo stesso movimento.
Ma la parte più difficile è vincere questa avversione che ha il nostro io a rivedere se stesso, nei meccanismi più ancestrali profondi e fisiologici: la mobilità.
E’ un aspetto non sottovalutare, nel quale accompagno gli allievi.