03/03/2020
120 minuti, questo è il tempo che dobbiamo trascorrere in natura, ogni settimana per stare meglio: di testa e di corpo.
La natura ci offre la possibilità di rientrare in contatto con noi stessi, che certo non è sempre piacevole.
Respiriamo con il naso, a pieni polmoni, ci ossigeniamo il corpo e il cervello, dandoci nuova linfa vitale.
Rilassiamo le orecchie che quasi si infastidiscono a non essere sovraccaricate.
Alziamo lo sguardo e la cervicale si ricorda di esistere non solo per guardare tra la folla o verso il basso. Questa apertura verso il cielo, che un po' inibisce all'inizio, ci dà forza fisica e di spirito, ci ricorda che possiamo aspirare a molto di più.
In natura cambia la postura, del corpo e della mente.
In natura noi umani sembriamo quasi creature migliori.
Quasi. Perché gli stronzi (ora mia madre come al solito mi scriverà in privato per dirmi che non devo scrivere parolacce, perché si possono esprimere gli stessi concetti anche con parole non volgari, e io cercherò di spiegarle che se uno è st***zo non è che posso utilizzare termini come "sconsiderato", "maleducato", "irrispettoso", "residuo solido di alimenti che viene evacuato dagli intestini per via a***e perché non assimilato dall'organismo") che buttano i fazzoletti, le cicche delle si*****te e le bottigliette d'acqua ci sono sempre.
Ma ritorniamo alla natura. Rilassiamoci al pensiero che esistono sentieri difficili, meno frequentati, in cui possiamo sperare di non incontrare nessuno.
Così il droplet, la misura di sicurezza applicata in Italia contro il coronavirus, che impone un metro di distanza tra le persone nei luoghi pubblici, non sarà difficile da seguire.
Stay Nature. Stray People.