03/05/2021
Quali prospettive per l’ospedale del futuro?
arch. Stefano Menotti Colucci
L’ospedale del futuro?
« Un HUB in rete con le strutture territoriali. Una città della salute alimentata a Idrogeno fotovoltaico che combini la percezione di uno stile di vita sano e una tecnologia innovativa utilizzata in chiave di medicina preventiva». Futuro digitale dell’assistenza sanitaria, opportunità globali nel settore, apertura delle facoltà di medicina e incentivazione dei giovani alla formazione sanitaria, ospedale in rete e telemedicina saranno i temi della sanità del futuro. L’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo questi saranno i temi del futuro.
La tecnologia migliorerà l’assistenza e la prevenzione sanitaria
Nella medicina il contatto umano è essenziale, la cura umanizzata non potrà mai essere sostituita dalla tecnologia. La tecnologia migliorerà notevolmente l’organizzazione del servizio, la costanza dell’assistenza al paziente, la sicurezza e l’accuratezza del trattamento riducendo i costi. l’innovazione tecnologica consentirà agli operatori sanitari, ai medici e agli infermieri di avere il tempo per assistere, curare e prevenire l’insorgere delle malattie con un servizio costante e qualificato.
I casi acuti
La cura del paziente utilizzerà la telemedicina e il monitoraggio con dispositivi di monitoraggio anche indossabili, consentendo la previsione dei cambiamenti fisici e delle urgenze mediche. L’assistenza e il ricovero in ospedale saranno organizzati e riservati alle malattie agli aiuti che richiedano assistenza intensiva o l’intervento chirurgico.
Sistemi sanitari «conservatori»
Nel marzo 2012, il Royal College of Physicians - la più grande istituzione medica della Gran Bretagna - ha pubblicato un nuovo rapporto intitolato “Future hospital: Prendersi cura dei pazienti medicalizzati”. L’ospedale del futuro è descritto come l’ospedale “senza muri”, nel quale c’è un riequilibrio tra le attività urgenti - da incoraggiare – e quelle pianificate; un ospedale che svolge la sua attività per tutta la settimana, non solo per l’emergenza; un ospedale dove i medici lavorano per una parte del loro tempo, sul territorio.
Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nella trasformazione dell’assistenza ospedaliera per acuti; tuttavia, i sistemi sanitari e i medici sono spesso “conservatori” e come ogni professionista sono spesso legati allo status e al “modus operandi” della professione ma la recente pandemia ha messo il luce le carenze del sistema sanitario centralizzato e ha favorito e stimolato il cambiamento. L’assistenza sul territorio con i medici disponibili non può essere gestita, quindi è necessario mettere in campo molte risorse per promuovere la telesanità e sensibilizzare la comunità. Stiamo assistendo a un aumento nel numero di visite in telemedicina e nell’utilizzo del monitoraggio a distanza, compresi il monitoraggio del glucosio per diabetici, il monitoraggio cardiaco per i pazienti cardiopatici e l’esame fisico utilizzando piattaforme di telemedicina come ad esempio Tytocare per i residenti delle strutture di assistenza a lungo termine.
Spostare le cure sul territorio e a casa
John Sharp, professore ad Harvard ed esperto di relazioni medico-paziente, ritiene che in futuro gli ospedali saranno ridotti a unità di emergenza e sale operatorie e di degenza post-chirurgica, mentre le malattie croniche saranno curate a casa con l’aiuto di telemedicina e sensori indossabili.
L’organizzazione del monitoraggio e della cura dei pazienti cronici a casa è sia una questione logistica a causa della carenza di medici, specialisti e infermieri. La sfida tecnologica è rappresentata dal fatto che alcune analisi e alcuni esami diagnostici sono disponibili solo negli ospedali e nei centri specializzati, ma è prevedibile che le strutture specializzate crescano sul territorio e che siano organizzate per la refertazione a distanza. Il sistema di trasporto , analisi, refertazione sarà uno dei temi di crescita delle società di logistica sanitaria. Gli utenti sono già pronti per gestire questi temi, l’impatto tecnologico e la logistica sono ormai assunti dalla popolazione anche neo anziana. L’industria farmaceutica dispone di una logistica avanzata laddove la farmacia svolge il ruolo di mediazione territoriale col paziente, nel futuro esisteranno i taxi sanitari per portare il paziente nei centri diagnostici e tutto il resto sarà disponibile a casa. In caso di emergenza la rete sanitaria localizzata dovrà disporre di centri di piccole dimensioni ben attrezzati per gestire le prime analisi e le prime cure, questi centri dovranno avere il ruolo di monitoraggio della popolazione e potranno inviare gli acuti verso gli ospedali, organizzando a casa le cure dei pazienti in telemedicina. Nel caso in cui questa rete locale non fosse disponibile saranno disponibili piccoli centri mobili installabili sul territorio in poche ore con personale medico specializzato.
Bisogni di salute e risorse limitate
L’assistenza sanitaria è costantemente alle prese con problemi di sostenibilità delle cure. Israele è un esempio, per un sistema sanitario altamente efficiente. Il Paese spende solo il 7,4% del suo Pil per l’assistenza sanitaria, offrendo un ottimo servizio. Ciò avviene attraverso un’assicurazione sanitaria nazionale bassa che fornisce una copertura universale a tutti i cittadini di Israele. I fondi sanitari israeliani sono organizzazioni efficienti in concorrenza tra loro per i clienti attraverso il miglioramento della qualità dell’assistenza e del servizio e, in quanto organizzazioni senza scopo di lucro, mantengono un funzionamento efficiente».
Il ruolo dell’ospedale
L’ospedale manterrà ovviamente il ruolo di assistenza sanitaria come ente formatore, bacino di ricerca scientifica e soprattutto col ruolo di assistenza per acuti, negli anni bisogna osservare che i servizi non strettamente sanitari sono stati esternalizzati ad esempio i servizi di sterilizzazione e lavanolo sono stati i primi ad essere gestiti e realizzati da società private. I servizi di distribuzione dei farmaci, di laboratorio analisi, di riabilitazione, di lungodegenza, la gestione degli anziani non autosufficienti, sono tutti servizi anche sanitari che negli anni sono usciti dall’ospedale. Oggi assistiamo alla decentralizzazione e privatizzazione di molti altre aree sanitarie non strettamente legate al paziente. L’ospedale dovrà diventare un luogo di transito, cui fanno capo numerose rotte e che raccoglie la maggior parte del traffico di un dato paese. In termini informatici, una raccoglitore che collega i vari client, raccogliendo pazienti e dati provenienti dalla rete di assistenza esterna col ruolo di creare connessione.
L’ospedale per acuti
L’ospedale per acuti avrà le dimensioni modulari adatte a gestire le emergenze in caso di collasso del sistema, sarà modulare per gestire piccoli e grandi numeri di pazienti, sarà adattabile, ben connesso al territorio, fortemente tecnologico e sarà in grado di automatizzare una moltitudine di servizi al paziente. Sotto il profilo sanitario per non favorire la contaminazione dovrà tornare ad essere suddiviso per nuclei con diversi gradi di malattia, con ingressi dedicati per pazienti, personale medico e scientifico, personale tecnico gestionale. La gestione delle sale operatorie e delle terapie intensive avranno un ruolo fondamentale ma la permanenza in ospedale sarà limitato ai tempi strettamente necessari per l’intervento e il post intervento in quanto la fase di diagnosi e preparazione come pure il recupero saranno gestiti a casa attraverso la telemedicina.