Dott.ssa Carmen Rinaldi Psicologa - Psicoterapeuta

Dott.ssa Carmen Rinaldi Psicologa - Psicoterapeuta Psicoterapia sistemico-relazionale. Terapia EMDR
Consulenza sessuologica

Non si può Non Comunicare!​Questo è il Primo Assioma della Comunicazione di Watzlawick:​ogni nostro gesto, il silenzio, ...
20/11/2025

Non si può Non Comunicare!

​Questo è il Primo Assioma della Comunicazione di Watzlawick:
​ogni nostro gesto, il silenzio, lo sguardo, la postura, è un messaggio. Non esiste un "non-comportamento", e quindi non esiste un "non-comunicare".
​➡️ Perché è importante?
​Spesso, le incomprensioni e i conflitti nascono dal disallineamento tra ciò che diciamo (verbale) e ciò che il nostro corpo comunica (non verbale), creando messaggi ambigui.
​Come psicoterapeuta, aiuto a decifrare questi metamessaggi per comprendere le dinamiche profonde che stanno influenzando il sistema relazionale.
Riconoscere che si comunica anche involontariamente è il primo passo per assumersi la responsabilità del proprio impatto comunicativo sugli altri.

(Sì, l'ho già detto e non poche volte, ma doppio cucito tiene meglio! 😉)

Vorrei condividere con voi questa riflessione:​Siamo inondati da checklist online: “Se hai questi 3 sintomi, soffri di X...
16/11/2025

Vorrei condividere con voi questa riflessione:
​Siamo inondati da checklist online: “Se hai questi 3 sintomi, soffri di X.” La tentazione dell'autodiagnosi è forte, ma rischia di liquidare l'esperienza della sofferenza e del disagio ad una semplice e veloce etichetta, priva di vero significato.
​Personalmente, ritengo che il disagio debba prima di tutto essere riconosciuto, non etichettato.
​Una vera comprensione non è un'etichetta. È la costruzione di una mappa complessa per capire come il sintomo si manifesta nella vita e nel contesto relazionale della persona. Il sintomo non è isolato, ma è legato alle interazioni e ai pattern presenti.
​Questo tipo di analisi non è facile, ma è l'unico modo per orientare un percorso di cambiamento autentico.
​Perciò, se percepite un disagio persistente, non fermatevi alla lista!

05/11/2025

Qualche giorno fa, riflettendo sulla pratica clinica, ho pensato a quanto sia frequente nelle coppie questa dinamica. ​Immaginiamo:
Partner A chiede: "Voglio che tu sia più forte e presente nelle decisioni!"
​Il Partner B, provando a cambiare (es. prende un'iniziativa), viene respinto o il partner A si destabilizza emotivamente.
​Il Partner B è intrappolato: se rimane passivo, viene criticato. Se diventa incisivo (come richiesto), viene punito per aver rotto l'equilibrio del sistema.
In alcuni casi, questa, è una richiesta autentica di supporto e aiuto, ma in molte dinamiche relazioniali può celare un Doppio Legame (Double Bind), un meccanismo involontario che mira a mantenere uno status quo di potere.

​Il vero problema è che il sistema non permette di parlare di questa contraddizione.

Carissimi, ​il cambiamento arriva quando si esce dal contenuto (cosa vi siete detti) ed entrate nel processo (come ve lo siete detti, e quali regole implicite state seguendo).
Imparate a Metacomunicare.
​🔑 Metacomunicare significa:
​Nominare il Paradosso!
"Mi stai chiedendo di cambiare, ma mi stai punendo quando lo faccio. Qual è la vera regola qui?"

Solo rimettendo in discussione le regole che vi siete dati (quelle mai dette ad alta voce), è possibile liberarsi da ruoli fissi e aspettative disfunzionali.
Una cosa che dico spesso ai pazienti in terapia di coppia è che è sempre possibile, in un secondo momento, e a mente fredda, recuperare e riparlare dell'accaduto. La riparazione è la prova che le regole possono cambiare.

​Qual è la regola implicita (mai detta) che senti di dover rispettare nella tua relazione? Riconoscerla è il primo atto di libertà!

04/10/2025

✨ Esperimento Relazionale per il Weekend! ✨

​Come psicoterapeuta, osservo spesso quanto sia facile cadere in abitudini comunicative che, senza volerlo, creano le stesse dinamiche nelle nostre relazioni. Ma basta un piccolo cambiamento per influenzare l'intero sistema.
​Ecco un compito pratico:
​Ti invito a scegliere una persona a te cara e a provare a interrompere una vostra piccola routine di dialogo in questo weekend.
​Ad esempio:
​Se di solito sei tu a iniziare la conversazione o a lamentarti, rimani in silenzio e aspetta.
​Se rispondi sempre di getto, prenditi qualche secondo prima di replicare.
​Nota il risultato:
​Presta attenzione a come l'altra persona reagisce a questa inattesa modifica. Vedrai che, anche un piccolo cambiamento nella tua azione, è sufficiente a dare una nuova forma a tutta la conversazione.
​Abbiamo sempre il potere di influenzare positivamente i nostri contesti relazionali.
Buon esperimento a voi tutti! 😉


09/09/2025

Perché ripetiamo certi schemi familiari, anche se ci fanno soffrire? Perché a volte sentiamo un senso di colpa quando prendiamo una strada diversa da quella che la nostra famiglia ha percorso?
​Questo senso di fedeltà, spesso inconscio, è una sorta di lealtà invisibile. È un legame profondo che ci spinge a onorare, senza esserne consapevoli, le regole non scritte, i sacrifici e i fardelli delle generazioni che ci hanno preceduto.
​A volte, questa lealtà si manifesta in modo sottile:
🔹​Scegliamo un lavoro che i nostri genitori avrebbero voluto per noi.
🔹​Portiamo avanti un "debito" emotivo che non ci appartiene.
🔹​Pur avendo tutte le conferme di un nostro successo, rimaniamo schiacciati dalle insicurezze perché inconsciamente sentiamo che superare la figura di un genitore, idealizzato o meno, significherebbe tradire un patto di lealtà.

​È un atto d'amore profondo? Si. Ma se questa lealtà ci impedisce di essere autentici e di vivere la nostra vita, diventa una catena. Riconoscerla è il primo, fondamentale passo per costruire la nostra identità al di fuori del destino familiare. Possiamo onorare le nostre radici senza esserne schiavi? Si, abbiate fiducia...

04/09/2025

La dipendenza emotiva non è solo un problema individuale.
​Spesso pensiamo alla dipendenza affettiva come ad un problema di personalità che riguarda il solo individuo che la sperimenta. Ma la realtà, vista con gli occhi della psicologia sistemica, è molto diversa: la dipendenza non è un problema individuale, ma un fenomeno relazionale. È una danza rigida, che si svolge in due, in cui i partner si incastrano in ruoli precisi, alimentando un ciclo di dolore e sofferenza.
Cercherò di sintetizzare (sperando di riuscirci) dei concetti complessi, ma che è necessario menzionare, quando si parla di dipendenza emotiva.
🔹​L'Attaccamento: La Nostra Prima Mappa dell'Amore.
​La chiave per capire questa danza sta nel nostro stile di attaccamento, la mappa interiore che ognuno di noi si costruisce fin da bambino in base al rapporto con le figure che si sono prese cura di noi.
➡️​Attaccamento Sicuro: Nasce da cure costanti e prevedibili. Chi ha un attaccamento sicuro vede l'amore come un luogo di fiducia e conforto.
➡️​Attaccamento Insicuro Ansioso: Nasce da cure imprevedibili. Questo stile porta una persona a temere costantemente l'abbandono. Da adulta, vive le relazioni con ansia e cerca continue conferme di affetto.
➡️​Attaccamento Insicuro Evitante: Nasce da cure percepite come fredde o rifiutanti. Questo stile porta a un forte bisogno di indipendenza emotiva. Da adulto, si ritira dall'intimità e si sente soffocato dalle richieste di vicinanza.
🔹​La Profezia che si Auto-Avvera: L'Incastro Ansioso-Evitante.
​La dipendenza affettiva non è un destino segnato per chi ha un attaccamento ansioso. Piuttosto, è l'esito di un incastro relazionale specifico. Molto spesso, una persona con uno stile ansioso è inconsciamente attratta proprio da una con uno stile evitante.
​Perché? Perché l'evitante, con la sua tendenza a ritirarsi, conferma la convinzione più profonda dell'ansioso: che l'intimità è difficile da ottenere e che l'abbandono è sempre dietro l'angolo. In questo modo, l'ansioso può continuare a vivere la sua "mappa" del mondo, anche se dolorosa. La sua ricerca di accudimento viene continuamente frustrata, e la frustrazione conferma le sue paure iniziali, in un ciclo senza fine.
​Il risultato è una relazione complementare patologica: l'ansioso assume il ruolo di "inseguitore" e l'evitante quello di "fuggitivo". . Questa dinamica fissa e rigida impedisce a entrambi i partner di crescere e di cambiare.
🔹​Come si esce da questo circolo vizioso?
​Uscire da questa dinamica non significa semplicemente "trovare la forza di andarsene", ma diventare consapevoli del proprio ruolo in questa danza.
➡️​Riconoscere il Copione: Il primo passo è smettere di pensare a sé stessi come l'unico "malato" e vedere la relazione come un sistema disfunzionale.
➡️​Riscrivere la Propria Parte: La terapia può aiutare a esplorare i propri modelli di attaccamento e a capire come influenzano la scelta del partner. L'obiettivo non è aggiustare l'altro, ma imparare a cambiare le proprie risposte, a comunicare in modo più efficace e a dare un nuovo significato al bisogno di vicinanza.

Uscire dalla dipendenza significa non cercare più nel partner il pezzo mancante, ma costruire un'identità solida per sé stessi, creando così la base per una relazione sana e non il disperato tentativo di completare un vuoto.

Se l'argomento è di vostro interesse, mi piacerebbe parlarne ancora. Sono a vostra disposizione!




Quando il corpo parla, la mente ha bisogno di un suo spazio.​Tachicardia, ​mal di testa, ​dolori allo stomaco, ​tensione...
31/08/2025

Quando il corpo parla, la mente ha bisogno di un suo spazio.

​Tachicardia, ​mal di testa,
​dolori allo stomaco,
​tensione muscolare, dolori diffusi,
​stanchezza cronica e senso di spossatezza...
​Spesso, tendiamo a ignorarli, a dire a noi stessi che "passerà" o che " è solo un periodo". Ma il nostro corpo e la nostra mente sono un sistema integrato che ci parla. Quando i segnali diventano più forti, non è debolezza fermarsi e ascoltare. È l’atto più coraggioso che tu possa fare per te stesso.

Con piacere comunico che lo studio di psicologia e psicoterapia riaprirà le sue porte domani. Le consulenze saranno disp...
25/08/2025

Con piacere comunico che lo studio di psicologia e psicoterapia riaprirà le sue porte domani. Le consulenze saranno disponibili sia in presenza che online, per garantire la massima flessibilità. Sono a disposizione per qualsiasi informazione!

Ma sono nel posto giusto?"​Questa è una domanda che mi viene posta più spesso di quanto si creda. Arrivano in studio per...
23/08/2025

Ma sono nel posto giusto?"
​Questa è una domanda che mi viene posta più spesso di quanto si creda. Arrivano in studio persone che per anni hanno convissuto con una depressione persistente, fobie invalidanti o un'ansia cronica. Nonostante il peso di questi disagi, faticano a credere che la psicoterapia sia il trattamento giusto per loro, quello che può davvero fare la differenza. L'idea che il proprio malessere psicologico meriti un'attenzione e una cura scientifica è purtroppo ancora poco diffusa.
​Il mio compito, e quello di ogni psicoterapeuta, è proprio questo: guidare la persona a comprendere che il suo disagio ha un nome, una storia e, soprattutto, una via d'uscita.

​La scelta di intraprendere un percorso psicoterapeutico è un atto di coraggio e responsabilità. È un investimento serio sulla propria salute mentale.
​I miei pazienti sanno bene che il mio approccio non è assolutamente medicalizzato, ma che tengo alla serietà del percorso. Per questo, per far capire a più persone l'importanza di un approccio professionale, uso spesso una metafora: quando hai un forte dolore fisico, non ti affidi al caso o ai consigli di un amico, ma ti rivolgi a un medico. Lo psicoterapeuta non è un medico, ma come la medicina utilizza un metodo validato, ha un suo campo d'azione e i suoi professionisti qualificati. Per il disagio psicologico, il professionista è lo psicoterapeuta!


20/08/2025

Al Rientro: Il tuo sistema sta cambiando ritmo ✈️➡️🏡

​Se senti un po' di stanchezza o malinconia al rientro, è un'emozione del tutto normale. È solo il tuo "sistema persona" che cerca di riadattarsi al ritmo degli altri tuoi sistemi: famiglia, lavoro, amici. 🤯

​Il riposo non è un lusso, ma un'esigenza per mantenere l'equilibrio. ✨

​Per farne una pratica quotidiana:
🔹​Rinegozia il tempo: Parla con chi ti sta intorno e stabilisci dei confini sani. 🗣️
🔹Crea rituali di passaggio: Un caffè in tranquillità, 5 minuti di silenzio o una breve passeggiata per staccare dal lavoro. 🚶
🔹​Integra il micro-riposo: Bastano 5 minuti di pausa consapevole per ricaricare il tuo sistema. 👍

Prova a cambiare prospettiva: il rientro non è solo una fine, ma può essere un'opportunità per ridisegnare il tuo rapporto con il riposo e dare al tuo benessere il posto che merita. 💖

Auguro a voi tutti un Ferragosto di pace, di piccole gioie e di un profondo senso di accoglienza verso voi stessi, con l...
15/08/2025

Auguro a voi tutti un Ferragosto di pace, di piccole gioie e di un profondo senso di accoglienza verso voi stessi, con la consapevolezza che siete già abbastanza, così come siete, in ogni vostra battaglia e in ogni momento di serenità.🌿

14/08/2025

Stamattina mi sono svegliata con una riflessione che desidero condividere con voi...e se il vero benessere non avesse a che fare con la ricerca della perfezione, ma con il coraggio di accettare che le cose non sempre si incastrino alla perfezione o come noi vorremmo?
Quando la ricerca si focalizza sulla perfezione, il rischio può essere quello di non riconoscere il potenziale di crescita e di espansione che si nasconde in ciò che percepiamo come "sbagliato", "diverso" o "ingiusto".

Abbracciare le imperfezioni e accogliere ciò che non si incastra perfettamente non è un atto di rassegnazione, ma un atto di coraggio e di fiducia. È la scelta consapevole di guardare oltre lo schema prestabilito e di scoprire nuove strade, anche quando sono diverse da quelle che avevamo disegnato.


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Indirizzo

Via Tertulliano, 35
Milan
20137

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

Telefono

+393470139818

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Benvenuti nella mia pagina

Sono una psicologa-psicoterapeuta specializzata in psicoterapia sistemico-relazionale. Esercito la professione dal 2006, anno in cui ho avviato l’attività come libero professionista. La mia formazione mi porta a focalizzare l’attenzione sull’individuo nel suo contesto relazionale e interattivo, oltre che alla sua dimensione soggettiva. Mi occupo principalmente di problematiche legate al ciclo di vita, di difficoltà di relazione e comunicazione, di disturbi d’ansia, attacchi di panico, disturbi dell’umore e dell’alimentazione, sia a livello individuale che di coppia e familiare. Dal 2016 sono iscritta all’Associazione EMDR Italia, avendo conseguito la formazione di I° e II° livello in psicoterapia EMDR. Questo percorso, che prevede aggiornamenti continui nell’ambito della psicologia legata al trauma, mi ha offerto la possibilità di applicare operativamente un protocollo standardizzato per il trattamento ed elaborazione sia di eventi traumatici che di esperienze di vita emotivamente intense. Nel corso degli anni ho maturato sempre più l’idea che la psicoterapia sia certamente un percorso volto ad affrontare il disagio psicologico e la sofferenza che ne deriva, ma anche un momento di incontro tra le persone, un’opportunità di crescita reciproca. Il rapporto terapeutico che si costruisce nel tempo quando diventa, anche e soprattutto, un rapporto umano, si rivela uno strumento utile e potentissimo nel cammino che porta ad un maggior benessere e consapevolezza.

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