13/11/2025
Mi trovo quotidianamente a raccogliere i racconti e le emozioni di persone, soprattutto molto giovani, deluse dal vissuto delle proprie dinamiche di coppia. Coppie che durano pochissimo, che non iniziano nemmeno, potenziali partner che non vogliono impegnarsi o che al contrario esigono impegno immediato, continue delusioni, pochissima fiducia, ghosting frequentisssssimo.
La modernità sta uccidendo la coppia, la morte della coppia impedisce il senso di sicurezza, la mancanza del senso di sicurezza preclude la possibilità di sentirsi amati.
Perché sta accadendo tutto ciò? Un po’ di idee.
Minor condanna sociale. Un tempo si era obbligati ad accoppiarsi, seppur soltanto per evitare il pesante giudizio sociale, oggi – un po’ – meno.
Ampliamento della scelta. I social e le app di incontri danno la percezione che si possa sempre trovare di meglio. In passato era più semplice accontentarsi, oggi si ha la continua sensazione di poter avere di più. Ciò porta a incontrare un’altra persona con l’intento di scovare ragioni per scartarla più che ragioni per trovarla interessante. Swipe left, e via…
Comunicazione virtuale. Dire di no, spiegare che non era scattata la scintilla o chiudere un rapporto era molto più faticoso quando le relazioni si svolgevano faccia a faccia. La comunicazione online permette di schivare o attenuare emozioni tipicamente sociali come imbarazzo, vergogna o senso di colpa. Oggi comportarsi da vigliacchi ha un costo sociale decisamente inferiore.
Orgoglio. L’orgoglio va molto di moda oggi, lo si ritrova molto di frequente nelle produzioni culturali (nei testi musicali, ad esempio, moltissimo). In una società – non a caso - narcisista, l’orgoglio ne è l’emozione caratterizzante: quello stato mentale che non ti fa chiedere scusa, che ti fa sparire per non sembrare vulnerabile, non ti fa cercare l’altro per non apparire debole, non ti fa manifestare interesse per paura del rifiuto, che fa pretendere che sia l’altro a rincorrere… Troppo orgoglio impedisce la coppia.
Diffidenza. L’odierna battaglia tra i generi, fomentata da ottuse ideologie, condiziona moltissimo la formazione delle coppie odierne portando a generalizzazioni fondate sulla maliziosa comunicazione dei media. Gli uomini sono tutti violenti narcisisti, le donne opportuniste affamate di denaro. I due generi non risultano più complementari, ma avversari che devono contendersi il potere.
Incapacità di rinuncia. Stare in coppia significa forzatamente anche rinunciare ad alcune cose che si hanno stando da soli. Oggi molto spesso la coppia viene considerata qualcosa che toglie invece di aggiungere, sintomo di una società che complessivamente tratta la rinuncia come una violenta deprivazione personale.
Ansia da prestazione. Per una generazione cresciuta a pane e pornografia, la sessualità non può essere vissuta con serenità: i ragazzi credono che il loro valore come partner dipenda dalla durata, dalle dimensioni e dalla quantità delle proprie prestazioni sessuali. Non più condivisione, ma performance. Un esame che fa paura.
Tempo. Rischiare di perdere tempo nelle relazioni è una paura molto presente oggi, che porta a chiudere il rapporto al primo scricchiolio. Meglio chiudere subito per non pentirsi più avanti. Meglio passare ad altro se non ci si innamora al primo incontro.
Prodotti culturali. Film, romanzi, serie tv, canzoni… tutti questi prodotti hanno dovuto alzare il tono per contendersi l’attenzione del pubblico. Questa lotta a chi propone i contenuti più forti e coinvolgenti ha portato a raccontare le coppie come qualcosa di doloroso, impossibile, violento ecc… Quanti film, romanzi, o brani musicali raccontano un amore che funziona?
Altro?