Onoranze Funebri Seraphim di Pisano e Liberalesso

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02/11/2025
Chi sono le prefiche?Le prefiche erano donne chiamate a piangere ai funerali, in cambio di un compenso o di piccoli doni...
30/10/2025

Chi sono le prefiche?

Le prefiche erano donne chiamate a piangere ai funerali, in cambio di un compenso o di piccoli doni. Il loro compito era quello di manifestare pubblicamente il dolore per la morte di una persona, attraverso grida, canti, gesti rituali e formule recitate. Non erano parenti del defunto, ma figure esterne, riconosciute dalla comunità come necessarie a dare voce al lutto.

Il termine deriva dal latino praefica, con cui già i Romani indicavano le donne che aprivano i cortei funebri. Con i capelli sciolti in segno di dolore, camminavano davanti al feretro intonando lamenti e lodando il morto, spesso accompagnate da strumenti musicali. Era una pratica diffusa e regolata, al punto che talvolta le autorità cercarono di limitarne l’eccesso.

Con il passare dei secoli la figura delle prefiche non scomparve. Anzi, rimase viva nelle campagne italiane fino al Novecento. Ogni regione aveva le proprie denominazioni, piagnone in Piemonte, piansune in Lombardia, repute in Molise, chiangitare in Calabria, attitadoras in Sardegna. Pur con differenze locali, il loro ruolo era sempre lo stesso, accompagnare il defunto con il pianto rituale e aiutare la comunità a condividere il dolore.

Il loro compito non si limitava al canto. In alcuni contesti si graffiavano il viso, agitavano un fazzoletto sopra il corpo o eseguivano movimenti del capo e del corpo ritmati, come accadeva in Sardegna, dove l’attitu diventava una vera e propria poesia funebre. Questi atti servivano a dare forma al dolore collettivo e a mantenere vivo il ricordo della persona scomparsa.

Le prefiche appartenevano in genere ai ceti più poveri, donne vedove o anziane che trovavano in questa attività un modo per sostenersi. Nonostante la condizione sociale modesta, la comunità riconosceva la loro funzione, senza di loro un funerale poteva sembrare incompleto.

Il declino arrivò con la modernizzazione delle pratiche funebri e con una nuova idea di lutto, più privata e meno esposta. Oggi la loro presenza è rara, ma rimane nella memoria popolare e negli studi antropologici come testimonianza di un mondo in cui la morte era vissuta in modo comunitario e ritualizzato.

"La morte non è niente.Sono solamente passato dall'altra parte.È come fossi nascosto nella stanza accanto.Io sono sempre...
28/10/2025

"La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte.
È come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Se mi ami, non piangere.
Non sarà per me che piangi.
Ti sto aspettando, e ho preparato per te un angolo di luce. Se mi ami, non piangere, ma sorridi e pensa a noi."

(Sant'Agostino)

“Il lutto non è un attimo. Non è un’ombra che svanisce semplicemente perché il tempo passa. Resta, si trasforma e divent...
19/06/2025

“Il lutto non è un attimo. Non è un’ombra che svanisce semplicemente perché il tempo passa. Resta, si trasforma e diventa un compagno silenzioso per chi ha perso una persona amata. Il mondo vorrebbe credere che il dolore abbia una data di scadenza, che prima o poi svanirà, ma la verità è che la perdita non si limita a portar via qualcuno - trascina con sé anche frammenti della vita di prima, riscrivendo le fondamenta stesse della nostra esistenza.

Quando qualcuno se ne va, il mondo non si ferma. Il tempo continua a scorrere, la gente va avanti, le stagioni cambiano. Ma per chi resta, tutto cambia. I luoghi un tempo pieni di risate ora risuonano del peso dell’assenza. I momenti condivisi lasciano un’impronta incompleta. Non si piange solo l’assenza - si piange la perdita di ciò che è stato, la perdita di tutto ciò che avrebbe potuto essere.

Alcuni chiedono: «Stai ancora soffrendo?» come se il tempo potesse alleggerire l’amore che è esistito. Ma il lutto non è né una corsa né un peso da misurare in giorni o mesi. Si intreccia all’anima, riflesso della profondità di un amore dato e ricevuto.

Eppure, nel cuore stesso del dolore, c’è una resilienza. Una forza silenziosa nel portare con sé i ricordi, nell’imparare a vivere in un mondo che non è più lo stesso. Il lutto non è una prigione, ma un modo per onorare ciò che è stato perso continuando ad andare avanti. È la prova che l’amore non si estingue. Si trasforma.

Lasciate, dunque, che il lutto esista. Che sia vissuto senza vergogna. Non è una debolezza, ma l’eco di un amore che si estende oltre la perdita. Alcuni non capiranno, ma chi sa, riconosce che il lutto non è un rifiuto di andare avanti - è la testimonianza di un amore che non si cancellerà mai”.

Anne Dugar

24/05/2025

IL VIAGGIO DI MAMMA

Mia mamma è partita per un viaggio
e la vita, senza di lei, sembra più vuota.
Mi manca vedere i sentieri del suo viso,
quei solchi che formavano sempre un sorriso.

Da giorni non sento più cantare gli uccelli,
forse anche loro la stanno aspettando.
Si svegliano ogni mattina
e la cercano nella sua sedia…
ma lei non c’è, non la trovano più.

Le rose in giardino stanno appassendo,
i petali cadono piano,
come se stessero piangendo.

Il mondo, senza mia madre, non è più lo stesso.
Mamma è partita per un viaggio
e non ha comprato un biglietto di ritorno.
L’autobus che ha preso era pieno di fiori e di nastri.

Mi restano un paio di orecchini che lei portava,
un libro antico che adorava,
ho tutto ciò che era suo…
ma non ho lei.

Le ho parlato di notte, perché vedesse la luna
e vedesse come mi sorride…
Ma mamma è diventata sorda,
non mi sente più…
“Un silenzio così non dovrebbe esistere.”

Anche lei è diventata muta,
perché non mi canta più,
non mi rimprovera più,
non la sento più ridere.

Mia madre è partita per un viaggio,
e il mondo sta piangendo:
manca un colore all’arcobaleno,
mancano fiori al colibrì,
mancano ore alle mie giornate…
e mi manca lei.

Questa stazione degli autobus mi fa paura,
non capisco perché la chiamino cimitero.
Mia mamma non è morta…
è solo andata via,
per portare allegria a un mondo nuovo.

La mia vecchietta non è morta:
è in cielo,
da lì canta all’amore
insieme agli altri nostri cari che le sono accanto.

Il cielo è felice
e le stelle brillano più forte…
perché ora è lei, la mia mamma bella,
a vegliare su di loro da vicino.

21/05/2025

il Comune adotta un nuovo regolamento

17/04/2025

Io non sono morto, sono semplicemente tornato a Casa.
Non piangere pensando a me come a qualcuno che hai perso,
perché nulla si perde quando c’è amore.
Sai … ciò che è vero non muore mai.

La mia assenza è solo nel corpo,
ma la mia essenza quella vive e respira ovunque sia tu, ovunque sono io.

Sono la carezza del vento tra i tuoi capelli,
la luce che filtra tra le tende al mattino,
il profumo che improvvisamente ti avvolge e ti fa sorridere senza un perché…

Sono nel sapore di quel piatto che preparavamo insieme, nella canzone che ascoltavamo e cantavamo,
nelle piccole cose di ogni giorno che parlano di noi senza parole.

Ora sono il silenzio che ti consola,
l’abbraccio invisibile quando ti senti sola,
la forza che ti solleva nei momenti difficili.
Sono una presenza dolce, costante, amorevole che abbraccia la tua anima.

Ma non sono morto, la morte non esiste.
Ho soltanto oltrepassato il velo.
E’ come fare un trasloco…
Esisto. Sono qui.
In una dimensione fatta di luce.
E in questo cammino dell’eternità,
io ti aspetto nel tempo perfetto,
quando sarà il momento,
ci rivedremo e sorrideremo ancora in quell’abbraccio infinito pieno di verità e d’amore, colmo di storie da raccontarci.

Fino ad allora, tu vivi intensamente.
Balla con la vita. Suona la tua musica.
Apri il tuo cuore a nuove avventure e scoperte che ti facciano sentire ancora felice. E se puoi portami con te,
come luce viva,
dentro il tuo spirito come tu sei nel mio.

Io sarò per sempre con te.
E tu con me.

Ciò che sembra la fine è soltanto l’inizio di qualcos’altro…
♾️
Lucy Medeiros

" Caro Babbo Natale,Non è per me che ti scrivo,Per questo Natale ti chiedo di ridare la serenità a chi l'ha persa,Cerca ...
24/12/2024

" Caro Babbo Natale,
Non è per me che ti scrivo,
Per questo Natale ti chiedo di ridare la serenità a chi l'ha persa,
Cerca di portare un sorriso in più a chi ormai è solo triste,
Cerca di alleviare le sofferenze a coloro che mi stanno intorno.
Cordiali saluti da chi crede ancora nella magia del NATALE.

" La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si ...
12/12/2024

" La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza" ❤️ (Sant'Agostino)

" Finchè ci sarà una sola donna minacciata in quanto donna, noi non avremo pace."
25/11/2024

" Finchè ci sarà una sola donna minacciata in quanto donna, noi non avremo pace."

Indirizzo

Via Caltana 145
Mirano
30035

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