SempliceMente Servizi per DSA Disturbi Specifici dell'Apprendimento.

SempliceMente Servizi per DSA Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Il servizio si occupa di potenziamento, doposcuola specialistico, sostegno psicologico, supporto gen

14/09/2025

Consulenza genitoriale

14/09/2025

Potenziamento

14/09/2025

Doposcuola specialistico

14/09/2025

Si riparte con i servizi per D.S.A.

14/09/2025

Sito ufficiale di INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale)

16/04/2024

Il monologo del cantante Sangiovanni dopo aver cantato "Farfalle".

30/12/2022

Ha senso che "debiti" e crediti siano il perno della vita scolastica? E il "merito" può essere un vero obiettivo? Daniela Lucangeli risponde con un libro. Che è una lezione per tutti

👉 Questo un estratto dell’articolo comparso sul venerdì di la Repubblica del 16 dicembre 2022

https://www.repubblica.it/venerdi/2022/12/27/news/i_grandi_maestri_della_scuola_senza_stress-379362904/

Non sarà Alberto Angela, ma Daniela Lucangeli i suoi 350 mila follower su Facebook li porta a casa e la lezione dedicata all'"intelligenza dietro gli errori" ha ottenuto 750 mila visualizzazioni su YouTube.

Docente di Psicologia dello sviluppo a Padova, è una indiscussa autorità nel campo dell'apprendimento e ora pubblica un libro curioso, Il tempo del Noi, dove da Montessori a don Milani ad Anna Freud ritrae personaggi leggendari con un punto di vista che non ti aspetti: quello della loro vulnerabilità.

Perché iniziare da Maria Montessori?
"Perché le dobbiamo tutto, ma per diventare la persona di scienza, di educazione e di cuore che è stata ha dovuto mortificare le sue qualità, la sua femminilità, persino rinunciare alla maternità".

E don Milani?
"Stessa cosa. Un rivoluzionario relegato sull'Appennino per le sue idee".

Ce lo abbiamo un don Milani oggi? Qualcuno che con una Lettera a una professoressa cambi la nostra idea di scuola?
"C'è un'intera comunità di maestri che quella lettera la sta scrivendo".

Il messaggio?
"Basta con una scuola prestazionale, fatta di ingozzamento e di solitudini. Che poi è il senso anche del libro".

Bello, ma c'è un ministro che vede nell'"umiliazione" un motore educativo. Il vento è diverso, no?
"Sono una studiosa, una scienziata. Ciò che dico non dipende da una appartenenza politica o ideologica, ma dai miei studi".

Allora parliamo della classifica Eduscopio che valuta le scuole superiori in base ai risultati universitari del primo anno. C'è chi dice: ma quanti ragazzi sono stati falciati via perché un liceo arrivi in cima?
"Tutto questo ci rimanda a un modello prestazionale che non mi appartiene. Quello in cui mi ritrovo riconosce le diversità e le include, in un rapporto di interdipendenza tra chi insegna e chi apprende".

Avrà letto della sezione sperimentale, in un liceo romano, dove si lavora solo in gruppo e non si danno voti. Questo le piacerà.
"Sono ormai numerose le ricerche che indicano nell'eccesso di valutazione e di giudizio uno dei principali motivi di stress e mal di scuola".

E il merito, però, dove lo mettiamo, come lo misuriamo?
"Ma tutto questo non vuol dire essere a favore di una scuola semplice, o che regala i risultati. Mi sto riferendo a una scuola autentica, che nutre l'intelligenza e aiuta chi sta nella relazione. Dove l'insegnante è un magister, non un ragioniere che calcola crediti e debiti".

I magister italiani non amano l'idea di essere valutati per il loro lavoro. Che cosa temono?
"Lo stress da giudizio ha fatto danni ovunque, anche tra gli adulti. Che i ragazzi possano giudicare i professori ci sta, è un modo perché anche gli adulti si sentano osservati. Ma lo stress è così alto che sarebbe come spegnere il fuoco con il fuoco. I sistemi di valutazione vanno radicalmente modificati"

In che direzione?
"Come un momento fondamentale per stabilire quale sia il passo didattico successivo".

Nel libro dedica un capitolo ad Anna Freud, madre degli psicoanalisti infantili. Un genio, certo. Ma che vitaccia con quel padre onnipotente...
"Ho scelto personaggi grandissimi ma tutti vulnerabili, non saprei neanche dire chi lo sia di più. Friedrich Fröbel, che ha inventato il giardino d'infanzia e nessuno conosce? O la matematica Sophie Germain? Anna Freud è condannata a essere per sempre la "figlia di", eppure ha fatto la rivoluzione, per sé e nella scienza. Oppure prendiamo Beethoven, che si sdraiava sul pianoforte per carpirne i suoni e ormai completamente sordo compone l'Inno alla gioia. Una lezione per tutti. La dimostrazione di come ognuno di noi possa generare infinita bellezza".
Lei si occupa anche di bambini plusdotati.

Possiamo immaginare che i suoi personaggi lo siano stati?
"Sì, e come tutti i plusdotati hanno conosciuto la sofferenza".

Così fa preoccupare i genitori.
"Tutti i dotati sono vulnerabili, è un fatto. La vulnerabilità appartiene alla plusdotazione come il vuoto al pieno".

A proposito di Sophie Germain, grande matematica ignota ai più: perché l'ha scelta?
"Con lo stesso criterio per cui ho voluto Marie Curie: il genio e i pregiudizi subìti. Siamo alla fine del '700, le ragazze mica studiano. Ma Germain è determinata ed escogita una soluzione magnifica per entrare all'École Polytechnique di Parigi. Stringe un accordo con uno studente svogliato che sta per lasciare i corsi: lui le cede la sua identità, e lei in cambio prende a nome suo voti altissimi. Sophie Germain ha donato alla matematica intuizioni geniali. Con cui tutte le teorie successive hanno dovuto fare i conti".

E lei con i numeri come se la cava?
"Da bambina ero bravissima nei calcoli, vedevo le combinazioni delle cifre, per me era un gioco facile. Ma durante gli studi, a forza di analizzare tanti profili di discalculia e di correggere gli altri, mi sono ritrovata con la memoria impregnata di errori. E ho capito una cosa importante: la mente dei bambini stabilizza gli sbagli, trattandoli come se fossero prestazioni corrette. La scuola non dovrebbe fare ripetere gli esercizi quando i bambini e i ragazzi sbagliano: meglio fermarsi finché l'errore non è capito e superato, altrimenti lo fissi nella memoria".
.. Continua online ...

22/12/2022
18/09/2022

⭕️APPLICAZIONE CERTA DEL PDP?

✅Non è facile, ma neppure così impossibile.

Qui in foto sono con alcuni dei tantissimi docenti che già lo fanno. Dopo tanta formazione e non essendo mai entrato da professionista in una classe scolastica. Posso dirvi 5 cose sull’APPLICAZIONE CERTA del PDP.

1️⃣ Bisogna smetterla di compilare PDP lunghi, illogici e con tutte le parti scollegate tra loro. Se per te i DSA sono troppi per essere veri o non esistono, o denunci la situazione oppure sei tu da denuncia amministrativa. Ora basta. Molti docenti, come quelli in foto, si formano NELLA PRATICA DEL PDP ed aiutano nonostante i limiti strumentali della professione.

2️⃣ Tra 20-25 alunni per classe, altri BES e lavoro che non finisce più, Effettivamente è “quasi” impossibile aiutare tutti gli alunni DSA al 100x100, motivo per cui ti serve un PDP snello, SENZA CROCETTE, ma ragionato e SCRITTO da te.

3️⃣ OSSERVA dove va male, osserva le sue difficoltà oggettive e scrivile così come le vedi. Non usare paroloni. La tua osservazione da Docente al fine del PDP vale più di quella strumentale di un clinico. In più LASCIA STARE i dati statistici delle diagnosi, non ne hai né l’abitazione né le competenza, non basta Google o un master DSA, per saper leggere dei dati CLINICI. Fai il docente, che per il PDP serve più di un punteggio statistico (ovvero di probabilità).

4️⃣ Per ogni strumento dispensativo METTI lo strumento compensativo. Sii coerente. Se lo dispensi dalla lettura ALLORA lo compensi con altra lettura (tua, sintesi, compagno, etc).

5️⃣ COERENZA. Se lo fai studiare con le mappe ALLORA lo interrogherai con le mappe. Ogni strumento di studio a lezione va inserito nella VALUTAZIONE. Il tuo obiettivo è capire se ha compreso la lezione tenendo conto del suo DSA.
Se vedi lo strumento compensativo come un aiuto, da bocciare non è l’alunno.

In tantissimi, come in foto (Evento nel settembre 2021), ci riescono, e passano da essere meri esecutori di una compilazione a crocette a Insegnanti professionisti che riflettono prima per trovarsi bene dopo.
W i Docenti, Che silenziosamente senza la luce dei riflettori svolgono egregiamente questo lavoro.
GRAZIE 🙏
Se utile, invitiamo alla condivisione

17/09/2022

Educare significare ti**re fuori il tesoro che ogni bambin@ custodisce, significa permettere l'unicità, l'autenticità.
Quando una scuola tende ad omologare, a plasmare non sta educando, sta ammaestrando.

Indirizzo

Via Dei Vespri, 298
Misterbianco
95045

Telefono

+393478799301

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