18/10/2025
🌱 Un’educazione che parla al cuore e al corpo: per crescere uomini e donne libere 🌱
Ci sono temi che non dovrebbero mai diventare terreno di scontro ideologico, ma orizzonti condivisi di civiltà.
Tra questi, l’educazione sessuo-affettiva.
Oggi più che mai, limitarla o escluderla significa togliere ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze gli strumenti per conoscersi, per capire i propri confini e quelli degli altri, per costruire relazioni sane, per dire “sì” e per dire “no”.
Significa lasciarli soli di fronte alle emozioni che cambiano, al corpo che cresce, alla tempesta dei sentimenti.
Educare alla sessualità è parlare di rispetto, di consapevolezza, di libertà.
È insegnare che l’altro non è un oggetto, ma un mondo da incontrare.
È dare parole al desiderio e alle paure, per non farle diventare violenza o vergogna.
La letteratura scientifica, le istituzioni internazionali e chi lavora ogni giorno con bambini e adolescenti lo sanno bene: la sessualità è parte della salute, dell’identità e della felicità delle persone.
Negarla o censurarla non protegge nessuno. Ferisce. Disorienta.
E allora viene spontanea una domanda:
👉 perché abolire l’educazione sessuale a scuola?a cosa serve questa restrizione ? A cosa porterà?A un Paese più sicuro? O a una generazione più fragile, più confusa, più sola?
Come ricordava don Lorenzo Milani, «la scuola siede fra il passato e il futuro, deve avere il coraggio di guardare avanti».
E ancora, ci insegnava che «il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia».
Perché la scuola non è mai neutrale: o serve a liberare, o serve a mantenere l’ignoranza e la dipendenza.
Quando la scuola viene privata della possibilità di educare al corpo, alle emozioni, alla relazione, viene privata della sua anima più profonda: quella di formare cittadini consapevoli, liberi, capaci di scegliere.
Come scrivono i Presidenti degli Ordini degli Psicologi di tante regioni italiane, la scuola non deve rinunciare al suo ruolo educativo e preventivo.
Perché la tutela dei minori passa anche – e soprattutto – attraverso la conoscenza, l’ascolto e la costruzione di contesti sicuri e consapevoli.
Noi di Favole a Merenda lo sappiamo bene.
Da anni lavoriamo con bambini, insegnanti e famiglie per promuovere un’educazione che intreccia emozioni, corpo e pensiero.
Un’educazione che semina rispetto e fiorisce in libertà.
E continueremo a farlo, con la stessa convinzione di sempre:
perché ogni bambino e ogni bambina meritano di crescere diventando uomini e donne libere, consapevoli, capaci di amare e di essere amati.
💛 Favole a Merenda – educare con cuore, corpo e mente.
Dedica musicale: La storia- F. De Gregori , 1985.