13/09/2020
Buona ripresa scolastica agli alunni, agli insegnanti e al personale scolastico intero, alle famiglie che supportano la ripartenza
Ci siamo. Tra poche ore riapriranno le scuole e i nostri bambini e ragazzi rientreranno nelle aule e occuperanno il loro posto in quello che per tanti mesi è stato un territorio lontano, protetto da un confine che tutelasse la loro salute e quella delle loro famiglie. Si riapriranno libri e si incroceranno di nuovo gli sguardi dei Professori senza schermi, senza filtri, faccia a faccia. Tra le cose che più di altre i mesi di isolamento hanno tolto agli studenti, ci sono le relazioni che animano la scuola e fanno sì che essa si presenti, non solo come ambito di apprendimento nozionistico, ma come campo di interazione in cui si creano legami e si esprimono parti di sé, in quel complesso processo che è l’identificazione.
In ottica adleriana, Se la scuola ha una speranza di recuperare la sua credibilità, oggi ampiamente erosa nell’opinione dei suoi stessi fruitori, questa è nella volontà di superare l’ambito della pura istruzione per lavorare, anche nell’interesse del semplice apprendimento, alla riduzione della bassa autostima, della rabbia, dei sentimenti di impotenza e abbandono, per produrre una maggiore fiducia nel proprio sé e nella relazione solidale, un sollievo al dolore e una rinnovata speranza per il futuro.
Un contributo, in tal senso, può ve**re dal paradigma psicopedagogico dell’educazione socio-affettiva centrata sull’empatia, l’incoraggiamento e l’empowerment come approccio da preferire nella promozione delle persone in
dive**re.
L’impiego dello psicologo nella scuola e l’agire educativo del docente in questa prospettiva, promuovendo autostima, fiducia, sicurezza, interesse sociale, attività proattive e cooperative tra allievi nelle situazioni sociali e di rendimento, consentono – in una chiave coerentemente adleriana – l’emergere maieutico di quelle qualità della personalità che permettono di vivere l’esperienza scolastica da protagonisti e non da sottostimate comparse.
Ecco che le relazioni entrano nei processi d’apprendimento e potenziano la loro efficacia. Il Cooperative learning, ad esempio, è una strategia educativa volta principalmente a sviluppare le naturali abilità collaborative degli individui. Esso poggia sull’assunto che sia insita nell’uomo l’esigenza della partecipazione ad attività sociali e che quindi ogni individuo cerchi di soddisfare nel gruppo gran parte delle sue esigenze sociali.
Questa tecnica fa della collaborazione di gruppo la sua forza (massima rilevanza del “come” rispetto al “cosa”), valutando che l’apprendimento collaborativo amplifichi le capacità degli allievi, sviluppi il pensiero creativo e critico e infine migliori le capacità comunicative e prosociali degli individui (solidarietà, sostegno etc.)
L’incontro e la collaborazione quindi come sviluppo del sentimento sociale nel raggiungimento di obiettivi più grandi e ambiziosi del semplice voto.
Buon inizio ai ragazzi ma anche ai Professori, al personale scolastico e ai genitori. Buon inizio alla scuola tutta, che questo sia un anno in cui sia possibile ritrovarsi e crescere insieme.
Per approfondire http://www.sipi-adler.it/rivista-di-psicologia-individuale/il-cooperative-learning-un-metodo-per-lapprendimento-disciplinare-e-per-leducazione-del-sentimento-sociale/